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14/03/2020 12:20:00

Scrive Gabriella, sul sentirsi sospesi nell'isolamento da Coronavirus

 All'inizio di questo mese non avevamo completamente preso coscienza della grandezza e del potere di questo virus, sottovalutavamo tutti i pochi casi di Codogno e banalizzavamo su un'influenza che sarebbe stata passeggera.

E invece no, ci siamo trovati come colpiti da un ciclone,da un uragano da tutto ciò.
Mi sembra ieri il giorno in cui mi intrattenevo con i miei amici al solito pub dove si scherza e si ride.
Nel giro di una settimana ora ci ritroviamo tutti isolati nelle nostre abitazioni e giustamente ci atteniamo a ciò che il Governo ci ha imposto di fare.
Non sento questo come un sacrificio, piuttosto lo sento come un bisogno necessario.

Ho paura di questo Virus, ho paura che colpisca me, la mia famiglia,i miei amici ; e da questa paura trovo la forza.

La forza di riconoscere che stare a casa porta a un senso di solitudine e di monotomia mai provato prima, ma permette di riscoprire anche tante cose.


Riscopriamo il rapporto con i nostri familiari in primis, il tempo per stare da soli con se stessi e pensare, il tempo per dedicarci una canzone, il tempo per cucinare, il tempo per riordinare i propri armadi e i propri scheletri negli armadi.


Ascoltare. Si esatto, Ascoltare perchè molto spesso siamo troppo indaffarati e di corsa per ascoltare quello che gli amici vogliono dirci, anche in silenzio, con un tono di voce, con una battuta; perchè lo sappiamo bene spesso tutti noi celiamo uno stato d'animo, una preoccupazione, un qualcosa che non diciamo perchè vabbè domani c'è tempo.
Oggi no, oggi non rinvio nulla a domani.

Oggi mi sento sospesa al limite del tempo senza poter andare ne avanti ne indietro, costantemente in balia del mio comportamento e di quello degli altri.
Mi sento anche tanto fortunata, e spero lo capiscano anche i miei coetanei, perchè ancora nella nostra bella isoletta circordata dal mare blu non si è ancora arrivati in una situazione di emergenza come quella del nord dove la gente si trova faccia a faccia con un'epidemia che non riesce più a contenere.
Questo periodo può portare mille riflessioni, mille altre riscoperte positive; ad esempio ora più che mai quanto avremmo tutti bisogno di un abbraccio? Di una carezza?


Sono certa e speranzosa che questo periodo passerà, che tutti ritorneremo a riabbracciarci, ridere e scherzare come forse prima non avremmo mai fatto.


Gabriella Mauro