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21/11/2020 06:00:00

Il caso tamponi. Scrive l'avvocato del laboratorio di Alcamo al centro dell'inchiesta

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del legale dell'"Emolab" di Alcamo, il laboratorio di analisi che è stato coinvolto nell'inchiesta su una presunta truffa sui tamponi per il Coronavirus. 


Con riferimento ai due articoli pubblicati su “Tp24.it” in data 16 ottobre e 18 novembre u.s., rispettivamente, dal titolo “La truffa dei tamponi: i Carabinieri sequestrano un laboratorio ad Alcamo” e “Falsi tamponi Covid ad Alcamo: si indaga sulla morte di una persona”, lo scrivente Avv. Vincenzo Abate del foro di Trapani, difensore di fiducia del legale rappresentante pro tempore del laboratorio di analisi cliniche “EMOLAB di S. Ciacio & C. S.r.l.”, ritiene indispensabile ed indifferibile effettuare gli opportuni chiarimenti in merito alle diverse informazioni fornite in modo errato nel precitato articolo.

Innanzitutto, preme sottolineare che, a differenza di quanto erroneamente affermato nel corpo dell’articolo, il laboratorio di analisi non è mai stato sottoposto a sequestro. Il provvedimento ablatorio disposto dall’Autorità Giudiziaria procedente in data 09.10.2020 ha interessato, unicamente, il macchinario utilizzato per la processazione dei tamponi molecolari. Il centro, pertanto, continua a svolgere regolarmente l’attività di analisi clinica.
E’ di fondamentale importanza, inoltre, chiarire che in alcuna delle ipotesi investigative prospettate dalla Polizia Giudiziaria e, parimenti, in alcuno degl’atti disposti dall’A.G. procedente, è stato mai avanzato il sospetto di una presunta attività di falsificazione degli esiti dei tamponi molecolari effettuati dal laboratorio. Tale ipotesi è, esclusivamente, figlia di apodittiche valutazioni giornalistiche, prive di ogni riscontro fattuale e giuridico.
Ed invero, l’attuale ipotesi d’accusa, enucleabile nell’ambito dell’art. 356 del codice penale, verte in modo precipuo su una complessa questione di natura interpretativa afferente alla funzione del programma Veq Sars-Cov-2 sviluppato dall’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana.

Inoltre, appare assolutamente fuor di dubbio la portata fantasiosa ed illativa dell’accostamento della vicenda “Emolab” all’inchiesta sull’ex manager dell’A.S.P. di Trapani, Dr. Fabio Damiani, indagato per fatti di corruzione che in nulla possono afferire alla vicenda oggetto dell’articolo de quo. Infatti, ad una più attenta analisi dei fatti, emerge con chiarezza che l’accreditamento del laboratorio “Emolab di S. Ciacio & C. S.r.l.” è avvenuto a seguito della partecipazione all’avviso pubblico n. 248 del 23.03.2020 disposto direttamente dall’Assessorato della Salute-Regione Siciliana per l’individuazione dei laboratori in grado di processare tamponi oro-faringei per la ricerca del Covid-19. Pertanto, alcuna competenza o funzione in ordine alla verifica della sussistenza dei necessari requisiti è mai gravata sull’A.S.P. di Trapani. Una volta che il laboratorio di analisi è stato accreditato dal competente Assessorato Regionale, il Dr. Damiani si è limitato a stipulare la convenzione per l’attività di screening per l’identificazione del SARS-CoV-2. È evidente, dunque, che il tentativo di accostare il Dr. Damiani alla ditta “Emolab S.r.l.” rappresenta niente più che una trovata giornalistica, il cui scopo è puramente quello di accrescere l’interesse nei riguardi di una vicenda che inevitabilmente suscita clamore mediatico e sdegno collettivo.
In merito ad altre presunte ipotesi delittuose addebitabili all’amministratore della precitata società, si rappresenta la ferma convinzione da parte degli organi societari di aver sempre operato con la massima diligenza, e precisione, nell’esercizio della propria attività. Per tale motivo si ripone piena fiducia nelle attività di verifica della magistratura, confidando che al termine delle indagini si possa fare pienamente chiarezza sia sui fatti occorsi sia sull’assoluta estraneità agli stessi da parte dei miei assistiti.

Si coglie infine l’occasione per evidenziare, che in riferimento alle molteplici illazioni e calunnie aventi ad oggetto la presunta falsità degli esiti dei tamponi, lo scrivente difensore ha ricevuto espresso mandato di attivare innanzi le competenti Autorità Giudiziarie ogni iniziativa utile a tutelare l’onore e la reputazione della società, del proprio amministratore e dei professionisti che per essa lavorano con dedizione e serietà.

Cordialmente.
Avv. Vincenzo Abate