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07/11/2018 08:51:00

Campobello, maxi-processo per truffa all’Inps. Condannato Vincenzo Indelicato

 Un anno e 8 mesi di reclusione è la pena inflitta ad un allevatore ed imprenditore del settore caseario di Campobello di Mazara, Vincenzo Indelicato, per il reato tributario di “indebita compensazione”. E cioè, per aver utilizzato “in compensazione”, ai fini del pagamento delle tasse,
“crediti non spettanti”. Assolta, invece, la moglie Francesca Montalto.

A difendere la coppia, per la quale il pm Maria Rita Signorato aveva chiesto la condanna a un anno e 9 mesi, è stato l’avvocato Giuseppe Pantaleo. Ad emettere la sentenza è stato il giudice monocratico di Marsala Lorenzo Chiaramonte. Il processo (“Indelicato Francesco + 35”) è quello su una presunta truffa ai danni dell’Inps sul fronte delle indennità di disoccupazione. E per questo, alla sbarra erano 34 lavoratori.

Il giudice, su richiesta dello stesso pm, li ha assolti tutti. Si tratta di Giuseppe Bellitti, Vito Dara, Nicola Di Stefano, Maria Baudanza, Maria Ardagna, Ioana Maria Repede, Nadia Bellitti, Maria Di Stefano, Rosa Leone, Antonino Incerto Asta, Giuseppina Marchese, Rosaria Genna, Vito Margiotta, Michele Carlino, Francesco Accardo, Giacomo Fundarò, Francesco Italia, Gioacchino Marchese, Cataldo Pisciotta, Salvatore Galluffo, Gioacchino Giovanni Giobbe, Stefano Garifo, Eleonora Ingoglia Benedetto, Antonino Mangialomini, Maria Giovanna Arcoleo, Laura Patrizia Bua, Angelo Sciortino, Francesca Scirè, Tommaso Calandro, Claudio Gullo, Maria Caradonna, Giovanni Gregorio e Maurizio Stallone. Tutti residenti tra Campobello di Mazara, Castelvetrano, Partanna Salemi e altri centri del Belicino. Dopo la sentenza, hanno espresso la loro “soddisfazione” gli
avvocati difensori Ignazio Cardinale (con sei imputati assistiti, tra i più impegnati nel processo) e Giuseppe Accardo, che hanno dichiarato: “L’assoluzione è stata sentenziata con la formula ‘perché il fatto non sussiste’. E’ stata dimostrata la totale estraneità ai fatti dei nostri assistiti come da richiesta dello stesso pm”. Gli altri difensori sono stati Anna Ferro, Massimo e Matilde Mattozzi, Giuseppe Antonio Incandela, Vito Di Graziano, Leonardo Costa, Lorenzo Rizzuto, Filippo e Antonino Inzirillo, Innocenzo Barbera, Francesco Giuseppe Crimi, Margherita Gaudino, Maria Luisa Petruzzo. L’indagine, condotta dalla Guardia di finanza di Mazara e Castelvetrano, fu avviata a seguito di controlli incrociati tra Inps e Agenzie delle Entrate.