Quantcast
×
 
 
13/01/2021 06:00:00

Coronavirus, i furbetti del vaccino 

 Ad un certo punto ci ha provato anche Pietro Pizzo. L'ottantenne ex Senatore di Marsala si è presentato in ospedale, chiedendo di essere vaccinato: "Ho anche compilato i moduli - racconta a Tp24 - ma poi mi hanno detto che per quel giorno i vaccini erano finiti. Ritornerò, perché io ho i figli lontani e vivo solo".

Ma come funziona il sistema della vaccinazione anti - Covid in provincia di Trapani? Davvero si rispetta un elenco rigoroso di precedenze? Sulla carta, si. In pratica, però, succede anche altro.

L'ORDINE DI VACCINAZIONE. Dopo la prima fase di vaccinazione che sta riguardando gli operatori sanitari e sociosanitari, circa 1 milione e 400 mila persone, poi i residenti e il personale delle RSA (le residenze per anziani), circa 570 mila persone. A quel punto si procederà per età in ordine decrescente, cominciando da chi ha più di 80 anni (oltre 4 milioni e 400 mila persone), poi la fascia tra i 60 e i 79 anni (più di 13 milioni di persone) e tutta la popolazione affetta da malattie croniche (più di 7 milioni di persone). Dopo queste categorie, sarà vaccinato chi lavora nei «servizi essenziali»: insegnanti, forze dell’ordine e personale delle carceri. 

LA DOSE IN PIU'.  Fin qui il funzionamento ufficiale. Poi ci sono le eccezioni. Qualche furbetto, più di un furbastro. Le segnalazioni che arrivano alla redazione di Tp24 sono tante: medici in pensione, coniugi di medici, ma anche avvocati, persone fuori dall'ambiente medico - ospedaliero. Come mai? A voler essere in buona fede, c'è una spiegazione. Il vaccino non arriva da noi già nelle dosi, ma ha bisogno di essere preparato  e diluito (la facciamo breve). E capita spesso che da una fiala anzichè cinque dosi se ne possano ricavare sei. Una dose in più, buona, che rischia di essere buttata, perché una volta preparato il vaccino va somministrato entro breve tempo. Da qui l'inoculazione "a chiamata", per passaparola. Poi ci sono quelli che sono prenotati e non si presentano. Insomma. Racconta un testimone a Tp24: "Quando la sera finiscono di vaccinare le persone prenotate, in automatico, se c'è una dose in più la fanno a chi è nei paraggi, pur di non buttarla. Io sono un ingegnere, e da qualche giorno mi presento in ospedale per aspettare di avere questa occasione". In pratica  i vaccini si fanno su prenotazione, ma se non c'è nessuno e uno arriva, può prendere il posto.  La circostanza viene confermata da alcuni medici: "Le dosi vengono aperte in base alla programmazione. Se qualcuno non si presenta, o se avanza qualche dose, dopo che il flaconcino è stato diluito, pur di non buttare il vaccino si fa a chi è disponibile".

I FURBETTI. Ma non finisce qui. Perché c'è chi fa il furbo. "Ho visto un noto imprenditore di Marsala, saltare tutti e farsi il vaccino - racconta un altro testimone a Tp24 -. Dopo è arrivata un'infermiera, che doveva vaccinarsi, perché era prenotata. Ma le è stato detto che i vaccini erano terminati. Lei ha chiesto spiegazioni, anche perché già era stata rimandata in un'altra occasione, e abbiamo scoperto che l'imprenditore nell'autocertificazione si è classificato come dipendente di una ditta che fa manutenzioni per l'ospedale ...".

GIBELLINA. Sul fronte dei vaccini, il caso più singolare è avvenuto a Gibellina. Qui con le dosi giornaliere in più che non sarebbero state iniettate a nessuno, il centro vaccinazioni di Salemi, anziché dare la precedenza alle categorie a rischio, come gli ultra ottantenni o persone con patologie croniche, su indicazione del sindaco Salvatore Sutera ha vaccinato insegnanti, operatori del servizio civile con età inferiore a 40 anni, ma anche vigili urbani. Una situazione che ha creato molto imbarazzo, polemiche e critiche sui social, e sulla quale l'Asp vuole vederci chiaro per capire cosa sia realmente accaduto. Il sindaco Sutera da parte sua dice di essere stato contattato dal centro vaccinazioni. “L’ho fatto in buona fede – dichiara il primo cittadino - mi hanno chiamato perché sapevano che a Gibellina abbiamo tanti positivi e mi sono adoperato subito per i soggetti più a rischio. I vigili urbani stanno sempre per strada, i ragazzi del servizio civile e anche le insegnanti che rischiano. Non ho fatto io le vaccinazioni, mi è stato solo chiesto di dare una mano”.

L'ASP. L'Asp di Trapani, dal canto suo, smentisce ogni tipo di "scavallamento". Per l'Azienda non ci sono nè furbetti né opportunisti, tutto avviene rigorosamente su prenotazione. "Ci possono essere state delle precedenze, o qualche caso di qualche medico in pensione che si è vaccinato, ma sono sempre soggetti che ruotano intorno all'ambiente medico sanitario". L'Asp invita a segnalare i casi di vaccinazioni "sospette", anche se la cosa migliore sarebbe avere regole chiare per tutti.