Scrivere di un amico e coetaneo scomparso improvvisamente e in circostanze tragiche ti espone inevitabilmente al rischio della retorica. Ma è un rischio che vale la pena di correre ricordando Mario Territo, amico di quegli anni belli della post-adolescenza in cui credevamo che qualcosa di Nuovo si potesse costruire con i nostri ideali ingenui ma speranzosi che trovavano il loro punto di aggregazione nel circolo ‘"Victor Jara" ,in cui ci si riuniva, legati da passione politica e voglia di fare.
E Mario, anche per la sua formazione culturale e scolastica, era tra i più determinati nel voler dare concretezza alle nostre idee. A lui e alla sua tenace costanza si deve, principalmente, l’organizzazione e la buona riuscita di due concerti allo stadio comunale di Marsala nel 1980 con Pino Daniele, appena fresco dei primi successi e il grande Gino Paoli.
La sua determinazione si accompagnava sempre con la gentilezza d’animo e la capacità di sorridere e sdrammatizzare. Ricordo in particolare la sua macchina di un tempo che se non erro si chiamava Granada, dalle dimensioni enormi nel tempo pre-suv e sempre la sua proverbiale calma nel trovare un parcheggio adeguato.
La sua storia politica trova poi un naturale inserimento nel Pci in un tempo in cui ancora era possibile mediare decentemente tra la passione ideale e la concreta operosità realizzativa.
Da più di venti anni viveva a Palermo con Rita e i suoi due figli ma questo non gli ha mai impedito di continuare ad avere un rapporto con la sua città dove tornava spessissimo e con i suoi amici.
Ovviamente per tutti è giunto il tempo del disincanto ma Mario non ha mai perso la capacità di arrabbiarsi per le inefficienze di questa nostra Sicilia, meravigliosa e terribile.
E nelle varie occasioni di reincontro (cinema, musica e teatro ) c’era sempre un afflato che ci univa magicamente e misteriosamente, come accade per le vere amicizie del cuore.
Lui nutriva rispetto per i miei dubbi e le mie insicurezze, io apprezzavo la sua sincera e gentile determinazione ottimistica.
Dire che sei andato via troppo presto è purtroppo banale . Ci mancherai davvero e questa volta non ho paura di essere retorico. Con la tua vita personale e collettiva hai lasciato messaggi di vera modernità ed umanità e persino le tue scelte post-mortem ti rappresentano nella tua reale grandezza e semplicità. Ed è per questo che tutto sarà naturalmente lieve ovunque avrai , sperabilmente, la sorte di ritrovarti.
Giacomo Solazzo