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10/06/2019 06:00:00

Trapani, Brillante: “Io assessore? Sì, sono tra i papabili. Pd tornerà in consiglio”

Francesco Brillante, segretario del Pd di Trapani, il sindaco Giacomo Tranchida sembra intenzionato a rivedere la composizione della sua giunta e a dare spazio anche ai partiti. Per il Pd in lizza c'è lei. Ha parlato con il sindaco?

 

Il Pd parla con Tranchida a tutti i livelli.

 

Nonostante in consiglio non ci sia un gruppo che si chiami Pd, lei è pronto per fare l'assessore?

 

Il Pd è già presente in maniera importante in consiglio comunale. Il capogruppo di Demos, Peppe Pellegrino, è stato recentemente eletto all'assemblea nazionale del Pd. Il gruppo giovani è composto dalla Patti e Lipari che sono stati nostri iscritti. C'è Safina, Passalacqua, Rocco Greco. Noi abbiamo una forte presenza in consiglio comunale.

 

Ma sotto false spoglie.

 

L'accordo elettorale fatto in campagna elettorale con Tranchida comporta uno spacchettamento in liste. Questo è un quadro politico che fa parte di un accordo che io rispetto. Io ho partecipato alle elezioni con un risultato che in altre liste mi avrebbe portato all'elezione, invece ero in Demos, una lista complicata e per poco non sono stato eletto nonostante i 340 voti.

 

Alle europee alla fine il Pd non ha fatto una figuraccia. Ma magari questo risultato può portare qualcuno a dire, senza vergogna, “sono del Pd”.

 

Da queste elezioni europee si è manifestato un sostanziale interesse politico da parte dei consiglieri che stanno aprendo una discussione sulle sorti del gruppo consiliare. Credo che sia probabile in un prossimo futuro la formazione del gruppo, anche per differenziare i percorsi che si stanno facendo a livello nazionale. L'esigenza sta nascendo in maniera naturale, non c'è bisogno di forzarla. Io vengo inserito in questa discussione interna non come segretario del Pd, ma come uno dei componenti più qualificati di quella lista. La discussione non è conclusa. Il mio ruolo politico non è finalizzato a quella figura.

 

Ma è lei che vuole fare l'assessore o Tranchida che glielo vuole far fare?

 

Io non devo fare l'assessore, non è né un chiedere né un volere. Noi abbiamo un accordo elettorale lista per lista. Il sindaco ha sicuramente delle preferenze per ogni lista che dovrà esprimere un nominativo, io so di essere tra queste preferenze. Il mio impegno è a disposizione di questa città.

 

Al di là di quello che succederà, c'è un dato di fatto, a livello regionale, non solo trapanese, cioè che il Pd ha bisogno di tornare tra la gente. Le elezioni europee forse hanno dato un segnale.

 

Abbiamo bisogno di riorganizzarci, di dare legittimità ai segretari locali. Senza base non può esserci l'altezza.

 

Da oltre un mese si fa il toto-assessori a Trapani, ma non sembra convincere. Alla fine Tranchida farà come al solito? Cioè alle chiacchiere di borgata preferirà le competenze e metterà dentro dei tecnici graditi a questo o quell'altro gruppo. Che ne pensa?

 

Il sindaco ha già premesso che le sue liste si prenderanno carico anche degli assessori attuali che non hanno concluso il lavoro.

 

Che assessori vorrebbe lei?

 

Un'amministrazione che sta amministrando con il 70% di consensi può permettersi di rischiare scommettendo su qualche giovane per cercare di creare una nuova classe dirigente. Quello che non è successo con Fazio.

 

Se dovesse scegliere lei che delega preferisce?

 

Non vorrei parlare di deleghe. Vorrei che si trovasse un accordo per recuperare quelle persone della lista Demos che si sono spese, come me, ma non integrati. Mi riferisco a Laura Genco.

 

A Trapani i sindacati si sono incontrati per parlare di sviluppo del territorio. Sono emersi diversi spunti interessanti. Brillante, tra aeroporto, sistema portuale, strade e autostrade, qual è la vera emergenza del territorio?

 

Siamo un territorio con un aeroporto a 65 chilometri e uno a 12. Ci sono delle zone in Sicilia che hanno aeroporti a 100 chilometri e non hanno un problema di indotto turistico. L'emergenza sono i collegamenti, le infrastrutture, se non si creano strutture per far girare il turista non ha senso farlo arrivare.