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27/03/2019 06:00:00

Bartolo Giglio: “A Mazara la Lega può vincere. Salemi? Forse non partecipiamo”

Bartolo Giglio, referente della Lega in provincia di Trapani, alle prossime elezioni amministrative tra le città più osservate in provincia c'è Mazara del Vallo. Qui c'è la candidatura di Giorgio Randazzo che sembra una delle più competitive, ha aggregato un bel po' di gente. Siete fiduciosi?

 

Il partito su Mazara ha fatto una scelta importante. Mesi fa è stata presentata la candidatura di Randazzo come candidatura della Lega, di un consigliere comunale uscente che aveva espresso opposizione a Cristaldi. Si apriva la necessità di verificare quale consenso potesse raccogliere nelle parti sane della città per impostare una candidatura contrapposta ad altri soggetti che hanno trovato una quadra nel sistema di interessi che è in continuità con quello che c'era prima.

 

Randazzo come candidato che porta una novità?

 

E' stato consigliere di opposizione, non raccoglie figure della vecchia giunta. Questo concretizza quello che vuole fare Randazzo. Essere discontinuo.

 

A Salemi la Lega aveva deciso di appoggiare Bendici, ma dopo l'ultima inchiesta “Artemisia” e l'arresto del suocero, si è ritirato dalla corsa.

 

Al contrario di quanto fatto a Mazara, cioè individuare una candidatura per tempo, essendo Salemi una condizione più piccola, ci siamo avventurati in un dibattito con una parte della città per trovare una candidatura. Pensavamo ad una donna, una figura giovane.

 

Le operazioni antimafia di queste settimane hanno aperto la possibilità ad un azzeramento dello scenario politico in provincia di Trapani, o non cambia nulla?

 

E' possibile. E noi lavoriamo su questo obiettivo. Bisogna essere concreti, ipotizziamo che a Salemi individuiamo una figura di candidato sindaco giovane e la diamo in attenzione all'opinione pubblica. Ma dal punto di vista sociale non abbiamo fatto dei salti in avanti per ragionamenti di questo tipo. C'è consenso non sociale per chi agisce a combattere questi fenomeni. Su Artemisia ci sono agenti di polizia coinvolti che mettono sul tavolo il giuramento di fedeltà che hanno fatto.

 

Bendici si ritira, ma la Lega cosa fa?


E' un grosso problema, sul quale ci stiamo misurando. Una delle soluzioni è quella di non partecipare. Se ci sono delle condizioni che ci ostacolano possiamo non partecipare alle elezioni. Possiamo esserci solo se abbiamo un candidato sindaco, e una coalizione, che rispetto alla questione morale fanno una dichiarazione di intenti circostanziata e ben precisa. Rispetto a una vicenda di questo tipo possiamo essere confluenti.

 

Bendici aveva ottenuto il vostro appoggio, anche senza dichiarazione...

 

Stavamo ragionando con lui. Sapevamo di questo vincolo di parentela. Non pensavamo che potesse svilupparsi in questo modo. Bendici non era per noi la persona individuata in prima battuta, cercavamo altro.

 

Ma com'è finita con Vito Armato? Lui dice di voler andare avanti, nonostante l'espulsione che dice essergli arrivata via whatsapp.

 

La Lega è un partito nazionale, e ha dei determinati regolamenti e competenze. Armato è stato colpito prima da un richiamo, poi da una sospensione temporanea e poi l'espulsione.

 

Perchè?

 

Non si è attenuto al regolamento dove si dice che presenze sui media, comunicati, consigli comunali aperti, conferenze stampa, incontri con altre forze politiche, sono delegati ai commissari provinciali che possono concordare gli interventi con i referenti locali. Con Armato non è successo. E' andato a ruota libera.

 

Chi fa parte della Lega prima di prendere iniziative deve avere l'autorizzazione?

 

Se si tratta di riunioni con altre forze politiche per discutere delle vicende amministrative future sicuramente sì.

 

Chi autorizza?

 

Posso autorizzare pure io. Ma teniamo conto che io stesso che intervengo in un certo evento mi sento con Igor Gelarda, responsabile siciliano enti locali, per poter concordare. Il provvedimento di espulsione di Armato porta tre firme.

 

Non avete digerito le fughe in avanti di Armato.

 

Non ha rispettato il regolamento.

 

Un altro se n'è andato, si chiama Francesco Perri, che lascia il circolo di Fanny Montalto. Dice che la Lega ha un regolamento interno molto rigido, dice che non poteva fare nulla, non poteva fare comunicati. Ma non li lasciate liberi, perchè?

 

Per un motivo molto semplice. L'unicità della volontà politica di un partito è un'esigenza ma non solo della Lega. Una volta era normale nei partiti con le sezioni. Il partito ha la necessità di interloquire con il sindaco, ad esempio, lo fa con il presidente del circolo. Nel nostro sistema gli stessi consiglieri e parlamentari devono riferirsi alla territorialità.

 

Se Armato vuole fare un evento e usa il simbolo della Lega?

 

Utilizza un simbolo politico per il quale non ha nessuna delega. Si esporrebbe alle azioni di tutela del partito.

 

La Lega vincerà qualcosa?

 

A Mazara siamo esposti e abbiamo grandi attese. Al di là di quelle che sono le percezioni, noi dobbiamo parlare con l'elettorato e convincerlo della bontà della nostra proposta politica. Spero di vincere a Mazara.