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13/03/2020 06:05:00

Traffico di migranti dalla Tunisia alla Sicilia. Otto indagati

 Lo sbarco di migranti avvenuto il 18 aprile 2019 sulle coste di Marettimo ha avuto l’inevitabile sviluppo giudiziario.

Otto le persone coinvolte. Sette tunisini, accusati di ingresso irregolare sul territorio italiano, e un italiano, Antonino Scarpitta, 62 anni, residente a Petrosino, che deve difendersi dall’accusa di avere effettuato il trasporto dei migranti. Agli otto è stato notificato dalla Procura di Trapani l’avviso conclusione indagini preliminari, atto che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.

A difendere Scarpitta è l’avvocato marsalese Vito Cimiotta. I sette tunisini indagati sono Ghassen Saida, di 21 anni, Arbi Bouthouri, di 21, Souhaiel Rhimi, di 19, Sabeur Wartani, di 41, Skander Bel Haj Abdallah, di 21, Joussef Rhimi, di 35, e Moncef Mesbah, di 24. Uno di loro (Arbi Bouthouri) deve difendersi anche dall’accusa di avere detto il falso ai carabinieri di Favignana in merito alla sua data di nascita.

In prima battuta, infatti, avrebbe dichiarato ai militari di essere nato il 14 maggio 2001, e quindi di essere ancora minorenne al momento dello sbarco. Gli investigatori hanno, invece, accertato che è nato il 14 maggio 1998. Intanto, proprio per domani (giovedì), è prevista (salvo rinvio per coronavirus) davanti al gup di Marsala Francesco Parrinello l’udienza per le undici persone coinvolte nel marzo 2018 nell’operazione “Caronte”. E buona parte di queste ha già chiesto di essere giudicata con rito abbreviato. L’inchiesta è stata condotta dai carabinieri di Sciacca, che, coordinati dalla Procura di Marsala, hanno fatto luce su un’organizzazione che sarebbe stata dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e contrabbando sigarette estere. Alla sbarra, tra gli altri, sono il pregiudicato marsalese Angelo Licciardi, di 59 anni, difeso dall’avvocato Luigi Pipitone, Montasar Bouaicha, di 29, difeso da Luisa Calamia, Nizar Zayar, di 33, Nabil Zayar, di 37, quest’ultimo residente a Petrosino, ma attualmente latitante, come pure Fathi Taleb, di 35 anni, Salvatore Calcara, di 51, di Sambuca di Sicilia, e Marco Bucalo, di 33, di Menfi.