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08/11/2020 06:00:00

Giovanni Savalle/3, i rapporti con gli uomini di Cosa Nostra e le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia 

 Giovanni Savalle, il signor “Nessuno” a cui è stato sequestrato un patrimonio da 63milioni di euro, oltre che in ottimi rapporti con il mondo bancario e della finanza, che gli ha permesso di continuare ad avere linee di credito importanti quando le sue società erano, invece, con i conti in profondo rosso e quasi fallite, intratteneva ed è stato vicino a molti uomini di Cosa nostra.

Savalle e gli uomini vicini a Matteo Messina Denaro - Nella richiesta di confisca del patrimonio di Savalle, i pm evidenziano la presenza di tanti documenti che provano i solidi rapporti nel tempo tra Savalle e esponenti di spicco della mafia siciliana. Tra questi  vi è Rosario Cascio, il “re del cemento”, uno degli uomini più ricchi della Sicilia, e, infatti, il patrimonio sequestrato tra terreni, immobili, mezzi, barche, ville, società di Rosario Cascio è di oltre 500 milioni di euro. Sia Rosario Cascio che il fratello Vitino sono stati condannati per associazione di stampo mafioso. I rapporti tra i Cascio e i Savalle risultano solidi in un lungo arco di tempo. Dal 1995 al 2005 il fratello di Giovanni Savalle, Carmelo è stato socio della Atlas Cementi per poi cedere la propria quota alla madre Maria Caccamo. Anche il padre di Savalle, Giuseppe è stato membro del consiglio di amministrazione della Atlas e poi AD. E fra i soci della Atlas vi erano degli altri personaggi di spicco di Cosa nostra, Giovanni Risalvato e Franco Becchina, mercante d’arte, con residenza in Svizzera, a Basilea. Entrambi di Castelvetrano e vicini alla famiglia mafiosa locale che fa riferimento al boss Matteo Messina Denaro. Con Becchina, Savalle ha come punto di contatto la Olio Verde Srl, di cui lo stesso Savalle era stato socio fondatore. Assieme al Becchina tra i soci anche altri familiari di Savalle. Ma i rapporti tra i due sono stretti sin dagli anni ’90 quando in alcune società figuravano soci sia il mercante d’arte che alcuni familiari di Savalle, l’ex moglie Robertà Fundarò e la madre Maria Caccamo. E tra le altre società in cui vi era il duo Becchina-Savalle, anche quella del nuovo porto di Mazara.

Le dichiarazioni su Savalle di collaboratori di giustizia e non - Le indagini e le rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia hanno permesso di ricostruire una serie di rapporti che legavano Savalle al boss numero uno di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro. Un contributo lo ha dato Giuseppe Grigoli, “re dei supermercati, condannato a 12 anni di carcere nello stesso processo in cui Messina Denaro è stato condannato a venti, ha subito la confisca di un patrimonio stimato in 700 milioni di euro, Grigoli, è insomma l’uomo cerniera tra il mondo imprenditoriale e politico e Cosa Nostra. E anche Grigoli ha fatto delle dichiarazioni che indicano Savalle vicino a Messina Denaro. Anche Antonio Vaccarino, ex sindaco di Castelvetrano, racconta dei rapporti tra i Cascio, Becchina e Giovanni Savalle e la sua famiglia. Parla anche di interessi di Messina Denaro sul Giardino di Costanza, ma precisa solo come deduzione di quanto ha ascoltato. Altre dichiarazioni su Savalle le ha rese Marcello Fondacaro che ricostruisce i rapporti tra Michele Alagna, cognato di Messina Denaro e Savalle.

La sperequazione tra redditi e spese - Alle dichiarazioni degli inquirenti si aggiungono i risultati investigativi e la ricostruzione delle attività imprenditoriali di Savalle e in particolare emerge la grande sperequazione tra il reddito dichiarato e la disponibilità patrimoniale e il tenore di vita del nucleo familiare. Nel 1986 Savalle dichiara un reddito imponibile in lire pari a 580 euro. Tra l’87 e il 1990 dichiara tra i 1.810,0 euro e 6.408,00. Per quel che riguarda le spese nel 1998, ad esempio, Savalle spendeva 179.000 euro in più dell’entrate, nel 1999 259mila, nel 2002 659mila euro, nel 2003 658mila, nel 2004 520mila, nel 2005 799mila, nel 2006 883mila, nel 2007 895mila e così fino al 2015. Giovanni Savalle ha sempre operato in una costante sproporzione tra gli impieghi e le fonti di reddito.

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