L'affare dei beni sequestrati: Silvana Saguto condannata a 8 anni e mezzo
E' durata 25 minuti la lettura del dispositivo di sentenza del processo a carico dell'ex giudice Silvana Saguto.
Il tribunale di Caltanissetta ha condannato a 8 anni e 6 mesi l'ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, accusata di avere gestito in modo clientelare, in cambio di denaro e favori, le nomine degli amministratori giudiziari dei patrimoni sequestrati e confiscati alla mafia. Durante il processo, la Saguto era stata radiata dalla magistratura dal Csm.
La Procura aveva chiesto per l'ex Presidente della sezione misure di prevenzione la condanna a 15 anni e 4 mesi di carcere. Saguto dovrà inoltre risarcire con la somma di mezzo milione di euro la presidenza del consiglio dei ministri. Cade il reato di associazione per delinquere e nei confronti dell'ex giudice vengono meno anche alcuni capi di imputazione sulla ipotesi di corruzione.
Le altre condanne - Il martito della Saguto, Lorenzo Caramma, è stato condannato a sei anni, due mesi e 10 giorni di carcere. L'ex Prefetto di Palermo, Francesca Cannizzo, è stata condannata a tre anni di carcere mentre per l'ex 're' degli amministratori giudiziari Gaetano Cappellano Seminara la pena è di sette anni e mezzo.
Assolto il giudice Lorenzo Chiaramonte. Il magistrato, per anni giudice a latere nel collegio della Saguto rispondeva di abuso d'ufficio. Per lui era stata chiesta la condanna a 2 anni e mezzo di carcere.
A un anno e 10 mesi è stato condannato l'avvocato Walter Virga, amministratore giudiziario del patrimonio milionario degli imprenditori Rappa; mentre il docente universitario Carmelo Provenzano ha avuto 6 anni e 10 mesi. Roberto Nicola Santangelo ha avuto 6 anni e 2 mesi. Il figlio di Silvana Saguto, Emanuele Caramma, è stato condannato a 6 mesi, Roberto Di Maria 2 anni e 8 mesi, Maria Ingrao, 4 anni e 2 mesi, Calogera Manta, 4 anni e 2 mesi, l'ex colonnello della Dia Rosolino Nasca a 4 anni. Oltre al giudice Chiaramonte, sono stati assolti, invece, il padre della Saguto, Vittorio Pietro Saguto, accusato di riciclaggio e l'amministratore giudiziario Gabriele Aulo Gigante.
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