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14/09/2018 08:25:00

Trapani, il consiglio comunale litiga sulla mozione "antifascista"

 E' tornato a riunirsi, ieri pomeriggio, il consiglio comunale a Trapani. Due prove importanti hanno messo in gioco la solidità della maggioranza e hanno tracciato la linea tra destra e sinistra.

Due gli atti importanti: la mozione di censura per Matteo Salvini, Ministro dell'Interno, e la mozione di concessione di spazi pubblici solo a quanti sottoscriveranno una dichiarazione antifascista.

La seconda mozione è stata presentata dalle consigliere Francesca Trapani e Chiara Cavallino del movimento Cinque Stelle, seguendo le orme del collega pentastellato ericino, Alessandro Barracco.

I grillini nel trapanese seguono una linea diversa rispetto al governo nazionale, criticano aspramente Salvini ma Luigi Di Maio, loro leader , è un alleato solido di governo. Quando si dice idee chiare.
Settimane impiegate a scrivere e a discutere di una mozione che contiene un principio di ovvietà, sancito peraltro nella Carta Costituzionale, sicuramente sconosciuta ai consiglieri comunali.
In parte centra il punto l'assessore Enzo Abbruscato che parla di festival dell’ovvio.
Giacomo Tranchida, eletto nel mese di giugno 2018, ha vinto perchè a sostenerlo c'è stata una coalizione molto ampia, determinante l'asse di voti consegnato dalla lista “Amo Trapani” e dalla lista dell'UDC, un mix di centristi e forzisti che sono alla guida del governo regionale, ben lontani dal Partito Democratito, almeno di quella risicata percentuale che resta.
Ieri il primo vero banco di prova, Peppe La Porta, capogruppo di “Amo Trapani”, ha presentato una pregiudiziale sulla mozione antifascista.
L'atto è stato sottoscritto da altri consiglieri: Toscano, Gianformaggio, Garuccio, Daidone e Spada, chiedono che sulla mozione antifascista venga emesso un parere di legittimità da parte del segretario generale del Comune. Nulla di nuovo, del resto lo dicono i cinque consiglieri: la mozione vorrebbe disciplinare ciò che già è disciplinato per leggi dello Stato.

Sulla mozione si spacca la maggioranza, come era prevedibile. In fondo questa mozione che pensa di regolamentare ciò che già prevede la Costituzione finisce per banalizzare un contesto storico che l'Italia intera sta vivendo, non sarà una mozione a invertire la rotta, ammesso che una rotta ci sia.
La mozione viene approvata a Palazzo Cavarretta con dodici voti favorevoli, un astenuto, il consigliere Massimo Toscano. I contrari sono stati: La Porta, Spada, Guaiana, Gianformaggio, Virzì, La Barbera, Daidone.
Il presidente del consiglio Peppe Guaiana ha indicato la proposta come strumentale, non corretta politicamente poiché coinvolge il consiglio in questione già regolate dalla legge.
Regge compatto al momento della votazione il gruppo consiliare di Amo Trapani.
Passa anche la mozione di censura delle politiche eversive del Ministro Salvini, l'atto è stato presentato dalla consigliera Giulia Passalacqua. Imbarazzo politico per le consigliere grilline, a Roma i penstellati vanno a braccetto con il Ministro dell'Interno.
Per la seduta di ieri pomeriggio il consigliere La Porta ha dichiarato di rinunciare al gettone di presenza , il consiglio si è riunito per discutere due mozioni, che ritiene fondamentali, e invece la città di Trapani ha ben altri problemi.

Questa la dichiarazione del segretario provinciale del Pd, Marco Campagna:

“Esprimo soddisfazione per il voto sulla mozione antifascista da parte del Consiglio comunale di Trapani.
Ero sicuro che i consiglieri trapanesi non si sarebbero fatti intimorire dalle minacce dagli esponenti nostalgici del fascismo.
È una bella giornata per Trapani che dimostra di essere ancorata ai valori dell’antifascismo.
Importante poi il voto sulla proposta della consigliera Passalacqua che con coraggio ha presentato la mozione di censura a Salvini anche come gesto di solidarietà alla consigliera marsalese Linda Licari.
Un segnale politico importante che arriva dalla città capoluogo e che dimostra come c’è un’opposizione sociale e politica a questo governo nazionale da cui riparte.”