Quantcast
×
 
 
03/07/2019 07:36:00

Tasse e rifiuti: a Trapani si paga la Tari più cara d'Italia

 A Trapani si paga la Tari più cara d'Italia. 550 euro di media a famiglia. 

Che la TARI sia una delle tasse meno amate dagli italiani è un fatto risaputo. Ma, visti i dati diffusi dal Servizio Politiche Territoriali della UIL, il rapporto è destinato a incrinarsi ulteriormente.
Lo studio mostra come la Tassa sui Rifiuti stia crescendo costantemente anno dopo anno. L’analisi si basa sui costi sostenuti nelle 105 città capoluogo di provincia del nostro Paese da una famiglia di 4 persone che vive in un appartamento di 80 metri quadrati. Mediamente, le famiglie italiane (quanto meno quelle che abitano nei capoluoghi) pagheranno 302 euro di TARI 2019, contro i 299 euro dello scorso anno.

La città con la TARI 2019 più elevata è Trapani, dove la tassa è di 550 euro medi a famiglia, seguita da Benevento (492 euro), Agrigento (470 euro); Reggio Calabria e Salerno (per entrambe la TARI è di 461 euro). Reggio Calabria è anche la città metropolitana con la Tassa sui Rifiuti più alta d’Italia: dietro il capoluogo calabrese troviamo Cagliari (447 euro), Napoli (442 euro), Messina (438 euro) e Catania (403 euro). Insomma, una netta preponderanza dei comuni del Sud, dove la raccolta rifiuti è spesso e volentieri in emergenza.

Sul fronte degli aumenti percentuali, la città con la crescita più elevata rispetto allo scorso anno è Matera, con un incremento del 19,9%. Alle spalle del capoluogo lucano ci sono Catania (incremento del 17,9%), Pistoia (incremento del 16,2%), Imperia (incremento del 15,7%) e Chieti (incremento del 14,6%) dall’altro lato della graduatoria annuale troviamo invece Trapani, dove la diminuzione anno su anno è stata del 16,8%, Potenza (diminuzione del 13,7%) e Frosinone (diminuzione del 13,2%).

Se spostiamo l’analisi da un lasso temporale annuale a un lasso quinquennale, la situazione cambia sensibilmente. Le tre città nelle quali è aumentata di più la TARI sono Lecce (+35,6% dal 2015 al 2019), Trapani (+30,9%) e Isernia (30,1%).