Povertà in aumento, pil in calo e fuga dei giovani. I dati sconfortanti della Sicilia
Una condizione di povertà tra le più alte d’Italia, una preoccupante battuta d'arresto della crescita economica nel 2017 e una diminuzione del tasso di disoccupazione, sono questi i dati che riguardano la Sicilia rilevati da Svimez (l'associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno) che stanno contribuendo allo spopolamento delle città dell'Isola, tanto che nei prossimi 50 anni la popolazione potrebbe diminuire di 1,5 milioni. È questa la sconfortante fotografia scattata sulla Sicilia, parte integrante del dossier sull’economia e la società del Mezzogiorno presentato alla Camera.
Pil in calo - Secondo i dati dell’associazione, il Pil dell’Isola, dopo il balzo in avanti dell’1% nel 2016, l’anno scorso ha rallentato fino allo 0,4%, in controtendenza sia con il resto del Sud, che ha invece segnato una crescita dell’1,4% - in linea con il Centro Nord - sia con l’andamento della produzione dell’industria e dell’agricoltura siciliana, che dal 2015 hanno fatto registrare, rispettivamente, un +14% e +2%.
Crollo del comparto costruzioni - A frenare l’economia regionale, spiega il report, è stato il crollo del settore costruzioni, che nell’arco di un triennio ha sfiorato il 7%. Se il tasso d’occupazione rimane più o meno stabile al 40% (contro il 44% del Sud), la disoccupazione rispetto al 2016 cala, ma solo di 1,5 punti, al 22,5%, restando comunque sopra il 19% del Meridione.
Povertà in crescita e fuga al nord - A preoccupare è anche l’incidenza della povertà relativa, che nelle regioni del Sud risulta triplicata rispetto al resto del Paese - 28,2% a fronte dell’8,9% - mentre in Sicilia sfiora il 34%. In questo quadro, non stupisce l’aumento delle persone in fuga verso il Nord, soprattutto per motivi di lavoro, tanto che nel biennio 2016-2018 sono andate via oltre 25mila persone, il numero più alto d’Italia dopo la Campania (31 mila). Questo dato è comune a tutto il Sud, dove nello stesso periodo sono partite 146 mila persone. Numeri impressionanti, paragonabili ad una città media del meridione che si svuota da un anno all'altro.
Studenti fuorisede - Sono oltre 40 mila gli studenti siciliani iscritti nelle università del Centro-Nord, ma sono anche tanti gli ammalati, che per curarsi continuano a preferire i poli d’eccellenza settentrionali. Nel 2016, tra i 114 mila abitanti del Mezzogiorno ricoverati da Roma in su, ben 21 mila erano siciliani. Ad allarmare, sul fronte sociale, è anche il tasso d’abbandono scolastico, perché se è vero che nel resto del Sud la quota arriva a un già preoccupante 18% (a fronte dell’11% del Centro Nord), in Sicilia si sfiora il 20%.
Mancato utilizzo Fondi Ue - La regione Sicilia è estremamente in ritardo nell’utilizzo dei fondi Ue. E' stato speso, infatti, solo l'1% del contributo disponibile. Nel rapporto di Svimez si tocca anche il tema del reddito di cittadinanza. Secondo l’associazione, andrebbe al Sud per il 63%, ma servirebbero 15 miliardi di euro e non quelli previsti dal Governo, altrimenti non arriverebbe a 780 euro ma si fermerebbe tra i 255 e i 712. La previsione del Pil meridionale per la fine del 2018, secondo Svimez dovrebbe attestarsi allo 0,8%, contro l’1,3% del Centro Nord.
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