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28/03/2019 06:00:00

Gli accordi Lo Sciuto - Errante a Castelvetrano: "L'assessore lo decide la massoneria"

Continuiamo a spulciare nel sistema Errante - Lo Sciuto a Castelvetrano.

Il 20 dicembre 2016 veniva nominata assessore l’avvocato NOTO Antonina Daniela  al posto del dimissionario CARCARA Paolo. Figlia del sindacalista dei Vigili del Fuoco, NOTO Martino, che LO SCIUTO voleva convincere a candidarsi nella sua lista “Alternativa Popolare”, dove poi sarebbe stata candidata proprio la figlia Daniela; è avvocato penalista, dal 2007 alle dipendenze dello studio associato dell’avvocato e massone SALVO Vincenzo.

L’indicazione della NOTO  come assessore da parte di LO SCIUTO viene discussa con Felice Errante a bordo della sua auto.

LO SCIUTO spiegava che nominando assessore la NOTO si sarebbe ottenuto un doppio risultato. In primis la donna sarebbe poi una candidata certa nelle prossime elezioni per la loro lista di riferimento portando un buon numero di voti, ovvero quelli che poteva garantire il padre Martino, che non aveva accettato la proposta di LO SCIUTO a candidarsi.

Inoltre, l’assessorato e la successiva candidatura della NOTO avrebbe sottratto numerosi voti alla candidata sindaco Erina VIVONA in contrapposizione con PERRICONE.

L’opera di convincimento di LO SCIUTO sarebbe stata indirizzata verso il padre della donna, Martino NOTO, che avrebbe accettato l’assessorato per la figlia e la successiva candidatura a condizione che la nomina fosse stata pubblicizzata come scelta autonoma del sindaco Felice ERRANTE.

Quindi LO SCIUTO dava il numero di Daniela NOTO ad ERRANTE che chiamava l’avvocatessa proponendogli un appuntamento per l’indomani mattina. Nel corso della conversazione si evinceva con chiarezza che la scelta della NOTO era nata dopo la bocciatura, avvenuta per motivi di opportunità, della nomina di Enzo SALVO quale assessore. Vicenda questa che LO SCIUTO, pur comprendendo i motivi, riteneva essere stata una grossa opportunità persa.

Anche in questo caso pubblichiamo uno spezzone dell’eloquente conversazione tra i due esponenti politici:

LO SCIUTO:        io ho riflettuto su questa Daniela NOTO

ERRANTE:          che a me piace molto

LO SCIUTO:        che...che é una, allora tu devi sapere una cosa, questa Daniela NOTO non si candida per due motivi

ERRANTE:          si!

LO SCIUTO:        perché Martino NOTO

ERRANTE:          si!

LO SCIUTO:        quello che ha la situazione con INGRASCIOTTA e gestiscono là

ERRANTE:          si!

LO SCIUTO:        il quale gli avevo detto di candidarsi e quello non si candida, ecco perché  non si candida nemmeno sua figlia, perché quello giustamente non vuole fare la mala parte dall'altra parte

ERRANTE:          si!

LO SCIUTO:        perché abbiamo questo problema

ERRANTE:          si!

LO SCIUTO:        ma, ma non si candida neanche perché? perché eee...la mamma di ERI..., la mamma diciamo di...la mamma di Daniela, Daniela NOTO si chiama VIVONA e sono, sono fra... primi cugini con il papà di Erina VIVONA, hai capito?

ERRANTE:          si!

LO SCIUTO:        lo sapevi questo o no?

ERRANTE:          sapevo che erano parenti, però...

LO SCIUTO:        nooo sono...no, minchia sono parenti di primo grado...(ride)...parenti di primo grado

ERRANTE:          si, sapevo che erano parenti ma non...

LO SCIUTO:        quindi parenti di primo grado, che successe la Erina VIVONA andò da cosa dalla madre, dalla madre di cosa e le ha detto: <<sai, io sono candidata, eventualmente, eventualmente se puoi candidare mia figlia con te>> tutte ste cose

ERRANTE:          si!

LO SCIUTO:        la Daniela NOTO, Daniela NOTO minchia a Erina VIVONA non la può vedere  

ERRANTE:          si!

LO SCIUTO:        neanche morta

ERRANTE:          si, anche perché é nello studio con Enzo SALVO, Daniela NOTO

LO SCIUTO:        non la può vedere, non la digerisce, hai capito?...non la può vedere...quindi che succede?

ERRANTE:          e tu hai già qualche, hai già qualche idea?

LO SCIUTO:        un minuto, io parlai con Martino NOTO

ERRANTE:          eh!

LO SCIUTO:        mi disse: <<Giovà, ascolta, mia figlia non la può vedere, se questa cosa lei se accetta, io non lo so, questa cosa deve passare come se é una cosa fra Felice VIVONA e lei, noi non ci dobbiamo, io, noi non ci dobbiamo entrare niente, loro si conoscono, sono avvocati e lui, la chiamerà lui...però io non ci devo entrare niente>>

ERRANTE:          e lui già "c’allintà la ricchia" alla figlia o no?

LO SCIUTO:        lui ci ha parlato con sua figlia

ERRANTE:          eh!

LO SCIUTO:        e sua figlia gli ha detto: <<va bene!...io lo sfregio ad Erina VIVONA glielo faccio, a costo che litighiamo, perché non la posso vedere>>

ERRANTE:          io domani la chiamo

LO SCIUTO:        hai capito?...quindi dato che é così, tu devi fare una cosa, perché questa, noi con questa cosa…colpiamo tre obiettivi

ERRANTE:          però già per esempio che lo sa Luciano, Enzo e coso, speriamo che non parla nessuno

LO SCIUTO:        Luciano non sa niente e...

ERRANTE:          se me l'ha detto ora ora?

LO SCIUTO:        Luciano lo sa, gliel'ho detto... Enzo non ne sa niente, gliel'ho detto a Luciano, gli ho detto di non parlare, ma a quello bisogna dirglielo, minchia quello....ogni sera viene là <<minchia fate una cosa e a me non mi dite niente?>> mi sembra brutto a me

ERRANTE:          lo capisco, solo che appena la cosa la sanno più di due persone, io...

LO SCIUTO:        Felice? Luciano non parla, perché Luciano non parla e mio cugino Enzo CHIOFALO non sa niente

ERRANTE:          perfetto

LO SCIUTO:        non sa niente nessuno, lo sai tu

ERRANTE:          perfetto

LO SCIUTO:        tu domani mattina questa cosa la devi fare

ERRANTE:          io domani mattina la chiamo

LO SCIUTO:        senza perdere tempo

ERRANTE:          senza perdere tempo

LO SCIUTO:        il numero ce l'hai?

ERRANTE:          no no, ma ora me lo farò dare da mia cognata

LO SCIUTO:        ce l'ho io, ce l'ho io, ora te lo darò io, me lo sono fatto mandare da suo padre, ti do il numero e tu domani mattina, e tu...perché noi facciamo tre obiettivi

ERRANTE:          lei poi si candida però?

LO SCIUTO:        ma si candida o non si candida poi si vedrà, capace che si candida una volta che è messa come assessore

ERRANTE:          nooo, glielo dobbiamo dire che si deve candidare, una vota che farà l'assessore nell'ultimo periodo

LO SCIUTO:        ma il problema, il problema che si candida o non si candida me ne sto fottendo, noi qua ci mettiamo una tragedia ad Erina VIVONA ferma, minchia ma ferma, ma di quella giusta, anche perché lei l'altra volta ha preso centocinquanta (150) voti

ERRANTE:          si!

LO SCIUTO:        ora ne prende...ora, ora é molto più forte perché iii...i GERACI, l'altra volta per lei non gli hanno votato, perché i GERACI avevano preso pure un altro impegno, hai capito?...quindi lei si tira a tutti, ma pure come, come avvocato é cresciuta é da Santo SACCO che fa...lo sai tu, ha il patronato là e ci va

ERRANTE:          si!

LO SCIUTO:        quindi é una che ormai minchia, incontra un sacco di persone, é una che é cresciuta, quindi questa qua ci può...per una campagna a Sindaco, ci smuove un sacco di voti, ce la troviamo anche dopo, poi si candida o non si candida poi si vedrà ma a me non mi interessa, a me interessa che facciamo un danno ad Erina VIVONA

ERRANTE:          certo, ho capito!

LO SCIUTO:        ad Erina VIVONA, noi dobbiamo colpire la nostra avversaria, perché la candidata é Erina VIVONA

ERRANTE:          tu pensi che si chiude su di lei?

LO SCIUTO:        lei é candidata, poi se si chiude o non si chiude non lo so, io sto cercando...

ERRANTE:          e se lei é candidata sola, Giovà non ce ne fotte niente

LO SCIUTO:        ascolta, io, io sto...

ERRANTE:          il problema è il PD cosa farà

LO SCIUTO:        io sto cercando, Filì io sto cercando di convincere il PD (partito democratico) ma metto pure nell'ipotesi che il PD non lo convinco ed é con lei

ERRANTE:          certo!

LO SCIUTO:        quindi diventa una candidata temibile

ERRANTE:          certo!

LO SCIUTO:        perché se c'é PD, partito socialista, e lei che farà un'altra lista e POMPEO (Gianni) che ci voterà pure, anche se sono convinto

ERRANTE:          diventano temibili

LO SCIUTO:        anche se sono convinto che POMPEO se non é candidato lui non farà un cazzo, o se lo farà, lo farà in maniera molto leggera perché non ha la chance di fare la lista, però minchia fanno tre liste, quattro liste e possono prendere cinque, seimila (5/6000) voti

ERRANTE:          nooo, diventano temibili Giovà

LO SCIUTO:        eh, mi...si, ed io perché ti dico che noi dobbiamo fare questa operazione

ERRANTE:          diventano assolutamente temibili

LO SCIUTO:        cioè noi dobbiamo fare l'operazione per indebolire l'avversario ormai

ERRANTE:          certo!

LO SCIUTO:        hai capito?

ERRANTE:          infatti l'operazione....

LO SCIUTO:        e non dobbiamo perdere tempo

ERRANTE:          te l'ha detto Luciano di PARISI?...te l'ha detto Luciano di PARISI?

LO SCIUTO:        si, ma io questo PARISI non lo conosco, non mi interessa a me interessa...

ERRANTE:          no, ti voglio dire...ma era uno candidato da POMPEO, che ci toglievamo cento (100) voti a POMPEO

LO SCIUTO:        ma il nostro avversario non é POMPEO, il nostro avversario é Erina VIVONA, Felice perché non lo vuoi capire?

ERRANTE:          no, lo capisco, lo capisco

LO SCIUTO:        noi, noi dobbiamo smontare a Erina VIVONA, minchia noi con Enzo SALVO abbiamo perso una...dico capisco tutto e infatti poi non ti ho detto più niente, però con Enzo SALVO abbiamo perso una grande opportunità, hai capito?

ERRANTE:          eh!

LO SCIUTO:        e allora mi devi fare una cortesia, non dobbiamo fare più errori, minchia dobbiamo essere spediti, é inutile che teniamo caselle, caselle vacante, minchia...

ERRANTE:          tu ora mi dai...la chiamo, il numero, domani mattina la faccio venire immediatamente...la chiudo nella stanza del Sindaco

LO SCIUTO:        il numero qua ce l'ho, ora te lo do, la puoi chiamare pure, chiamala <<che ti devo parlare>> tieni qua...

ERRANTE:          dammi il numero

LO SCIUTO:        ti do il numero, chiudiamola la situazione, ci parli e chiudiamo, poi capace che nel momento in cui farà l'assessore, essendo sempre, prende e si candiderà o no?

ERRANTE:          ma io glielo devo dire pure domani che si deve candidare

LO SCIUTO:        non ci dire niente domani Felì, ascolta me, non ci dire niente domani, noi...falla, fai, facci fare questa operazione, poi se si candiderà....allora, é una, é una, mi segui?...che é con noi, non é che é contro di noi?

ERRANTE:          si!

LO SCIUTO:        però con questa cosa, la mettiamo in condizione che ci blocchiamo tutta la famiglia VIVONA, se lei non é candida...se lei non é assessore, quella, Erina VIVONA si tirerà a tutti, giustamente perché quella é candidata, non so...così blocchiamo la situa...la famiglia noi

ERRANTE:          dammi sto numero

LO SCIUTO:        aspetta un attimo che te lo do

ERRANTE:          se lo puoi prendere eh, se no...

LO SCIUTO:        qua, tieni qua Martineddo c'è, qua c'é lei, Daniela

ERRANTE:          Martineddu, ah Daniela...

LO SCIUTO:        suo padre, lo chiamo Martineddu io, e questo é il numero di lei, chiamala e le dici: <<senti qua a me>>

ERRANTE:          cinquantaquattro (54)

LO SCIUTO:        e a lei glielo dici: <<ne abbiamo parlato con Giovanni di questa situazione>> glielo puoi dire che lei lo sa

ERRANTE:          no, certo che glielo dico, domani quando viene ...inc...

LO SCIUTO:        perciò, eh, la chiami e ci parli...una situazione che noi facciamo, ti farò vedere che Erina VIVONA come entrerà in fibrillazione

alle ore 20:27.41" ERRANTE Felice parla a telefono con NOTO Daniela…

ERRANTE:          Daniè, ciao Felice ERRANTE sono...come stai?...tutto a...mha insomma tutto a posto...(ride)...senti una cosa, ma domani come sei combinata tu, sei in udienza a Marsala cose, sei a Castelvetrano?...ah bene, e allora abbiamo il tempo di prenderci un caffè domani?...tu come sei messa?...allora io l'unico problema che ricordo, perchè sono in macchina per ora e non e non ho l'agenda, che devo essere a mezzogiorno in Prefettura, però tipo verso le dieci, dieci e un quarto al Comune, va bene?...ti aspetto e ci prendiamo un caffè insieme, va bene? ciao Daniela, a domani, ciao ciao ciao

LO SCIUTO:        ...lo vedi? quella è già preparata

ERRANTE:          pronta é

LO SCIUTO:        ma te l'ho detto

ERRANTE:          è come le femmine, quelle...(sorride)...

LO SCIUTO:        ma te l'ho detto, te l'ho detto io, scusa ma se io, minchia ma se io mi sono...

ERRANTE:          qualche cosa gliel'ha detto suo padre

LO SCIUTO:        ma lei con suo padre andava, ma io posso parlare, scusa se non parlo con suo padre eee...é giusto? prima minchia devo parlare con suo padre, suo padre ci parla e lei ha detto: <<questo sfregio glielo faccio, perché non la posso vedere>> e giustamente minchia, se ci riesce questa cosa é una cosa importante, perché diamo una mazzata al candidato, alla candidata che é quella che ci troveremo contro, anche perché c'é quel minchia di BAVETTA (Giovanni) che lavora per lei, hai capito?

ERRANTE:          si, lo so!

LO SCIUTO:        hanno avuto qualche storia BAVETTA e lei?

ERRANTE:          no, non penso, lì lo sai chi é il gancio comune? Massimo GRILLO

 

LO SCIUTO avrebbe rinunciato alla nomina di Enzo SALVO quale assessore poiché era di dominio pubblico la sua appartenenza alla massoneria, ma in cambia spinse e ottenne la nomina di un altro massone, MAGRO Gaspare a revisore dei conti dell’A.S.P.

Scrive il GIP che “I due fatti, se collegati, avrebbero, infatti, esposto troppo LO SCIUTO, evidenziando chiaramente il suo legame con la loggia massonica a cui appartengono i due cognati. Ciò emerge con chiarezza in una conversazione registrata tra LO SCIUTO e la moglie il 18 dicembre 2016:

RICCOBONO R.: certo Enzo SALVO avrebbe fatto più scalpore, però, effettivamente c'è questo lato della medaglia che non va bene

LO SCIUTO G.:   ah?...come? Enzo SALVO, te lo detto qual'è il motivo. Avrebbero messo sotto tiro a me, capito?

RICCOBONO R.: uhm, uhm

LO SCIUTO G.:   hai capito o no?

RICCOBONO R.: uhm, uhm

LO SCIUTO G.:   dice <<suo cognato Aspano (Gaspare MAGRO ndr), Aspano la', lui...>>, lo capisci?

RICCOBONO R.: uhm, uhm

LO SCIUTO G.:   cioè si armava questa situazione che per me onestamente, era negativa. Però di dico una cosa, Daniela NOTO fa più danno di Enzo SALVO

RICCOBONO R.: sicuro

LO SCIUTO G.:   perchè Daniela NOTO...

RICCOBONO R.: è preparata, certo

LO SCIUTO G.:   no, danno nel senso che fa campagna elettorale. Si gira fa...

Secondo il Giudice affermare che “la massoneria decide l’assessore” è un’affermazione pienamente riscontrata poiché “nella giunta ERRANTE, sin dal primo rimpasto dovuto al passaggio in maggioranza dell’area politica facente capo a LO SCIUTO Giovanni, buona parte degli assessori (4 su 6 nel rimpasto dell’11 febbraio 2015) erano espressione della massoneria castelvetranese, o per loro diretta partecipazione alle logge o per la partecipazione di loro prossimi congiunti (fratelli o coniugi). In primis, sin da quella data l’importante incarico di vice-sindaco veniva sempre ricoperto da appartenenti alla massoneria (RIZZO prima e CHIOFALO poi)”.

Oltre alla giunta massonica a Castelvetrano Lo Sciuto stava formando una lista interamente massonica, scrive ancora il Giudice: “LO SCIUTO, già nel 2015, aveva quindi il chiaro intento di formare una propria lista elettorale di suoi fedelissimi che potessero contare sull’appoggio incondizionato della massoneria castelvetranese, specialmente di quell’aria di logge facenti capo al Circolo Sociologico Italiano. Questa lista si concretizzava poi sotto il simbolo del movimento di area centro-destra “Alternativa Popolare”, composta da 24 candidati, che per decisione di LO SCIUTO appoggiava la candidatura a Sindaco di PERRICONE Luciano, nelle elezione del giugno del 2017. In tale lista venivano candidati, tra gli altri: BERLINO Giuseppe, già intraneo alle logge del Circolo, poi messo in sonno e poi ancora sollecitato da LO SCIUTO a rientrarvi; CATALANO Riccardo, massone iscritto alla loggia PHILADELPHION di Mazara del Vallo e marito della MARCHESE Anna Maria appartenente alla loggia HYPSAS del predetto Circolo; CHIOFALO Giovanni, figlio di Vincenzo assessore uscente, cugino acquisito di LO SCIUTO Giovanni, massone della loggia ITALO LETIZIA e già iscritto alla loggia RUGGERO II; GUARINO Massimo marito di TORTORICI Antonina, quest’ultima collaboratrice dello studio del massone MAGRO Gaspare iscritto alla loggia HYPSAS; NOTO Daniela Antonina, avvocato penalista, dal 2007 alle dipendenze dello studio associato dell’avvocato e massone SALVO Vincenzo iscritto alla loggia HYPSAS; CALCAGNO Loredana, segretaria di LO SCIUTO; CAMMARATA Anna Maria, moglie di Isidoro CALCARA autista e factotum di LO SCIUTO.”

Ma non è assolutamete finita. Oltre alla lista, agli assessori manca l’intera coalizione fatta da massoni. Infatti gli inquirenti prendono atto che “altre 6 liste, tutte di area centro destra, che sostenevano la candidatura a Sindaco di PERRICONE Luciano. (Vds. All. nr. 97). Le altre  liste coalizzate, a meno di quella di “Forza Italia” e “Castelvetrano Futura”, non erano comunque immuni da presenze massoniche: Lista PDR- SICILIA FUTURA: l’ex assessore STUPPIA Salvatore iscritto alla loggia ITALO LETIZIA ; Lista LIBERI & INDIPENDENTI:  come capolista ACCARDO Gaetano, iscritto alla loggia ENOCH N. 238, già consigliere comunale; CASTELLANO Maria Rosa, moglie di SVIZZERO Santo iscritto alla loggia DEMETRA N.240; CALANDRINO Andrea, iscritto alla loggia HYPSAS; Lista UDC:  l’ex assessore SIGNORELLO Girolamo iscritto alla loggia FRANCISCO FERRER N. 908;   VENEZIA Pietro Maria iscritto alla loggia DEMETRA N.240; Lista ALLEANZA ETICA:  Come capolista ANCONA Giuseppe iscritto alla loggia ORIENTE; BRILLO Davide, iscritto alla loggia ENOCH N. 238;   RIZZO Giuseppe, iscritto alla loggia GIORDANO BRUNO.

Nel completare le liste LO SCIUTO si faceva coadiuvare anche da un altro massone, il consigliere comunale Piero D’ANGELO.

La cosa strana è che nel 2012 a seguito della sua elezione Felice Errante non avesse nessun componente della sua giunta iscritto alla massoneria.

A seguito dell’accordo tra ERRANTE e LO SCIUTO che avviene intorno al 2015 una serie di rimpasti volti a garantire al secondo l’inserimento all’interno del Comune dei soggetti a lui vicini (tra cui RIZZO Giuseppe, vice-sindaco, avvocato iscritto alla loggia massonica GIORDANO BRUNO di Salemi, che come detto fa capo al Circolo Sociologico Italiano e che tra gli iscritti vede anche le imponenti figure di SALVO Vincenzo e MAGRO Gaspare; STUPPIA Salvatore, iscritto alla loggia ITALO LETIZIA 345 di Castelvetrano; SEIDITA Salvatore, fratello di SEIDITA Vincenzo, questi inscritto alla loggia MOZART nella nota del 2007 non più presente nei successivi elenchi; CHIOFALO Vincenzo, iscritto alla loggia RUGGERO II nella nota P.S. del 2007 e successivamente alla fantomatica loggia all’obbedienza di Piazza del Gesù denominata "ITALO LETIZIA"). Inoltre, scrive il GIP, che tale accordo vi fosse è comprovato anche dal tenore chiaro della conversazione captata tra BERLINO e LO SCIUTO Giovanni, durante la quale quest’ultimo afferma come ad ERRANTE fosse interdetta la possibilità di prendere decisioni senza l’autorizzazione di LO SCIUTO.

Significativa, ai fini di rilevare la “segretezza” della loggia privata di Lo Sciuto è, secondo il Gip, la conversazione durante la quale LO SCIUTO dichiarava di preferire la NOTO Daniela alla MARCHESE Anna Maria in ragione della poca cautela con la quale quest’ultima aveva dichiarato che l’assessore veniva scelto di fatto dalla massoneria, sempre con riferimento alla posizione di NOTO Daniela occorre rilevare due aspetti: da un lato come la stessa fosse stata scelta, a seguito dello scandalo seguito agli articoli su Tp24.it , come soggetto candidabile perché non apparentemente massona, il che avrebbe “calmato le acque” in relazione alla cospicua presenza di massoni all’interno del Comune di Castelvetrano; dall’altro lato, la stessa rappresentava espressione del sodale massone Enzo SALVO, il che avrebbe garantito al gruppo capeggiato da LO SCIUTO la possibilità di avere una propria persona di fiducia all’interno della giunta. il riscontro di passaggio nelle presenze di soggetti massoni, così come riscostruito nell’informativa, conferma a pieno quanto sopra riportato nella relazione della Commissione antimafia del 2017.

Altro aspetto rilevante è il dato che emerge dalla conversazione con BERLINO, dalla quale si comprende innanzitutto come LO SCIUTO partecipasse effettivamente alle riunioni del gruppo e, infatti, dichiarava la sua disponibilità nell’avvisare BERLINO dei predetti eventi ai quali, per rafforzare l’unione, avrebbe dovuto partecipare. In secondo luogo, che dette riunioni erano effettivamente il momento durante il quale venivano prese le decisioni, e in questo senso va interpretato il riferimento alla necessità del placet di SALVO.