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02/03/2019 06:00:00

Scrive il legale di Giacalone, sui lavori fatti nella villa di Catalano ad Erice

 Formulo la presente in nome e per conto del Sig. Giacalone Vincenzo Antonino, nato a Erice (TP) il 15.5.1976, in proprio e n.q. di Legale Rappresentate pro tempore della ditta «Hibiscus – realizzazione e manutenzione giardini», in riscontro alla vs. ult. onde definire la vicenda che interessato il mio assistito, nell’ambito dell’inchiesta che ha visto come protagonista l’Ing. Catalano, per i reati di corruzione ed altro.

Ebbene, nell’ambito della vicenda in esame, il sig. Giacalone Vincenzo, titolare della ditta Hibiscus, veniva sentito quale persona informata sui fatti dagli organi inquirenti, al fine di chiarire le ragioni per le quali, a seguito di una delle attività di giardinaggio svolte presso l’abitazione del Catalano lo stesso non si fosse ancora fatto pagare, alla data in cui il Sig. Giacalone venne convocato presso la Caserma dell’arma dei Carabinieri di Trapani.

Nel corso di quella audizione, invero, difformemente da quanto riportato dalla Vs. testata, non emerse affatto che il Giacalone avesse svolto lavori per Catalano gratis; piuttosto si trattava di opere di giardinaggio che sarebbero dovute essere eseguite in due giornate, sicché – anche per comodità – il Giacalone consentì allo stesso Catalano di poter saldare il compenso per l’opera prestata, interamente, nel secondo dei due momenti di esecuzione dei manufatti. Ne deriva, dunque, che alla data in cui il Sig. Giacalone fu sentito dai Carabinieri di Trapani, non avesse ancora completato le opere di giardinaggio e, quindi, che il pagamento non fosse avvenuto. Al completamento dei predetti lavori (avvenuto diversi giorni dopo l’audizione del Giacalone) il Catalano ha provveduto all’integrale pagamento del compenso spettante al mio Cliente, il quale, peraltro, ha provveduto a rilasciare fattura e rispettiva quietanza di pagamento, come previsto dalla legge.

Da ultimo, la definizione di teatrino (ossia la «messa in scena» di una telefonata emersa nel corso delle indagini, che, in ogni caso, non ha visto coinvolto il mio Assistito) della ipotizzata telefonata, in effetti non svoltasi tra Catalano e Giacalone, per camuffare – a dir vostro – l’ipotizzato accordo corruttivo, benché nel vostro scritto sia stato specificato che non sia avvenuta, appare, ad ogni buon conto, oltremodo oltraggiosa del decoro del mio assistito che, in ogni caso, ha svolto una pluralità di attività per conto del Catalano le quali sono sempre state, dallo stesso, pagate per l’intero, senza che ciò coinvolgesse l’attività  imprenditoriale del mio Cliente e quella politica del Catalano, per ragioni illecite.

Orbene, dal momento che in conseguenza del Vs. scritto il mio Assistito ha ritenuto di aver patito un danno (poiché la Vs. testata riportava una notizia palesemente falsa), si chiede che il presente comunicato venga diffuso con le medesime modalità con cui è stato diffusa la notizia falsa e che permanga in rete per un tempo non inferiore a trenta giorni. All’esito di tale Vs. adempimento potremo ritenere conclusa la vicenda in corso.

Da ultimo, si chiede che dal Vs. scritto precedente venga estromesso ogni elemento che possa ricondurre alle generalità ed alla persona del mio Assistito e all’azienda del quale è titolare, eliminando le seguenti frasi:

-                                                                                                                  Avv. Natale Pietrafitta

 

I lavori di Giacalone non sono stati fatti "gratis". Abbiamo già corretto. Per il resto la redazione di Tp24.it conferma la veridicità e la bonta delle ricostruzioni da noi fatte, anche perchè basate sulle stesse dichiarazioni di Giacalone rilasciate agli investigatori l'8 Maggio del 2018. Giacalone, interrogato, dice che ha fatto dei lavori nella villa di Catalano, e che non era stato ancora retribuito. Cosa che lo aveva fatto rimanere molto male, sono parole sue. Non nostre.  E aggiunge: "Già al momento di effettuare il lavoro ho avuto l'impressione che non mi sarebbe mai stato retribuito". Non dice mica: non mi ha pagato perché ancora dobbiamo finire i lavori. 

Catalano paga tutto il 18 Giugno (con emissione contestuale di fattura da parte di Giacalone, che termina i lavori). Per gli investigatori, però, Catalano già sapeva delle indagini a suo carico. Tutto qui. 

Giacomo Di Girolamo