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26/10/2019 06:00:00

Pietro Pizzo: “Oggi pochi fatti e tanta apparenza. Ecco cosa serve a Marsala”

Senatore Pietro Pizzo, ci tiene a sottolineare che fu proprio lei a fare aprire l’aeroporto Trapani-Birgi…


 

Si, c’è un decreto ministeriale del 1984 che non solo apre l’aeroporto ma lo intitola a Vincenzo Florio. E siccome io sono il politico dei fatti e non dell’apparire se ho contezza delle cose le pubblicizzo, oggi se farò un libro sulla mia vita lo intitolerò: “Essere e non apparire”.


 

Perché la politica ha avuto questo decadimento dal 1990 in poi, tanto da valere di più l’apparire e non la sostanza?


 

Molto spesso il politico si accontenta di un articolo sul giornale e dice: “farò, farò, farò”. Sempre al futuro. Il politico e il sindaco non deve amministrare ma governare che significa pensare alle grandi cose. Noi ad esempio abbiamo pensato con la legge Pizzo-Rutelli di piantumare un nuovo albero per ogni bambino nato, lo abbiamo fatto a Marsala con la piantumazione di 300 alberi al monumento ai Mille e poi il sindaco Carini ha fatto estirpare tutto per creare un parcheggio. Ho proposto all’attuale sindaco Alberto Di Girolamo di mettere 500 alberi nella zona demaniale dopo i Canottieri, riprendiamo il provvedimento e abbiamo un polmone verde. E’ necessario sensibilizzare.


 

Il problema è la cura poi del verde pubblico…


 

Noi abbiamo la città con più verde della provincia di Trapani, le vie sono tutte con alberi e non esiste altrove. Questa è la nostra cultura, bisogna dare continuità con la natura e con l’ambiente. Governare non significa fare la stradella o mettere la lampadina, ci vogliono le grandi opere. Non si sa più niente ad esempio della bretella Mazara-Marsala.


 

Il sindaco ci sta lavorando…


 

Mancano i fatti. La bretella è mia, decreto Pizzo.


 

Come si rilancia la città?


 

Non solo con il vino ma anche con l’olio, non è possibile non protestare per l’ingresso di prodotti di paesi terzi a danno dei nostri.


 

Ma se l’olio nostro non basta…


 

Il nostro è eccezionale.


 

Lei rivoterebbe il sindaco Di Girolamo?


 

Ha fatto delle cose, faccio un quadro. C’è una coalizione che va da Grillo a Turano con i consiglieri che conosciamo come Coppola, Milazzo, Sinacori, un’area di moderati che possono vincere se troveranno un nome nuovo con un profilo politico, etico, ed estetico.


 

Perché fanno fatica a trovarlo?


 

Non lo so, ci sono in corso delle trattative con delle persone di prestigio. Ci sono poi a Marsala i Cinque Stelle.


 

Salvini è stato il più votato a Marsala alle Europee, che ne pensa?


 

Io ho difeso i migranti e non condivido le sue posizioni.


 

Attaccare i migranti porta voti…


 

Questa è la politica di Salvini.


 

Ne siamo certi? O si tratta di un malcontento verso la sinistra, del partito delle tasse?


 

La Lega è stata al governo dieci anni con Berlusconi, non può essere apprezzata la discriminazione.


 

Lei ci starebbe in coalizione con la Lega?


 

No.


 

Con Fratelli d’Italia?


 

Lega e Fratelli d’Italia sono una realtà che camminano insieme, a Marsala Forza Italia andrà con i moderati.


 

Di cosa ha bisogno Marsala urgentemente?


 

Fare le battaglie per il vino, l’olio e gli agrumi. Il turismo si crea non a parole, il palazzetto dello sport, che ho creato io, è stato per 13 anni chiuso e portava qui tanti concerti e quindi tanti palermitani che mangiavano e dormivano qui. Realizzare delle iniziative anche alla Riserva dello Stagnone. Perché non portare a Mozia Dolce e Gabbana? Io farei ogni giorno una pubblicità nazionale facendo vedere le saline e Mozia.


 

Le piace Salvatore Ombra come candidato sindaco?


 

Ha un ruolo importante all’aeroporto e credo che non sia interessato. Certo, il nome del candidato deve essere credibile come il suo programma. Il sindaco poi dovrebbe un incontro ogni mese con una scuola ogni mese, per sentire, ascoltare e dare nella logica del governare.


 

Senatore ai suoi tempi però era tutto molto più facile, c’erano i soldi e tanti trasferimenti dalla Regione ai Comuni o dallo Stato…


 

La Regione ha tante responsabilità, i soldi per i progetti finanziati arrivano a Palermo e si fermano perché non c’è l’accreditamento e quindi non si può fare la gara, quindi non è colpa del Comune.


Cosa vorrebbe intitolato?


 

Il Palazzetto dello Sport.