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06/09/2018 06:00:00

Giuseppe Carlino: "Senso Comune è per un "populismo democratico" per restituire benessere"

Giuseppe Carlino, responsabile per la Sicilia dell’associazione “Senso Comune”. Dal 7 al 9 settembre organizzate a Petrosino una tre giorni di seminari tematici formativi, dedicati alla formazione politica. Che cos’è “Senso Comune”, quando è nato e con quali obiettivi?

Siamo nati formalmente il 16 dicembre del 2017 con un’assemblea fondativa a Parma, e siamo un’associazione di promozione sociale. Siamo un’associazione che ha come intento quello di sviluppare un’analisi della fase politica che stiamo attraversando, un’analisi degna e adeguatamente complessa e capace di intercettare le problematiche enormi che stiamo vivendo e l’obiettivo è quello di fare diventare quell’analisi “Senso Comune” e riuscire in questo modo a creare un’egemonia culturale e politica che restituisca al nostro Paese un po’ democrazia e di benessere collettivo. Viviamo tempi oscuri, brutti.

 In questo periodo in cui si parla molto di populismo, Senso Comune fa riferimento ad un "populismo democratico", quello “buono”, se così si può dire. Cosa vuol dire?

Il riferimento al "populismo democratico" ha una matrice scientifica, perché attinge ad un corso di studi che ha matrici culturali sudamericane, è stato studiato in America e in Russia, ed ancora oggi continua ad essere studiato ed è uno dei principali temi di confronto a livello internazionale. E poi è una realtà politica che sempre di più si va diffondendo anche in Europa. Un tempo, anche fino ad un anno fa richiamarsi al populismo era una bestemmia, oggi richiamarsi al populismo è una concretissima verità, una mera constatazione di un clima politico nel quale siamo inseriti. Il punto è che c’è populismo e populismo. Non c’è solo quello di cui sono espressioni gli attuali ceti dirigenti e politici che in diverse parti di Europa vanno balcanizzando le istituzioni, i centri di potere e i gruppi politici, rendendoli sempre più esclusivi ed escludenti, ispirati da profonde matrici xenofobe e che si appellano ad una sovranità nazionale che si gioca sulla pelle degli immigrati, sulla pelle degli ultimi e non, invece, come sarebbe necessario in questo Paese, per un grandioso piano di infrastrutturazione del mezzogiorno che richiederebbe investimenti pubblici di grande portata. E’ su queste fratture che Senso Comune ritiene che bisognerebbe giocare una partita populista, sovrana e democratica.

Quali tematiche affronterete durante la tre giorni della scuola di formazione a Petrosino?

Ci occuperemo di politica agricola comunitaria e di come essa ha schiacciato la grande produzione del mezzogiorno. Faremo un focus sull’emigrazione giovanile con la presenza che ci onora del professore Nino La Spina che è ordinario di sociologia all’università di Palermo e alla Luiss e ha una profonda conoscenza di questi fenomeni migratori e in particolare di quelli emigratori visto che dall’Italia se ne vanno via 300mila persone ogni anno e dalla Sicilia 20mila. Numeri da dopoguerra e con le forze al governo che vogliono defiscalizzare le pensioni per chi prende la residenza al sud. In pratica vogliono renderci un ospizio, un qualcosa di tristissimo. Con La Spina ci occuperemo del tema dell’emigrazione e dell’intervento straordinario nel superamento delle condizioni di sperequazione territoriale, geografica e culturale. E’ un esperto di Cassa del mezzogiorno e delle misure adottate, ad esempio, negli Stati Uniti quando il sud doveva recuperare dalla grave crisi economica. Ma questo è successo in Irlanda, in Galles e anche in Italia abbiamo avuto un periodo di convergenza tra sud e nord. Nel secondo dopoguerra con la cassa del mezzogiorno, le partecipazioni statali si ottennero risultati incredibili in termiti di produttività e di emancipazione del mezzogiorno, e alla metà del 1975, con la crisi del compromesso socialdemocratico, con la trasformazione del PC, con la crisi fiscale dello Stato e con l’inizio delle politiche neo liberali è cambiato tutto, bloccando la crescita del Paese.

Questa è la seconda scuola di formazione di Senso Comune, come mai avete scelto Petrosino?

Sì, questa è stata una nostra scommessa. Lo scorso anno fu una bellissima esperienza e davvero fu quello il momento fondativo dal punto di vista del coinvolgimento e della partecipazione, perché eravamo in un periodo antecedente all’assemblea del dicembre 2017. Fu una riunione di persone che si erano conosciute su facebook. La gran parte dei militanti di Senso Comune va da Napoli in su, ma incontrandoci abbiamo iniziato a darci un impegno: quello di spingere anche per il mezzogiorno. Avendo ospitato lo scorso anno ad un evento nazionale il sindaco Giacalone ci ha detto a margine del convegno, che aveva questo sogno, quello di ospitare una scuola di formazione politica, dicendoci che ci metteva a disposizione la logistica e noi avremmo dovuto mettere le nostre idee. Oggi siamo qui con i primi ospiti a girare per la città per coinvolgere le persone a partecipare ad un momento importante di formazione politica che vedrà tra gli altri due deputati esteri, lo spagnolo di Podemos Pablo Bustinduy e il parlamentare della France Insoumise Ugo Bernalic. Voglio ricordare solo che la scuola si articola in tre sessioni da tre seminari ciascuno più due laboratori pratici. Tra le tre sessioni di seminari ci saranno le plenarie che sono delle assemblee cittadine aperte a tutti e che si terranno nell’aula consiliare Le prime due saranno animate dai deputati esteri e l’ultima dal sindaco Giacalone. L’invito che faccio è a partecipare numerosi.