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31/10/2018 06:00:00

Trapani, consiglieri "ammiccanti" e Sindaco "imperatore"

Ipocrita, piagnucolante e ... "grillesca". Il Sindaco di Trapani Giacomo Tranchida definisce così una delle due consigliere 5 stelle in consiglio comunale, Francesca Trapani, che a sua volta ha accusato il primo cittadino definendolo un “imperatore dai toni machisti e un ego smisurato”.
“In privato, un’ipocrita fare ammiccante. In pubblico, piagnucolante nel lamentare le mancate risposte alle diverse interrogazioni. Falsa nel difendere a parole i cittadini per poi agire sfacciatamente contro di essi”, queste le parole usate dal Sindaco, in seguito appoggiate da quelle del vice presidente del consiglio comunale. Secondo Dario Safina infatti “l’Amministrazione ha sempre risposto alle interrogazioni di tutti i consiglieri, anche a quelle dal carattere meramente provocatorio dei 5stelle”.

I dissapori fra maggioranza e grillini non sono frutto dell’ultimo consiglio comunale, ma sono coltivati già da un po’ di tempo. In un comunicato, Tranchida dimostra di non aver ancora digerito la disapprovazione della consigliera Trapani nei confronti della manovra di bilancio proposta dalla Giunta lo scorso agosto. Per il sindaco è paradossale che i 5 stelle siano andati contro la scelta di stanziare sei milioni e mezzo per opere di rilancio della città, abbandonata a fanalino di coda dalle precedenti amministrazioni. La spesa, ricorda Dario Safina, includeva anche l’avvio delle mense scolastiche e il supporto agli alunni disabili (277.000 euro) e il marketing territoriale per la promozione del territorio e lo sviluppo turistico (366.000 euro).

Il vice presidente reclama inoltre il fatto che in pochi mesi decine di discariche a cielo aperto siano state rimosse e che sia stato avviato un tavolo di confronto continuo con cittadini e categorie produttive per discutere delle tematiche più importanti. Un lavoro, non da “grilli che passano sempre il loro tempo a far cri-cri e si magnificano nei loro salti, ma da formiche che incessantemente e senza risparmiarsi fatiche, giorno dopo giorno producono fatti, nonostante tanti e tutto, anche piccoli ma significati”, metaforizza il sindaco. La sua nota si conclude con l’invito ai consiglieri di maggioranza a perdere meno tempo in schermaglie grillesche e concentrarsi sui problemi veri della città.

Trapani ha contrattaccato: “è bene che Tranchida rammenti che essere il Sindaco di una Città non significa avere la libertà di offendere una donna, una madre, solo perché siede tra i banchi dell’opposizione, ricorrendo a frasi allusive ad ammiccamenti in privato, che trascendono il dibattito politico oltre ogni decenza istituzionale ed umana. Non mi resta, a questo punto, che dedurre che il gesto che lo ha visto protagonista il giorno dell’insediamento del Consiglio, nel regalare le rose rosse alle Consigliere presenti in aula, fosse solo un modo per nutrire il proprio ego smisurato”.

Trapani elenca poi le interrogazioni lasciate senza risposta, tra le quali: EnergetikaAmbiente srl e la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti, pulizie delle caditoie stradali e la disostruzione dei tombini, mancata costituzione del Comune di Trapani come parte civile nel processo Mare Mostrum.
La consigliera reputa legittimo l’aver chiesto se lo spostamento di alcune somme dalla Trapani Servizi e da ATM S.p.A. a beneficio delle iniziative natalizie, senza previo parere dei revisori dei conti, avrebbe comportato un aumento della Tari per i cittadini. Ribadisce inoltre il dissenso verso il co-marketing il quale, secondo il M5S, non rilancia in nessun modo l’aeroporto.

Infine, rispondendo a metafora con metafora, conclude: “il Sindaco ha dimostrato di sentirsi un imperatore, il Dominus incontrastato della Città e del Consiglio Comunale, che tratta i membri dell’opposizione come sudditi fastidiosi. Né tanto meno è accettabile che usi un comunicato contro di me per lanciare un messaggio alla sua traballante maggioranza, invitando gli altri consiglieri a non prendere ad esempio la mia condotta di opposizione politica, ritenuta evidentemente alla stregua di un reato di lesa maestà. Non resta che constatare che questa amministrazione rifiuta ogni dialogo, ma non si sottrae alla consuetudine, più che consumata, del rifugio trasversale nel divertimento machista come affermazione di impotenza politica. Il Movimento Cinque Stelle tenta di vigilare su un’attività amministrativa propagandata come straordinaria e “di civiltà”, ma corrispondente a niente più che all’ordinaria amministrazione di una Città”.



Politica | 2025-12-15 15:05:00
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