Ecco perchè la procura indaga sul concorso per dirigente di Polizia municipale a Mazara
La procura della Repubblica di Marsala ha inviato i suoi Agenti di polizia giudiziaria per sequestrare, nei giorni scorsi, le carte relative al concorso pubblico per selezionare il dirigente di polizia municipale. Su tale concorso pubblico – per titoli ed esami indetto a maggio del 2016 – Tp24.it aveva già sollevato dubbi e perplessità a settembre dello scorso anno.
ERRORI PACCHIANI E ADDIO ALL’ANONIMATO – La grossolanità degli errori procedurali legati a tale vicenda dovrebbe creare imbarazzi, e non pochi, ai responsabili. La commissione esaminatrice, infatti, ha fatte apporre le firme – ad ogni singolo candidato – su ogni singola pagina dei test selettivi. E la ‘confessione’ è scritta nero su bianco dagli stessi esaminatori: “La commissione giudicatrice – si legge nel “verbale della Commissione giudicatrice ed approvazione della graduatoria della prova scritta – fissazione data svolgimento prova orale", e più specificamente nel contenuto dell’allegato ‘A’ (verbale n.18 della Commissione giudicatrice del concorso) – invitava i partecipanti alla prova ad: ‘apporre preliminarmente in calce al test, pagina per pagina, il loro nome e cognome in stampatello e la loro firma’. Altro giro altro errore: “la Commissione deposita sulla cattedra le buste ‘A’, ‘B’ e ‘C’ contenenti ciascuna n. 32 copie dei n.3 test in precedenza predisposti...; iniziata la prova veniva sorteggiata la busta ‘A’, e successivamente non veniva verificato e letto il contenuto delle altre due buste”.
‘PALLA AVANTI E PEDALARE’ – Di Tali stranezze si erano quasi subito accorti in tanti: due consiglieri comunali, Nicola La Grutta (M5S), Giorgio Randazzo (Lega) e Sergio Tancredi all’Assemblea regionale siciliana. Interrogazioni consiliari e all’Ars, proposte di riesame in autotutela per evitare problemi giudiziari, nulla è servito a far fare dietrofront all’amministrazione comunale mazarese: ‘palla avanti e pedalare’ appunto, e chi s’è visto s’è visto.
BASTA LEGGERE I REGOLAMENTI – Pare che, qualcuno, negli uffici dell’Ente abbia difficoltà a leggere e comprendere ciò che è scritto nelle norme del Comune stesso, non di Forlimpopoli. Gli artt. 93 e 94 del Regolamento comunale per l'ordinamento degli uffici e dei servizi del Comune di Mazara del Vallo (“CAPO IV - SVOLGIMENTO DELLE PROVE DI ESAME - Art. 93 comma 10 SVOLGIMENTO DELLA PROVA SCRITTA”) che riportiamo testualmente, dicono chiaramente che: “Delle tracce non sorteggiate si dà lettura ai candidati prima dell’inizio della prova” e la Commissione d’esami non lo ha fatto. Al comma 11 si legge: “(…) non é consentito, pena invalidità del tema, sottoscrivere i fogli loro consegnati né apporvi altro segno di riconoscimento (…)”. Pena invalidità del tema, o del test, come in questo caso. Il comma 16 continua così: “A ciascun candidato sono, altresì, consegnate due buste di differente grandezza e uguale colore; nella busta piccola é contenuto un foglietto o cartoncino nel quale vanno trascritte le generalità del candidato”.
CON L’ANONIMATO SI GARANTISCE L’IMPARZIALITÀ – L’anonimato dei candidati in un concorso pubblico ha lo scopo di garantire il buon andamento e l’imparzialità della pubblica amministrazione. L’effetto a cascata produce una maggiore qualità del vincitore di concorso che proprio grazie all’anonimato darà garanzia, senza possibili ‘aiutini’, delle sue qualità professionali delle quali godranno i cittadini quando il dirigente sarà a servizio della comunità cittadina.
Ora si attendono gli sviluppi delle indagini. Noi di Tp24.it staremo attenti e informeremo, come sempre, i nostri lettori sugli sviluppi futuri, qualora ve ne fossero.
Alessandro Accardo Palumbo
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