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03/11/2019 12:00:00

Buco nel bilancio della Regione, niente rate a lungo termine per pagarlo

«Inopportuna». La Corte dei Conti nazionale definisce così la proposta della Regione di spalmare in 10 anni il nuovo disavanzo. E spinge così il governo verso una manovra lacrime e sangue che imporrebbe di coprire in 3 anni un buco oggi stimato in 780 milioni. Anche se l'assessore all'Economia, Gaetano Armao, si dice ancora ottimista sulla possibilità che in extremis sia lo Stato ad autorizzare la rateizzazione.

La strada però si complica dopo il parere che i magistrati contabili romani hanno fornito alla bozza di riforma delle norme di attuazione dello Statuto elaborata dalla commissione paritetica Stato-Regione qualche mese fa. Fra le altre misure previste, c'è proprio quella che autorizzerebbe la rateizzazione del maxi disavanzo.

È un passaggio cruciale, che sta tenendo la Regione paralizzata dal punto di vista finanziario. Tutto nasce - come Armao ha denunciato all'Ars - dalla norma nazionale che ha imposto una operazione di «pulizia» dei bilanci cancellando tutti i crediti e i debiti non più esigibili o da saldare. Doveva essere completata nel 2015 dal governo Crocetta perché entro quella data, e solo in quella occasione, lo Stato ha autorizzato una rateizzazione in 30 anni dei disavanzi emersi. E tuttavia, secondo Armao e Musumeci, il governo Crocetta dichiarò meno di quanto accertato: l'accusa dell'attuale giunta, respinta dall'ex assessore Baccei, è che ciò accadde per risparmiare sull'importo delle rate e ottenere liquidità da spendere per alcune emergenze.