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05/10/2019 06:00:00

Sicilia. Conti in rosso e dipendenti regionali. Ma tiene banco il post-Cancelleri

 Stop all’esame del collegato all’ARS, l’esecutivo regionale era impegnato a Giampilieri nel ricordo delle vittime a dieci anni dall’alluvione.


La seduta è stata incentrata sulla eventuale sostituzione del deputato parlamentare Giancarlo Cancelleri, nominato vice ministro ai Trasporti. I deputati in aula, infatti, al momento sono 69 e quel posto vuoto crea uno stallo in commissione Affari Istituzionali, mancando il plenum. Il blocco dei lavori comporta in questo momento le mancate nomine dei presidenti dei Parchi regionali, che restano senza una guida.

Il Movimento Cinque Stelle chiede la sostituzione di Cancelleri con Ketty Damante ma Gianfranco Miccichè ci va cauto: “ Inutile che mi chiedete la sostituzione di Cancelleri. I 5 stelle eletti sono 19 ed il numero è rimasto invariato. Cancelleri è entrato a Palazzo dei Normanni come deputato come primo non eletto alla presidenza della Regione. Per questo è importante aspettare la commissione di verifica poteri”.
A subentrare a Cancelleri dovrebbe essere la prima dei non eletti in quota pentastellati e quindi Ketty Damante, tra pochi giorni la commissione di verifica poteri all’Ars potrebbe esitare la pratica. La Damante fa già parte dell’ufficio legislativo del M5S all’Ars.


E sui conti della Regione è intervenuto in conferenza stampa Gaetano Armao, irritato dalle dichiarazioni dell’ex governatore Crocetta, che indica la Sicilia in default: “Io mi occupo di dati e numeri chi vuole continuare per fini politici a screditare la Sicilia lo faccia. Da uno che scambiava euro per lire non credo ci si potesse aspettare di più, se non fesserie assolute come quelle che ha combinato per 5 anni. Ed oggi ci ritroviamo con disastri amministrativi e finanziari che i siciliani ben conoscono”.


Poi continua: “ L’indebitamento della Regione siciliana è minore di quello del Comune di Roma o della Regione Piemonte, assolutamente sostenibile per la composizione del bilancio. Siamo scesi sotto quota 5 miliardi per la prima volta dal 2015”.
Ma c’è un’altra emergenza a cui far fronte, si tratta dei dipendenti regionali. Le sigle sindacali hanno decretato lo stato di agitazione invitando i 17 mila dipendenti a svolgere solo incarichi di lavoro previsti dal contratto di assunzione.

È stato redatto un documento inviato a Nello Musumeci con le motivazioni che portano i lavoratori a chiedere maggiori garanzie, si parte dagli aumenti salariali, agli arretrati e all’ingresso dei navigator inquadrati in posizioni medio alte: "le professionalità acquisite nel tempo vanno riconosciute e valorizzate attraverso la modifica non più procrastinabile dell’attuale sistema di classificazione professionale”, si legge nel documento.