Quantcast
×
 
 
12/03/2021 06:00:00

Cinema e Teatri restano chiusi? La parola al mondo della Cultura

Si assottigliano, fino quasi a scomparire, le speranze per la riapertura di cinema e teatri. Annunciata con grande entusiasmo, la data del 27 marzo doveva segnare la riapertura degli spazi culturali maggiormente colpiti dalla pandemia, ma la condizione epidemiologica del Paese molto probabilmente cambierà ancora una volta i piani, slittando questo tanto atteso momento. Ne sapremo di più nelle prossime ore.

Intanto il mondo delle arti e delle istituzioni ha cominciato ad organizzarsi, tecnicamente e psicologicamente a riaprire le saracinesche, scostare i tendoni.

Risale a novembre, anche se sembra ieri, la nostra visita al Cinema Golden di Marsala di Filippo Marino: tutto fermo, silenzio in sala. Abbiamo ricontattato Marino in vista del 27 marzo, ma è ancora tutto in bilico: «Non sappiamo niente di certo ancora, non sappiamo bene nemmeno quale film proietteremo in sala. Se la sala dovesse riaprire, avremmo a disposizione solo 70 posti per ogni spettacolo». L’ultima volta ci eravamo lasciati con il desiderio di ricominciare le proiezioni con l’ultimo film di Carlo Verdone, Si vive una volta sola: «No, non sarà più possibile», ci dice il proprietario del Golden, «non è più disponibile per le sale, forse lo avranno venduto a qualche distributore per le piattaforme streaming».

Nemmeno dal teatro arrivano voci incoraggianti. Tutto sta per ripartire, è vero, ma gli animi sono fortemente scoraggiati. Ne parliamo con il regista Giacomo Bonagiuso, che ogni anno con i suoi laboratori e con il suo teatro di ricerca, accende i contenitori culturali della provincia di Trapani: «Il mio è un teatro di laboratori, laboratori fatti con donne, con ragazzi, con bambini. Ai bambini proviamo a tirar fuori l’arte della consapevolezza della propria timidezza, questi occhi bassi che si alzano verso l’altro. Grotowski diceva che non è il teatro ad essere necessario, ma qualcos’altro: non perdermi tra la folla, restare in contatto tra me e te. È quello che noi vogliamo fare, ed è quello che questa pandemia sta distruggendo. Quindi il rammarico non è soltanto per mercato che si è fermato, ma per questi laboratori in cui ci incontravamo. Ci manca questa ritualità: nelle chiese si è potuta conservare, allora perché cinque persone in uno spazio enorme di una palestra, di una scuola di danza, all’aperto, distanziati dieci metri l’una dall’altra, lavorando narrativamente su questa distanza, non possono fare teatro?».

Il focus, come sottolinea Bonagiuso, non riguarda esclusivamente il mercato degli spettacoli, né i finanziamenti per i grandi Teatri Stabili, ma interessa anche (forse soprattutto) i cosiddetti “centri culturali”, le piccole associazioni culturali, che fanno del teatro la propria ragion d’essere, e sono state completamente abbandonate.

Dopo la voce degli addetti ai lavori, abbiamo voluto sentire anche la voce delle istituzioni, e chiedere all’assessora Antonella Coppola di parlarci dei piani del Comune di Marsala in previsione della ripresa degli eventi e delle manifestazioni: «Ancora non abbiamo un calendario definitivo, ma abbiamo in programma tante iniziative, rappresentazioni teatrali, organizzazioni di eventi. Teniamo molto a una cosa: come amministrazione comunale, abbiamo avviato una verifica dello stato dell’edilizia e della messa a norma dei luoghi della cultura, ad esempio il Teatro Impero, che sarà a breve oggetto di lavori di riqualificazione». Nei prossimi giorni, insieme ad Antonella Coppola, racconteremo più nel dettaglio i piani culturali di Marsala (e non solo).

Attendiamo allora di conoscere le disposizioni del Governo Draghi sullo slittamento o meno delle riaperture. In questo clima di generale rassegnazione, avremmo davvero bisogno di luoghi come i cinema, i teatri, per provare a recuperare un perduto senso di speranza. Che non potrà restituirci nessuna piattaforma streaming.



Cultura | 2024-04-18 07:50:00
https://www.tp24.it/immagini_articoli/24-03-2021/1616566080-0-etna-un-altra-eruzione-fontane-di-lava-e-boati-il-video.jpg

Il mio ultimo saluto a Giuseppe Leone

Giuseppe Leone è morto, Peppino per gli amici. Un umanista, un intellettuale autentico figlio del suo tempo che ha raccontato tanto della nostra Sicilia con la sua Leica a telemetro. Ha ascoltato molto, dote rara in assoluto e si...