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25/05/2018 06:00:00

Scrive Luigi Bruno, sulla Colombaia, la sua associazione, l'attività a Trapani

In nome e per conto dell’Associazione Salviamo la Colombaia ed al fine di tutelare l’interesse ,la dignità e l’operosità della stessa e del sottoscritto nella sua qualità di Presidente e di rappresentante legale faccio presente che Callotta nell’articolo di codesta testata del 22 maggio ha assunto un comportamento lesivo nei confronti dell’Associazione con lo scopo di sminuire i risultati conseguiti nel corso di 16 anni di attività della stessa.

Pertanto mi corre l’obbligo di informare che lo stesso dal 2009 non è più socio in quanto tra l’altro è stato destituito dalla carica di Vice Presidente con nota n. 171 del 18/12/2009 confermata nel verbale del Consiglio Direttivo n. 6 del 18/1/2010 e sulla quale destituzione, prevista dall’art. 14 dello Statuto, non ha potuto opporre alcuna resistenza.

Confuto le asserzioni fatte dallo stesso per quanto attiene l’esigenza, a suo dire, di un necessario cambiamento dei vertici dell’Associazione in quanto non hanno saputo conseguire i risultati previsti dallo statuto e non posso, comunque, permettergli di accusare l’inerzia dell’Associazione Salviamo la Colombaia.

Callotta è aduso a comportamenti di tal genere poiché, faccio rilevare, in data 18/9/2013 ebbe a fare una identica requisitoria, su una testata locale non più esistente, sulla incongruità comportamentale di tutto il Consiglio Direttivo e sulla sua necessaria sostituzione e per la quale, a suo tempo, ho invitato l’estensore dell’articolo di pubblicare la situazione di fatto ( il tutto sempre regolarmente documentato). Una mancata attenzione del suo operato e quindi una evidente incongruenza si rileva dal fatto che a quella data(18/9/2003) parlò di una bozza progettuale per un collegamento con il Lazzaretto mentre in quella attuale (22/5/2018) parla in maniera contraddittoria di una proposta per un tunnel di congiungimento con la terraferma. – Sic transit gloria mundi - Sono trascorsi cinque anni ed ha ripreso la sua incoerente requisitoria e durante questo tempo si è dedicato con accanimento per un fine ben preciso: tentare di destabilizzare l’Associazione. Prima di pubblicare le sue “lamentele” e le sue “incongruenze” la Direzione di codesta testata avrebbe dovuto, come vuole il principio giornalistico, assumere informazioni presso i diretti interessati per trarne i giusti risultati. Tra l’altro avrebbe dovuto dare uno sguardo ad un ultimo articolo pubblicato il 15 maggio dalla stessa testata con il quale veniva data contezza dell’operato dell’Associazione e di come e quanto stava operando e facendo rilevare che l’Associazione non si è mai fermata, è stata sempre motivata e continua ad esserlo, non ha perso il suo smalto, ha sempre sviluppato molte attività, compresa la emissione di un francobollo, ed ha fatto sentire la propria presenza nel territorio creando un rapporto sinergico con il Consiglio Direttivo, con i soci e le istituzioni e, come al solito, tutto regolarmente documentato. I mancati risultati lamentati da Callotta il quale pur non essendo più socio da ben otto anni, sono dipesi, e questo non lo sa, dal mancato interesse delle istituzioni nei confronti della Colombaia. Inoltre faccio rilevare che non ha saputo mai leggere lo Statuto motivo per il quale non sa che non esiste alcun articolo che preveda la decadenza dei vertici sociali, dopo tre mandati ( nell’occasione precedente parlava di due) e non può propinare tale e altre false notizie nonché le sue elucubrazioni ai lettori che non conoscono la situazione. E poi sarà utile fargli ricordare che nel tempo sono state effettuate diverse richieste al Comune di Trapani per ottenere dei locali per una sede sociale e non abbiamo avuto alcuna risposta. Inoltre la ridicola quota societaria non ne permetterebbe la conduzione. Il suo è un intenzionale modo per prevaricare il regolare percorso di un organismo che ha fatto tanto e che non può giustificare né permettere un comportamento così negativo e avverso nei confronti di chi ha saputo operare ed opera per il bene della Colombaia. Cosa che lui con il suo comportamento non sta facendo. E in ultimo: come cittadino può interessarsi alle sorti della Colombaia ma avendo perduto da molti anni la qualifica di socio riteniamo non abbia titolo a creare dubbi e ad effettuare delle inconcepibili quanto inopportune dichiarazioni e proposte con lo scopo precipuo di arrecare danno ad un sodalizio che ha saputo resistere negli anni anche senza la sua presenza.

Luigi Bruno
Presidente Associazione Salviamo la Colombaia