Arrivano nuovi particolari circa il caso della chiavetta Usb che è esplosa ieri in Procura a Trapani. La chiavetta era destinata ad un'avvocatessa civilista, circa due anni fa. La donna ha fatto denuncia, perché era insospettita dal plico, che portava come mittente "Ordine degli avvocati di Trapani". La Procura ha delegato le indagini all'aliquota della Polizia di Stato della Procura, che solo ieri ha esaminato il contenuto della chiavetta, che però, appena è stata collegata al pc, è esplosa. Si tratta, dicono fonti interne agli ambienti investigativi a Tp24.it, di un tipo di ordigno che si trova facilmente on line e che costa anche meno di cinquanta euro. Dalla Procura nessuno parla, e nessuno fino a stamattina - quando Tp24.it ha pubblicato la notizia - aveva fatto trapelare nulla, per evitare un "rischio di emulazione del gesto".
Circa l'ispettore ferito, Aceto, non ha perso tre dita e non rischia l'amputazione della mano. Aceto è stato già sottoposto ad un intervento presso l'ospedale di Marsala, reparto di chirugia plastica, per la ricostruzione di parte del dito pollice. Le altre dita della mano presentano solo delle contusioni.
Destinataria della chiavetta un'avvocatessa di Erice, M.M. le iniziali.