Quantcast
×
 
 
13/04/2021 06:00:00

Covid.  Zona rossa e proteste: "Fate presto con i vaccini". Ma il sistema è in tilt

 “Fare presto con i vaccini”. Lo chiedono i commercianti, lo chiedono gli operatori del turismo, e tutti gli altri settori economici allo stremo per la crisi da Covid e le restrizioni che stanno interessando il Paese.

A Marsala, zona rossa, ieri hanno protestato i commercianti, che stanchi di chiedere sussidi e ottenere elemosina, vogliono ritornare presto alla normalità, e per farlo serve accelerare sulla campagna vaccinale. Un sistema, però, “in tilt” come ha detto anche il presidente della Regione Nello Musumeci. In Sicilia l’ennesimo annuncio: l’”operazione nonni”, per completare la vaccinazione degli over 80. Intanto a livello nazionale si comincia a pensare alle riaperture di maggio, e in questi giorni arriveranno altre dosi di vaccino anti-covid.


Zona rossa e proteste a Marsala
Commercianti, parrucchieri, titolari di palestre e centri sportivi, ma anche ristoratori, hanno protestato ieri a Marsala contro le restrizioni della zona rossa. Un centinaio si sono radunati in via Garibaldi, nei pressi del Comune, e poi hanno anche incontrato il sindaco Massimo Grillo. "Non siamo noi gli untori, da 14 mesi siamo danneggiati, veniamo subissati di controlli, mentre negli uffici pubblici non vengono rispettate le regole anti-covid" hanno detto.

"Siamo molto arrabbiati per questa chiusura. Sappiamo che le regole restrittive non le fa il Comune, ma chiediamo che ci sia più elasticità nei controlli, e che si controllino di più le case private, dove si sviluppa di più il contagio", hanno chiesto i commercianti al sindaco.
Grillo, fosse stato per lui, avrebbe chiuso anche le scuole. Purtroppo, però, non può farlo. E' questo in sintesi quello che ha detto ieri mattina il Sindaco di Marsala, Massimo Grillo, incontrando una delegazione di commercianti e ristoratori. Davanti le proteste dei commercianti il Sindaco ha detto che può fare ben poco, anzi, ha chiesto "più comportamenti responsabili da parte dei cittadini e più collaborazione da parte vostra”.
I commercianti marsalesi dei settori abbigliamento, ristorazione, palestre, spettacolo, parruccherie..., contestano anche che “l'istituzione della zona rossa, così come stabilita dal Governo, crea una disparità di trattamento con le altre attività che continuano a lavorare. E ciò è aggravato dal fatto che per colpa di alcuni, sono costretti a soffrire le tantissime attività economiche cui è imposta la chiusura”.
In sintesi, quello che i commercianti chiedono al sindaco è di “incrementare la vaccinazione della popolazione, sollecitare Stato e Regione per trovare soluzioni al declino economico cui ci sentiamo condannati”.
Per quanto riguarda la richiesta di maggiore vigilanza sul territorio, il comandante Menfi - nell'esporre le carenze di uomini e mezzi (solo tre pattuglie e 48 agenti per gli innumerevoli servizi) ha chiesto maggiore collaborazione ai commercianti per evitare assembramenti, condividendo altresì che le molte attività che restano aperte rendono più complicati i controlli perchè, di fatto, “giustificano” gli spostamenti delle persone.

 

 

I sindacati: decentrare i centri vaccinali
"Decentrare i centri per la vaccinazione anti Covid-19, prevedere la vaccinazione domiciliare per i soggetti vulnerabili e per gli over 80, rispettare le priorità vaccinali, come previsto dal Governo nazionale, intensificare i controlli per rientrare quanto prima dalla zona rossa e iniziare a riprogrammare il futuro economico di una città piegata dalla crisi".
E' quanto chiedono la Camera del Lavoro e lo Spi Cgil di Marsala all'Asp di Trapani e all'Amministrazione comunale marsalese per contenere il Covid-19 che, complice assembramenti e pochi controlli, ha fatto registrare, negli ultimi giorni a Marsala, un notevole aumento dei casi positivi al virus.
"Un solo centro per vaccinazioni - dicono il segretario della Camera del Lavoro di Marsala Piero Genco e la responsabile della locale lega dello Spi Cgil Ninfa Parrinello - non può garantire, in un territorio così vasto, una rapida somministrazione dei vaccini. Per immunizzare la popolazione - proseguono i sindacalisti - non occorrono solamente i vaccini, ma avere più poli per la vaccinazione. Inoltre, è indispensabile che l'Asp e il Comune si attivino per le somministrazioni domiciliari per i soggetti vulnerabili e per gli over 80, perché è impensabile che le persone a rischio attendano, ancora oggi, di essere vaccinate".
La Cgil marsalese esprime, inoltre, forti preoccupazioni per il mondo del lavoro e, dunque, per la situazione economica e produttiva del territorio.
"Marsala - dicono Genco e Parrinello - è una città piegata dalla crisi economica e occupazionale e l'esser stati, inevitabilmente, inseriti tra le zone rosse sta contribuendo al tracollo economico. È indispensabile la collaborazione di tutti, dalle Istituzioni ai cittadini. Il richiamo - concludono - è quello a una maggiore organizzazione delle Istituzioni per immunizzare la popolazione, tutelando i più deboli, e un maggiore senso di responsabilità, nell'interesse collettivo, da parte dei cittadini".

 

I dati siciliani
Sono 1.110 i nuovi casi di Coronavirus registrati ieri in Sicilia, 20 le vittime e 352 i guariti. I tamponi processati sono stati ben 38.058 (tra molecolari e test rapidi), nessuna Regione ne totalizza di più. Il tasso di positività crolla al 2.9% (domenica era al 6,8%). Tre pazienti in più in terapia intensiva, che conta ora 174 ricoverati in tutta l'Isola (8 gli ingressi di ieri). Aumento molto più deciso invece per quanto riguarda i ricoveri nei reparti Covid: sono 1.191 in tutto, con un incremento di 43 pazienti.
Questa la suddivisione per province dei nuovi casi di ieri: Palermo 500, Catania 191, Siracusa 162, Messina 121, Caltanissetta 53, Ragusa 34, Agrigento 19, Enna e Trapani 15. Da inizio pandemia sono 187.597 i siciliani colpiti dal virus, 5.058 le vittime e 158.830 i guariti. Gli attuali positivi crescono di 738 unità e diventano 23.709, di cui 22.344 in isolamento domiciliare obbligatorio. Sul fronte nazionale è ancora in calo la curva epidemica in Italia.


La situazione in provincia di Trapani
Sono 821 gli attuali positivi positivi in provincia di Trapani (erano 778 venerdì). Il totale dei guariti arriva a 10.905, (+82) e quello dei morti sale a 294 (+3).
Ci sono 5 persone ricoverate in terapia intensiva, 40 (+2) nei reparti Covid.

A Marsala i contagi salgono a 352 (venerdì erano 337). Aumentano ad Alcamo, 177 (venerdì erano 155), 104 a Trapani, 51 a Castelvetrano. Ad Erice 31. A Paceco, 30. Poi abbiamo: 13 a Castellammare del Golfo e a Petrosino. 10 a Valderice, 9 a Campobello di Mazara, 8 a Salemi. 6 a Custonaci. A Mazara sono 5. 3 a Buseto Palizzolo e Pantelleria, 2 a Favignana. 1 a San Vito Lo Capo, Calatafimi, Partanna, e Poggioreale. 0 a Gibellina, Salaparuta, Vita , Santa Ninfa.
I tamponi molecolari sono stati 469, test rapidi 551.

“Operazione nonni”, i vaccini per gli over 80
In Sicilia è stato vaccinato il 90 per cento delle persone con più di 80 anni che si sono prenotate attraverso la piattaforma nazionale e il call center. L'obiettivo è quello di raggiungere gli oltre 130 mila super-anziani che non hanno ancora dato il proprio assenso al vaccino; per questo, proprio oggi, è stata varata la speciale "Operazione nonni".

Secondo l'Istat, in Sicilia quasi 316 mila cittadini superano gli 80 anni di età, ma solo il 57% di essi (181.392) ha prenotato il vaccino. Di coloro che hanno fissato l'appuntamento, il 90% ha ricevuto la prima somministrazione (164.363 persone), mentre il 62% (oltre 112 mila persone) ha completato il ciclo con la seconda dose.

Naturalmente agli over 80, secondo le linee guida nazionali, non è stato somministrato il vaccino Astrazeneca, bensì Pfizer o Moderna. Eppure, i dati delle mancate prenotazioni anche in questo target confermano che nella popolazione è presente un diffuso scetticismo nei confronti della vaccinazione anti-Covid in generale.

In relazione alla categoria che la piattaforma nazionale di prenotazione definisce “Altro”, si chiarisce nuovamente che si tratta di persone nel target della campagna vaccinale nazionale (soggetti fragili, vulnerabili, 70-79 anni, forze dell'ordine, etc), non inserite in un primo momento nella categorie di appartenenza successivamente aggiornate nel portale nazionale. Le 311.000 dosi, a prima lettura anomale, sono quindi più che coerentemente categorizzate nelle fasce abilitate nell'Isola. Risultano solamente 23.900 dosi in categoria "Altro", riconducibili nella maggior parte dei casi allo storico del periodo iniziale di vaccinazione quando non erano ancora ben definite le categorie e il sistema informatico era in rodaggio.

Vaccini: sistema in tilt
“Gli abitanti delle isole in Sicilia vivono condizioni particolari, perché devono aspettare luglio o agosto per vaccinarsi? Se a Lampedusa sbarcano centinaia di migranti, non si capisce perché dobbiamo costringere quella popolazione ad aspettare, quando quella popolazione può essere messa al sicuro in tempi rapidi”. Lo ha detto a Sky TG24 Nello Musumeci, presidente della Regione Sicilia, ospite di ‘Timeline’.
“Qui nessuno cerca privilegi, ma chiediamo di potere verificare su scala nazionale dove è possibile intervenire per mettere al sicuro chi affronta disagi enormi. La verità è che il sistema è andato in tilt, aspettiamo centinaia di migliaia di vaccini promessi, un’attesa è estenuante. C'è una disastrosa paralisi”. Musumeci ha affermato che se Roma si oppone “ci allineeremo alle posizioni romane, ma devono rendersi conto che questo sconforto si aggiunge a quello degli operatori economici”.

I dati italiani
Sono 9.789 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Domenica erano stati 15.746.
Sono invece 358 le vittime in un giorno. Effettuati 190.635 tamponi molecolari e antigenici. Domenica i test erano stati 253.100. Il tasso di positività è del 5,1%, in calo di 1,1 punti rispetto a domenica quando era stato del 6,2%.
I pazienti ricoverati nelle rianimazioni sono 3.593, in aumento di 8 unità nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri, sono stati 167. Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 27.329 persone, in aumento di 78.

In arrivo 4 milioni di dosi
Sono oltre 4,2 milioni i vaccini che verranno complessivamente consegnati tra il 15 e il 22 di aprile alle strutture sanitarie delle Regioni. In particolare è prevista la distribuzione di oltre tre milioni di Pfizer suddivisi in due mandate di 1,5 milioni, circa mezzo milione di Vaxzevria, oltre 400 mila di Moderna, e di più di 180 mila di Johnson & Johnson. Per la settimana 16-22 aprile si stimano circa 315 mila somministrazioni giornaliere negli oltre 2.200 punti vaccinali in tutta Italia attivi. E' quanto comunica in una nota la struttura Commissariale per l'Emergenza Covid del generale Francesco Figliuolo. "Nel quadro delle priorità indicate dall'Ordinanza numero 6 del Commissario straordinario, il numero di persone di età superiore agli 80 anni che ha ricevuto almeno una somministrazione ha intanto superato quota 3 milioni, con un incremento di 500 mila unità rispetto alla settimana precedente. E' stato così raggiunto con almeno una dose il 70% della platea di oltre 4,5 milioni rilevata con il sistema informatico 'Tessera sanitaria' e verificata dalle Regioni/Province autonome".
La campagna di vaccinazione "deve proseguire in modo uniforme a livello nazionale, senza deroghe ai principi che lo regolano, facendo riferimento all'ordinanza che indica le categorie prioritarie", ha detto Figliuolo.


Si parla di riaperture
"Maggio sarà il mese delle riaperture", ha detto da Ancona la ministra degli Affari Regionali Mariastella Gelmini. "Ad aprile - ha spiegato Gelmini - abbiamo utilizzato il poco di agibilità guadagnata con tanta fatica e tanti sacrifici da parte degli italiani, riaprendo le scuole e facendo ripartire i concorsi: dal 20 aprile - ha annunciato - ci sarà un punto in Consiglio dei ministri per valutare la possibilità, sulla base dei contagi e dell'andamento del piano vaccinale, di qualche segnale di apertura già da aprile; ma maggio sarà il mese della ripartenza: quindi tutti i ministeri sono al lavoro, stanno costruendo i protocolli per poter ripartire". "In questa settimana il governo varerà un provvedimento molto importante per quanto riguarda il sostegno alle attività economiche - ha ricordato Gelmini -. Sappiamo che tante attività dai bar ai ristoranti, alle palestre, al turismo, per citarne solo alcuni, hanno avuto ingenti danni: il nostro compito è quello di risarcire queste attività ma soprattutto quello di farle ripartire il prima possibile e il governo è al lavoro proprio su questo".

Made with Flourish