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29/05/2019 06:00:00

Favignana, Pagoto: “Crisi mai vista nel turismo. Serve nuovo co-marketing”

Giuseppe Pagoto, sindaco di Favignana, che è sempre una delle mete turistiche d'eccellenza. Ma è tra quelle che ha pagato di più la crisi dell'aeroporto di Trapani Birgi perchè nel 2018 c'è stato un calo di turisti. Durante il consiglio comunale aperto di Trapani lei è intervenuto dicendo che manca un piano di rilancio del territorio, a prescindere da come andranno le trattative per la fusione tra Airgest e Gesap. Come rilanciare?

 

Chi frequenta le città più importanti della provincia si accorge, dai tanti locali sfitti, che è un anno di crisi. Quest'estate sarà una crisi ancora più forte secondo me. Al di là dell'investimento sulla destinazione, cosa che stiamo facendo più o meno tutti i Comuni, sarò scontato, ma l'operazione di rilancio passa da un altro accordo di co-marketing fatto a livello locale e non è molto insensata l'ipotesi di riproporre un altro accordo con la Ryanair. Negli ultimi mesi ci siamo concentrati sui tavoli tecnici, sugli accordi, sulle fusioni, cose che prevedono temi molto lunghi che questo territorio non può permettersi.

 

Va ricucito il rapporto con gli irlandesi, e come se palesemente hanno preferito Palermo? Pagandogli gli arretrati?

 

Magari pagandogli gli arretrati, Una nuova intesa dei comuni della provincia di Trapani secondo me è possibile. Perchè non percorrere questa strada che fanno un po' tutti? Se il territorio muore noi abbiamo la responsabilità di fare di tutto per far sì che questo non accada. Queste fusioni e tavoli tecnici rischiano di trovare soluzioni solo nel lungo periodo e noi non siamo pronti.

 

Serve anche il ritorno di una cabina di regia politica all'ex Provincia.

 

La situazione in cui si trova l'ex Provincia è una follia. Tutti noi che amministriamo Comuni siamo in difficoltà perché ci sono delle attività che non sono state delegate. Alcune volte c'è la presunzione di governare lo stesso senza che ci siano le persone con voglia e capacità di farlo. Penso alle politiche turistiche, a quelle sulla viabilità, istituti scolastici superiori. Qualche anno fa la Provincia fece cassa vendendo immobili senza reinvestire sul territorio. C'è molto da discutere. I commissari straordinari, seppur brave persone, hanno avuto non solo un potere limitato ma neanche voglia e passione.

 

Si voterà per il Libero Consorzio a giugno?

 

In questi giorni stanno chiedendo ai Comuni di indicare i consiglieri comunali.

 

Perchè sono elezioni di secondo livello.

 

Voteranno consiglieri comunali e sindaci. Deve essere eletto presidente del Consorzio un sindaco o un consigliere.

 

E lei ci sta facendo un pensierino?

 

Più di uno. Non so se percorribile e se ne vale la pena. Se ci sono le condizioni e la voglia di fare, piuttosto che la voglia di distruggere.

 

Giacomo Tranchida, sindaco di Trapani, non fa mistero di voler essere presidente del Libero Consorzio, trasformando poi Trapani in una sorta di grande città metropolitana.

 

Palermo è già così, e non va male, in realtà.

 

Tranchida diventa presidente del Libero Consorzio, Rosalia d'Alì è presidente del Distretto Turistico. La sensazione è che lui metta i suoi uomini e le sue donne chiave in posizioni che contano. Non diventiamo troppo “tranchidizzati”?

 

Se le cose funzionano e si ha lungimiranza e strategia è bene anche così. Se ci sono persone competenti che vanno nei posti giusti è positivo. Deve essere fatto però un ragionamento complessivo e dare spazio a tutto il territorio della provincia di Trapani, perchè sono molte le cose da fare.

 

Birgi, come vede la situazione dei prossimi mesi per l'aeroporto?

 

La vedo male. Quest'anno sarà peggiore dell'anno scorso. Dall'altra parte ci sono molti investimenti legati al turismo, perchè c'è molta voglia e magari qualcuno spera che la situazione si possa risolvere. Credo che sia la più grossa crisi che questo territorio abbia vissuto. Siamo in enorme crisi e vediamo ogni giorno la non riconferma dei dati degli ultimi anni. Questo ci deve preoccupare.

 

 

E' dei giorni scorsi la notizia del ritrovamento di un capodoglio morto al largo delle Egadi. Un altro è stato trovato spiaggiato dalle parti di Cefalù e aveva ingerito molta plastica. Come fronteggia Favignana il problema della plastica?

 

 

A Favignana abbiamo una squadra che si occupa del recupero tartarughe e ho chiesto loro le cause della morte di questo capodoglio. Mi hanno detto della presenza di plastica. Qualcuno era scettico delle ordinanze per vietare la plastica, ma facendo la differenziata ci rendiamo conto di quanta plastica produciamo. Abbiamo fatto un'ordinanza che vieta l'utilizzo della plastica monouso. Anche le grandi città lo devono fare, devono dare un segnale, non ci sono più scuse. Noi come isole lo stiamo facendo, spero che anche le grandi città vietino l'utilizzo della plastica. Poi bisogna anche incaricare i pescatori e diportisti di recuperare la plastica e riportarla a terra.

 

In provincia di Trapani è nato il comitato #SeVoloVoto. Il nome già la dice sullo scopo e sul messaggio contro la politica che non ha fatto abbastanza per salvare l'aeroporto di Birgi. Che ne pensa?

 

Sono molto in gamba, hanno trovato uno slogan che ha fatto discutere. Nelle campagne elettorali quando si torna a chiedere il consenso si dice quello che si è fatto. Tutti questi parlamentari europei che hanno lavorato non li ho sentiti molto parlare di quello che hanno fatto per questo territorio. Non mi pare che abbiano fatto molto per la Sicilia Occidentale. Chiederei ai nuovi eletti di dire la loro soluzione.

 

Non solo aeroporto, ma anche la situazione della marineria in provincia di Trapani è in crisi.

 

Io mi sono trovato un provvedimento da Bruxelles per cancellare le tonnare, addirittura. Nessuno ci aveva informato, ci aveva coinvolto su questo aspetto. Era una cosa che interessava non solo Favignana ma anche le altre tonnare siciliane.

 

Favignana torna ad avere la quota tonno.

 

Sì, la più grossa battaglia che abbiamo condotto sul tonno, Favignana è l'unica tonnara siciliana autorizzata a pescare, seppur con quote basse. Ci siamo riusciti, abbiamo fatto una grande lotta, ma ci siamo trovati un po' soli.