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25/03/2019 06:00:00

Lo Sciuto, Paolo Genco, gli affari e le coperture istituzionali al ministero dell’interno

Continuiamo il nostro viaggio a puntate dentro il sistema Lo Sciuto a Castelvetrano, soprattutto nel suo rapporto con il re della formazione, Paolo Genco. 

Scrive il Gip che “le attività di indagine hanno dimostrato, aldilà di ogni ragionevole dubbio l’esistenza di un consolidato e duraturo rapporto tra il LO SCIUTO ed il GENCO, rapporto contraddistinto dalla comune volontà di utilizzare le funzioni pubbliche rispettivamente svolte per ottenere illeciti vantaggi patrimoniali, professionali ed aumentare costantemente la propria capacità di influenzare la scena politica, finanziaria ed affaristica”.

Durante le conversazioni telefoniche Genco era soprannominato “il tonno”.

Dopo la sconfitta al bollattaggio alle comunali Lo Sciuto era depresso e non aveva una lira. Ci penserà Vincenzo Chiofale detto "Mezzo Biglietto" a rimpianguare le sue casse al fine di convincerlo a scendere in campo per le regionali.

Eloquente è l’intercettazione tra Chiofalo e Antonella Pollina:

CHIOFALO: Io non mi fido più di nessuno .. neanche di LO SCIUTO. Perché LO SCIUTO effettivamente ha deluso le mie aspettative. Io non gliel’ho mai detto, però per me è una delusione sul piano dei comportamenti personali nei miei confronti… E che cavolo! Se non era per me, lui col cavolo che diventava sindaco … eh ..diventava onorevole

POLLINA: Deputato .. certo

CHIOFALO: Quando lui ha perso la campagna elettorale per Sindaco di Castelvetrano, mi sono presentato a casa sua … e lui era … Mi ha detto “Enzo, ma come abbiamo perso queste elezioni?”.. ed una serie di cose … Gli ho detto “non pensarci più: preparati per le elezioni regionali”. Mi ha detto “Enzo, non mi candido alle Regionali perché non ho una lira!”

POLLINA Si, me la ricordo questa cosa .. me l’hai raccontata

CHIOFALO Ed io sai cosa gli ho detto? “Preparati perché i soldi ci sono!” Chiaro?

POLLINA Quindi hai investito tu, praticamente.

CHIOFALO Si. Ho investito io. Glieli ho regalati.

 POLLINA E non te li ha mai ridati?

CHIOFALO: No. Assolutamente. Io non glieli ho chiesti e lui non me li ha dati… Io ti dico una cosa: lui è candidato dell’MPA per me! Perché quello che ho fatto io … tutta l’operazione l’ho organizzata io coinvolgendo Paolo GENCO...lui con questo carattere spigoloso … è convinto che la gente abbia bisogno di lui e basta! Che lui è il primus inter pares e non c’è niente da fare…”)

Sarà lo stesso Lo Sciuto a dire all’esponente politico castelvetranese Nicola Giurintano di aver trovato soldi in prestito da amici per la campagna elettorale regionale, quali Paolo Genco, Gaspare Magro.

Sentiamo Lo Sciuto: “Nel duemiladodici ci sono state le elezioni a Sindaco, ne ho spesi settantamila euro, io settantamila euro non li avevo…Non avevo nemmeno un euro per fare la campagna elettorale, diecimila euro me li ha dati Gaspare MAGRO perchè me li ha raccolti di nuovo e diecimila euro me, me li ha prestati … me li da dati Paolo GENCO che me li ha dati perchè sapeva che io soldi non ne avevo, ed io mi sono fatto con ventimila euro la campagna elettorale.”

L’esposizione finanziaria del GENCO aveva creato un “debito morale” che LO SCIUTO doveva ripagare nelle more della sua attività politica: “io miei debiti le mie cose me le devo levare pure, ai cristiani che mi hanno aiutato”.

Ascoltiamo ancora, dalle intercettazioni:

LO SCIUTO: io mi sono candidato  tre volte alle regionali ed una volta per Sindaco…la prima campagna alle elezioni regionali nel duemilaesei,  mi è costata sessantacinque mila euro…di queste sessantacinque mila euro, eee... io ne avevo dieci, trenta ho fatto una scopertura in banca, mi segui Nicola...

GIURINTANO: ma tu perchè...mi stai dando queste spiegazioni...

Giovanni LO SCIUTO: no, ti dico due cose importanti…ti spiego, devi capire le motivazioni della cosa, a me è venuto Gaspare MAGRO, mi segui o no? Mi ha raccolto quindici mila euro perchè glieli ha dato per dire... duemila euro ha messo lui, mille euro per dire li ha messo Enzo Salvo, mille euro per dire li ha messo Peppe... mi ha raccolto quindicimila euro e me li ha portati, tieni Giovanni fatti la campagna elettorale…poi, nel duemilaeotto...

GIURINTANO: io però soldi non ne ho me li sono fatti prestare... è diverso perchè se io li avessi avuti te li avrei dati tutti centomila euro 

LO SCIUTO: minchia, aspetta un minuto, un minuto, nel duemilaeotto ho fatto la campagna regionale, nel duemilaeotto ho fatto la campagna regionale ho speso altri sessantamila euro, io non li avevo... mi sono messo di nuovo debiti sopra le spalle, Gaspare MAGRO si "arricughi " è mi ha dato altri diecimila euro...  E mi ha dato altro diecimila euro, non abbiamo finito, minchia mi fai parlare cinque minuti!! Così capisci perchè uno fa le cose ai cristiani Nicola e non le fa ad uno e le fa ad un altro! Non ho finito! Fammi finire di parlare, Nicola!  Perchè sempre tu non devi parlare però…nel duemilaedodici ci sono state le elezioni a Sindaco, ne ho spesi settantamila euro, io settantamila euro non li avevo …Gaspare MAGRO mi ha raccolto di nuovo i soldi e me li ha dato altri diecimila euro, ci siamo Nicola?  ed io per dire ho fatto altri imbrogli .... nel duemilaedodici dopo tre mesi, Nicola, avevo quarantamila euro di debiti alla banca! Alla banca avevo quaranta mila euro di debiti. Non avevo nemmeno un euro per fare la campagna elettorale, diecimila euro me li ha dati Gaspare MAGRO perchè me li ha raccolti di nuovo e diecimila euro me, me li ha prestati me li da dati, Paolo GENCO che me li ha dati perchè sapeva che io soldi non ne avevo, ed io mi sono fatto con ventimila euro la campagna elettorale. Quindi caro Nicola se poi io ho una cosa da fare... escludendo che gli amici, diretti personali che significa con Nicola GIURINTANO, e che significa Peppe BERLINO, significa Piero D'ANGELO e cosa non d evo dare conto e soddisfazione perchè Nicola GIURINTANO, non è revisore dei conti e non ha in famiglia nessuno che è revisore dei conti…Peppe BERLINO, non è revisore dei conti e non ha nessuno in famiglia che è revisore dei conti eee... Piero D' Angelo che da una vita che è con me , e gli abbiamo fatto cose, la cosa me la gestisco io caro Nicola perchè io miei debiti le mie cose me le devo levare pure, ai cristiani  che mi hanno aiutato…Tu che dici Nicola, non è così?

GIURINTANO: Eh, si e perchè che dico...

LO SCIUTO: eh, basta, così ti spiego un pochettino, come…come opero io, come opero io nelle cose che faccio....Nicola.. eh, prendiamoci un caffè... GIURINTANO: già, già queste spiegazioni…sono...superflue e in più perchè a me 

LO SCIUTO: non sono superflue Nico... GIURINTANO: a me queste cose, queste cose, proprio di Gaspare Magro non mi interessa perchè per me Gaspare Magro..

Il deputato castelvetrano nel 2014 si attiva subito per ripagare i debiti con tutti i suoi accoliti, in primis con Paolo Genco. Scrive il GIP:  “Il 27 dicembre 2014 LO SCIUTO veniva raggiunto telefonicamente dal GENCO. Oggetto della discussione era la necessità, per quest’ultimo, della approvazione di un emendamento in “Commissione Bilancio”  che lui stesso aveva preparato e che l’indomani avrebbe fatto avere a DINA Antonino, Presidente della sopra richiamata Commissione (Commissione II – Bilancio)…Per raggiungere  il proprio intento, chiedeva al LO SCIUTO il nominativo dei deputati dell’allora N.C.D. presenti in senso alla stessa…Questi rispondeva che poteva contare incondizionatamente sull’operato di D’ASERO Antonino e soprattutto di VINCIULLO Vincenzo, all’epoca vice-presidente della Commissione II – Bilancio”.

LO SCIUTO telefona a VINCIULLO, chiedendogli il suo appoggio per l’approvazione di un emendamento che avrebbe presentato DINA Antonino, una copia della quale gli sarebbe stata consegnata a breve da CALA’ Gaetano, soggetto legato al GENCO in quanto Direttore Generale della Delegazione Regionale Sicilia di A.N.F.E.: “Scusa se ti disturbo.. Ascolta: oggi avete  commissione bilancio, è vero o no? (…)… io ti volevo dire questo: oggi c’è un emendamento che presenterà Nino DINA sulla formazione professionale … mi segui?.. (…)…lo puoi leggere, perché te lo faranno avere, là .. questa mattina lo doveva portare Gaetano CALA’, questo emendamento… Questa mattina ti fanno avere l’emendamento, e così lo leggi.” LO SCIUTO chiedeva quindi a VINCIULLO il suo appoggio per l’approvazione del documento in parola millantando il proprio intervento nella stesura dello stesso e facendo trasparire l’interesse del loro schieramento politico:  “questo emendamento è stato concordato pure.. ci sono pure io che ho contribuito a fare questo emendamento.. (…)… Dico .. su questo emendamento c’è pure l’impegno mio .. Te lo volevo dire, così tu lo sai e ne sei a conoscenza. …(…)… devi sapere che su questo emendamento c’è l’impegno del nostro partito! Questo ti volevo dire Perché l’ho curato io personalmente! Va bene?

Per Lo Sciuto è vitale adoperarsi per Paolo Genco e per l’A.n.f.e., infatti la sua opera non si limitava solo ai contatti con esponenti politici dell’A.R.S., ma vedeva anche la fattiva mediazione negli incontri tra il GENCO ed esponenti politici nazionali. Il tutto, chiaramente, nell’ottica di un ritorno in termini di assunzioni e quindi potere politico grazie all’appoggio dell’A.N.F.E.

Il 4 marzo 2015 gli inquirenti ascoltano un dialogo tra LO SCIUTO e BERLINO Giuseppe che documentava l’interessamento del politico per accreditare e mettere in contatto il GENCO con MORCONE Mario, all’epoca Capo del Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno…Anche in questo lo scopo era quello di mantenere GENCO e l’A.N.F.E. come centro di potere personale.

BERLINO: Può essere ora che nella Formazione qualcosa si riprende .. Chi lo sa?

LO SCIUTO: Oggi il tonno (GENCO Paolo) era a Roma .. l'ho fatto incontrare... con il Prefetto MORCONE... Per quel discorso.. perciò...li ho fatti incontrare .. si sblocca la formazione!

BERLINO: Si?

LO SCIUTO: E che vuoi? Si deve sbloccare per forza! Non può essere ...e se si sblocca, resta lui e problemi non ce ne sono!  Anche con l'ENAP .. se si sblocca.. quattro persone le possiamo pure far lavorare. Capito?

Giovanni Lo Sciuto ritiene di avere la copertura stabile del ministero dell’interno tale da garantirgli qualsiasi impunità, lo riferisce al poliziotto suo amico e confidente di indagini Passanante:

Lo Sciuto: Quello mi ha detto "perchè, Giovanni, tu che problemi hai?" Quelli sanno tutte cose ..(…).. Mi ha detto "perchè, tu che problemi hai? Non ne ha problemi, tu" Capito cosa ha voluto dirmi? …(…)… Mi ha voluto dire "noi qua abbiamo..." ha voluto dirmi pure "noi siamo informati su chi sei tu, se possiamo parlare o non possiamo parlare" Minchia, quelli sono Ministero degli Interni! ma poi ha voluto dirmi pure "noi siamo informati su chi sei tu, se possiamo parlare o non possiamo parlare" Minchia, quelli sono Ministero degli Interni! Non sanno tutte cose, Salvatore? Quelli si collegano .. Il Ministro degli Interni ha le schede di tutti gli italiani. O no?

PASSANANTE:  Certo .. che c'è dubbio? 

LO SCIUTO: O tu che pensi che hanno problemi? Minchia, il Ministro degli Interni alza il telefono, telefona al Commissariato di Castelvetrano ... gli dice...

PASSANANTE: Vita, morte e miracoli

LO SCIUTO: Non glieli dite, voi?

PASSANANTE:  Certo. Le informazioni non si fanno, Giovanni?

LO SCIUTO: Giusto? Il  Ministero degli Interni è il vostro punto di riferimento

 PASSANANTE: Logico….”

 

CONTINUA