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29/09/2019 18:23:00

Sicilia, c'è un veggente che attira fedeli e divide la chiesa

C'è un veggente che divide la chiesa, in Sicilia. Si chiama Salvo Valenti, ed è un giovane che ha avuto una visione, nel 2012, e da allora attira pellegrini a Petralia Sottana, nonostante il il «divieto» del vescovo di Cefalù, monsignor Giuseppe Marciante.

La storia la racconta oggi il Giornale di Sicilia. Salvo Valenti, un palermitano di 35 anni, impiegato, sposato, racconta di avere avuto in sogno San Michele, del quale aveva acquistato una bella immagine l'anno precedente in una bancarella di Altavilla Milicia e che gli avrebbe suggerito di collocare il quadro in un preciso luogo sulle montagne delle Madonie, a 1300 metri di altitudine, per poi affidargli numerosi messaggi negli anni successivi.

 Nei giorni scorsi, infatti, è stato condiviso sui social  in cui il cosiddetto «veggente delle Madonie» e altri due amici, ricevono la benedizione del parroco di Santo Stefano alla Zisa, a Palermo, don Antonino D'Anna, prima di intraprendere un pellegrinaggio con la croce in spalla, fino al luogo dell'edicola a Petralia Sottana. 

 

A spingere i tre giovani sarebbe una nuova apparizione risalente allo scorso 12 agosto, quando Valenti avrebbe ricevuto in sogno un messaggio da San Michele Arcangelo, chiedendo una riparazione per quanti non pregano e non vanno a messa".

Ma  Monsignor Marciante, vescovo di Cefalù, fa sapere che nel territorio di Petralia Sottana, Comune della nostra diocesi, alle pendici di «Mont'Alto», non è stato eretto nessun Santuario dedicato a San Michele Arcangelo come meta di relativi pellegrinaggi che vedano la partecipazione di presbiteri o fedeli della Chiesa cefaludense - scrive - Tali «pellegrinaggi» sono iniziative di carattere esclusivamente personale, che rispondono a possibili esigenze spirituali di singoli individui, comunque non concordate né approvate dall'autorità ecclesiastica competente. Da quanto ci risulta, il «veggente» Salvo Valenti non gode di alcun riconoscimento e di nessuna approvazione da parte delle autorità ecclesiastiche competenti della sua arcidiocesi di Palermo, né della nostra diocesi, riguardo sue visioni, sogni e colloqui con San Michele Arcangelo».