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15/10/2018 06:00:00

Trapani, l'Atm e le polemiche per l'incarico a Restivo

 Dopo che a giugno il Governo regionale decideva di applicare un taglio al contributo per il trasporto pubblico locale, il 18 settembre il Comune di Trapani e l’A.T.M. (l’Azienda trasporti municipalizzata), davano mandato all´avvocato Carmelo Restivo del foro di Palermo di depositare ricorso al TAR contro la Regione Sicilia e contro il Presidente Nello Musumeci. Nell’interrogazione di lunedì 8 ottobre, le Consigliere grilline, Francesca Trapani e Chiara Cavallino, chiedono di far luce su alcuni punti della Deliberazione non molto chiari.

Sembrerebbe, infatti, che l’Amministratore Unico A.T.M. La Rocca, pur consapevole che il Sindaco è il legale rappresentante del Comune, abbia comunicato al Segretario Generale l’intenzione di fare ricorso al TAR, attraverso il Comune di Trapani in quanto beneficiario del contributo regionale al Trasporto Pubblico Locale.

Le consigliere 5stelle chiedono inoltre qual è il settore comunale che si occupa delle comunicazioni con la Regione per quanto riguarda i contributi al trasporto pubblico locale e il perché questi non si sia opposto al ricorso voluto dall’A.T.M.. Un altr’altra perplessità riguarda l’Ufficio di controllo società partecipate (istituito dal Commissario straordinario a marzo) e le verifiche che avrebbe dovuto svolgere in merito alla questione, ma che non ci sono state.
L’interrogazione passa poi alla figura dell’avvocato del foro di Palermo, incaricato dall’Amministratore Unico non si capisce bene per conto di chi o grazie a quale delega, dato che è il Sindaco a rappresentare legalmente il Comune. Non si sa molto neanche di quanto sia stato pagato Restivo: manca il preventivo della parcella e non è stata trasferita nessuna somma di denaro al Comune da parte di La Rocca. Per tale motivo, il settore finanziario comunale non ha potuto dare nessun parere di regolarità.

E ancora, poiché l’art. 191 del d.lgs. n. 267/2000 vieta di effettuare qualsiasi spesa in assenza di impegno contabile registrato sul competente capitolo di bilancio, domandano le interroganti: la deliberazione sarà quindi nulla o causerà un debito fuori bilancio? Per concludere, è stata ignorata pure l’Avvocatura del Comune la quale, dato che nessuno l’aveva interpellata, ha dichiarato di non poter valutare né predisporre qualsiasi attività legale.