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05/02/2020 07:00:00

Treni, in Sicilia troppo lenti e con infrastrutture ottocentesche

Anno 2020, 266 chilometri tra Siracusa e Trapani in "soli" 11 ore e 21 minuti, con tre cambi. E' imbarazzante il divario tra le ferrovie del Nord e di quelle del Sud. In Sicilia, la realtà è disastrosa, secondo quanto afferma il focus di Pendolaria 2020, presentato a Palermo.

Treni sovraffollati, linee dell'ottocento e velocità medie molto basse. Quando gli investimenti sono previsti, questi si scontrano con la burocrazia. Lo comunica Legambiente nel suo rapporto sulle tratte ferroviarie utilizzate dai pendolari. 

All'incontro, introdotto dal vicepresidente di Legambiente, Edoardo Zanchini, e coordinato dal presidente di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna, sono intervenuti tra gli altri il ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Giuseppe Provenzano, il direttore generale del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Angelo Mautone, l'assessore ai Trasporti della Regione, Marco Falcone, e dirigenti di Trenitalia e Rfi. Palermo-Agrigento: «Su questa tratta Rfi ha speso 70 milioni di euro, si doveva diminuire la tratta di venti minuti e invece è aumentata di cinque.  Venti anni, invece, sono stati necessari per avviare il cantiere del raddoppio dei binari tra Fiumefreddo (in provincia di Catania) e Giampilieri (Messina).

In Sicilia ci sono 486 corse al giorno dei treni regionali contro le 2.560 della Lombardia, quasi 5,3 volte tanto (a fronte di una popolazione di 5 milioni di persone in Sicilia e 10 milioni in Lombardia), mentre tra Ragusa e Palermo sono previsti solo 3 collegamenti al giorno, tutti con un cambio

«Si parla tanto di rete viaria, ma la Sicilia ha bisogno di investimenti sulle ferrovie», ha detto Provenzano. Sabrina De Filippis, direttore divisione passeggeri regionale di Trenitalia: «La Sicilia ha una parte importante nel piano industriale 2019-2023 del gruppo FS Italiane. Grazie al contratto di servizio firmato nel 2018 con la Regione, sono previsti investimenti per 426 milioni, di cui 325 per l'acquisto di 43 nuovi treni, che diminuiranno nel 2021 l'età media dei treni siciliani da 24,5 anni ai 7,6 nel 2021. 

 L'assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, evidenzia, invece, i risultati raggiunti negli ultimi 24 mesi dal Governo Musumeci sul rilancio dei treni in Sicilia: «Ci dispiace che il rapporto Pendolaria di Legambiente non metta in evidenza i risultati raggiunti fra 2018 e 2019 per quanto riguarda il rilancio del trasporto ferroviario in Sicilia, bensì restituisca una fotografia vecchia e non soddisfacente del servizio». .

«Questi due anni - prosegue Falcone - sono stati quelli dell'inversione di tendenza, sebbene la strada da recuperare sia ancora tanta. Sulle infrastrutture, ad esempio, vale la pena ricordare la riapertura del nodo Passante di Palermo, chiuso da oltre quattro anni; la riapertura della Caltagirone-Catania, chiusa da oltre due anni; l'ammodernamento della Catania-Siracusa con l'adeguamento di quattro stazione (Lentini, Lentini dir, Brucoli e Agnone); l'avvio dei primi 40 chilometri del raddoppio ferroviario Catania-Palermo; l'avvio dei lavori sulla Cefalù Ogliastrillo-Castelbuono e ancora, la costruzione della stazione Capaci e della fermata Fontanarossa all'aeroporto di Catania che, entro l'anno, porterà per la prima volta i treni allo scalo etneo».

Falcone si sposta poi sul piano dei numeri: «Abbiamo registrato nel 2010 l'aumento di oltre un milione e 200mila passeggeri, pari al 13 per cento, cioè il doppio del trend nazionale che si ferma a circa il 7 per cento. Quest'anno il saldo sta rimanendo positivo, e infatti nel solo mese di gennaio abbiamo rilevato circa 100mila passeggeri in più. Sul piano di puntualità e disservizi, a fronte di penali di soli 41mila nel 2017, nel 2018 abbiamo applicato sanzioni per oltre un milione e 500mila euro, soldi che stiamo reinvestendo negli sconti sulle tratte più disagiate - Palermo-Trapani, Modica-Caltanissetta e Catania-Caltagirone - e nei treni speciali per gli eventi come il Carnevale di Acireale, la festa del Mandorlo in fiore, l'Infiorata di Noto, per citarne alcuni».

«Infine, per quanto riguarda il miglioramento degli standard qualitativi a bordo, ricordiamo l'entrata in servizio in Sicilia dei cinque nuovi treni "Pop", prima regione in Italia dove avviene, e il certificato miglioramento sulla puntualità. Sono questi - conclude Falcone - i meriti che, come Governo Musumeci, rivendichiamo».