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29/03/2019 06:00:00

Castelvetrano: Lo Sciuto, l’avvocato Enzo Salvo e le pensioni di invalidità fasulle

L’operazione Artemisia ha messo in luce un sistema collaudato di scambi di favori e di pratiche di invalidità al fine di ottenere la pensione di accompagnamento dell’INPS.

I protagonisti di queste vicende sono Giovanni Lo Sciuto che per il tramite di medici compiacenti tra i quali Orlando Rosario, responsabile del Centro Medico Legale del predetto istituto INPS fino al maggio 2016 poi collaboratore esterno dell’INPS quale “medico rappresentante di categoria in seno alle commissioni invalidità civili", otteneva la concessione della pensione di invalidità per i suoi “segnalati” senza che essi ne avessero i requisiti di legge.

La Procura di Trapani ha chiesto anche l’arresto dell’avvocato Vincenzo Salvo perché secondo gli inquirenti insieme a LO SCIUTO Giovanni, PASSANANTE Salvatore, CHIOFALO Vincenzo, MARCHESE Anna Maria, BUA Domenico, BERLINO Giuseppe, ERRANTE Felice Junior, NOTO Daniela, PERRICONE Luciano, MAGRO Gaspare avrebbero commesso “i delitti di cui agli artt. 416 c.p. (associazione a delinquere), art 2, Legge 25/01/1982 n. 17 perché in concorso con terze persone costituivano, organizzavano, dirigevano - e vi prendevano parte - (ciascuno secondo i ruoli rispettivi sotto meglio indicati) un’associazione per delinquere diretta a realizzare una serie indeterminata di delitti, ivi compresi quelli di corruzione, concussione, abuso di ufficio, truffe aggravate, caratterizzata dalla segretezza degli scopi dell’attività e della composizione del sodalizio, volta altresì a condizionare il funzionamento di organi costituzionali e di rilevanza costituzionale nonché di apparati della pubblica amministrazione dello Stato e degli enti locali con l’obiettivo di rafforzare sia la propria capacità di penetrazione negli apparati medesimi, mediante il collocamento, in posizioni di rilievo, di persone a sé gradite, sia il proprio potere d’influenza; a tale scopo, sviluppavano una fitta rete di conoscenze nei settori della politica – a livello locale e nazionale -, delle forze dell’ordine, della dirigenza amministrativa per i fini segreti del sodalizio.”

Enzo Salvo è avvocato penalista con studio a Castelvetrano, cognato di MAGRO Gaspare, che ne ha sposato la sorella. E’ inserito a pieno nelle logge massoniche: nel 2007 risultava ricoprire la carica di Maestro Venerabile della Loggia G. Garibaldi, che insieme alla loggia Mozart e alla Federico II, rispondevano Alla Gran Loggia d’Italia degli Antichi e Liberi Muratori, ovvero le logge facenti capo al Circolo Sociologico Italiano; del 2013 presente nella lista dei soci del predetto Circolo; nel 2016 risultava fare parte, unitamente al cognato, della loggia HYPSAS; nel 2016, contemporaneamente, risultava iscritto unitamente al cognato anche alla loggia GIORDANO BRUNO operante a Salemi.

Secondo il Giudice per le indagini preliminari di Trapani l’ex onorevole LO SCIUTO avrebbe garantito all’avvocato massone Enzo SALVO corposi introiti, quantificati in centinaia di migliaia di euro, riferibili a parcelle relative ai ricorsi avverso i mancati ottenimenti da parte di privati cittadini delle pensioni di invalidità o di accompagnamento.

Infatti, le attività tecnica di intercettazione hanno permesso di accertare che numerosi aspiranti invalidi si affidavano a LO SCIUTO al fine di ottenere il beneficio e che questi, quando la pratica aveva esito negativo presso l’INPS, li dirottava presso lo “studio Avv. Vincenzo SALVO”, per l’approntamento del ricorso nelle opportune sedi.

Ecco le le conversazioni telefoniche nelle quali LO SCIUTO annunciava all’avvocato SALVO l’invio presso il suo ufficio di persone che necessitano della presentazione di un ricorso per il mancato riconoscimento di invalidità dall’ente pubblico:

LO SCIUTO: ehi,

Enzo SALVO: ho qui l’amico Angelo Raffaele, va bene?

LO SCIUTO: e infatti te lo avevo mandato io per fare il ricorso contributivo, va bene? Okay?

SALVO: dico, infatti …INC… qua con me, va bene?..”

Altra occasione:

LO SCIUTO: ti sto mandando una persona, poi forse ne viene un altro più tardi, devono fare ricorso per l’accompagnamento, va bene?

SALVO: va bene, okay

LO SCIUTO: stanno arrivando così ti fai lasciare carte e tutto

LO SCIUTO: sta venendo Gaspare VAIANA che è un’altra… un’altra persona amico mio che ti deve parlare, va bene? Sta arrivando SALVO: va bene, okay…”

Ulteriore occasione:

LO SCIUTO: ma lunedì pomeriggio sei allo studio?

SALVO: Lunedì pomeriggio? Certo LO SCIUTO: eh! per un appuntamento che deve venire una persona per un ricorso, quando può venire…una persona a nome mio…”.

 

L’11 giugno 2016 SALVO chiamava LO SCIUTO e gli riferiva di aver saputo dall’avvocatessa Antonella LOMBARDO, sua collaboratrice, che qualcuno si era lamentato dell’esosità della parcella. LO SCIUTO invitava l’avvocato a soprassedere, non ritenendo quella lamentela un problema, a differenza di SALVO a cui invece la lamentela dava molto fastidio perché riteneva di “servire e riverire” i clienti inviatigli da LO SCIUTO.

Effettivamente ogni tanto qualche ricorrente lamentava l’esosità della parcella dell’Avvocato Salvo. E’ quanto emerge il anche il 15 marzo 2017 in una conversazione ambientale registrata a bordo dell’autovettura di LO SCIUTO, tra questi e l’autista CALCARA Isidoro. Lo Sciuto però tagliava corto e criticava la lamentela poiché la parcella era da lui ritenuta assolutamente equa, dato la pensione era stata concessa alla suocera in assenza totale di requisiti soggettivi e che grazie al suo intervento l’avente diritto avrebbe percepito circa 10.000 euro di arretrati. Il ricorso poi era andato a buon fine, grazie, soprattutto, al fatto che il ricorrente era stato accompagnato personalmente e a titolo gratuito, dal LO SCIUTO alla visita.

Il 18 luglio 2016 LO SCIUTO accompagnava presso lo studio del dottor DE VITA Antonio Giovanni , medico del lavoro, individuato dal Tribunale di Marsala come perito, ALFANO Vincenzo la cui visita era prevista per le 17.00 e a seguire VENEZIA Gaspare detto Rino sottufficiale della Guardia di Finanza in pensione, per la visita della moglie, DI BENEDETTO Maria.

Sei minuti più tardi usciva LO SCIUTO e salendo in auto asseriva: “tutto risolto, tutte cose fatte”. Successivamente LO SCIUTO tornava più volte sulla visita e sulla pratica relativa alla moglie di VENEZIA Gaspare. Egli infatti si augurava che “il maresciallo” avesse apprezzato il fatto che abbia assistito alla visita lo stesso LO SCIUTO.

Il suo interlocutore Isidoro Calcare chiedeva conferma che la moglie del VENEZIA non avesse alcun problema utile per la concessione dell’invalidità e LO SCIUTO avvalorava. Poi CALCARA affermava, con rammarico e con evidente riferimento al funzionario dell’INPS ORLANDO Salvatore, che era un peccato che questi era prossimo alla pensione perché in un anno gli avrebbe fatto almeno”un’altra cinquantina di cortesie”.

L’avvocato Antonella Lombardo, collega di studio di Enzo Salvo, riceveva nella segreteria dell’onorevole Lo Sciuto tale CELIA Girolamo Giuseppe il quale gli chiedeva la cortesia di interessarsi, con il Ministro dell’Interno Angelino ALFANO, per il trasferimento di un militare di stanza a Castrovillari, che da 11 anni chiedeva il trasferimento senza successo. LO SCIUTO chiedeva di avere prima in mano una copia della domanda di trasferimento.

Successivamente LO SCIUTO e la LOMBARDO assicurano il CELIA che la pratica di DI BENEDETTO Maria, moglie del finanziere VENEZIA era andata a buon fine. Avevano infatti saputo dal dottor De Vita che questi si era espresso in senso positivo.

Il 14 marzo 2017 CALCARA raccontava a LO SCIUTO di aver incontrato quella mattina stessa “Rino il finanziere” (Gaspare VENEZIA ndr) che lo aveva informato del buon esito della pratica, ma che aveva lamentato l’esosità della parcella (quantificata in 4200 euro) dell’avvocato SALVO Vincenzo.

Qualche giorno dopo Lo Sciuto mentre parlava con Calcara sosteneva che la parcella era equa anche perché la donna visitata non aveva i requisiti per ottenere il beneficio che poi invece gli era stato concesso.

- CONTINUA -