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15/04/2021 06:00:00

Sicilia. Verso le Regionali. Faida nel centrodestra, Pd e 5S in stallo. E si rivede Fava

L’anno prossimo, pandemia permettendo, la Regione Siciliana è chiamata alle urne per votare il presidente e i deputati.


Dopo lo scandalo che ha coinvolto Ruggero Razza, ex assessore alla Salute, la maggioranza scricchiola seppure Gianfranco Miccichè ha affermato che non esiste un candidato migliore di Nello Musumeci.

Il centro destra è al lavoro per ricucire, ci sono già state delle riunioni di maggioranza ma Forza Italia ha molti problemi su cui discutere a cominciare dalla faida interna che vede contrapposta l’area di Miccichè con quella di altri parlamentari.

A rimettere il suo nome in campo per la corsa alla presidenza della Regione è Claudio Fava, Cento Passi. Si è già candidato tante volte ma con scarsi risultati elettorali, tornerà a ricandidarsi, aprendo al Pd e al Movimento Cinque Stelle così come ai delusi del centrodestra: “La mia intenzione c'è. E non è quella di un'avventura solitaria, nè di aspettare le piccole quadrature del cerchio costruite nelle botteghe romane”.

La svolta, dice Fava, ad un governo regionale attuale che ha fallito non può più arrivare dalla stessa maggioranza, che ha sostenuto fino ad adesso Musumeci, a cui riconosce onestà e non si sottrae a complimentarsi con alcuni della giunta: “Molti dei suoi sono persone gradevoli, taluni anche politicamente così capaci che non mi dispiacerebbe averli accanto".

Movimenti anche nella Lega siciliana, aderisce al progetto leghista del commissario Nino Minardo l’ex pentastellato Francesco Mollame, il quale da grillino ha deciso di traghettare con Matteo Salvini: “ La Lega oggi è l'unico partito ad avere idee chiare e innovative”.


C’è chi dal centrosinistra, invece, continua a sostenere che bisogna attendere qualche mese per poter parlare di candidati alla presidenza.
I nomi che si fanno sono noti ai dem ma stanno lavorando per allargare la coalizione, vorrebbero aprire al mondo delle associazioni e al mondo civico a cui poco hanno finora guardato. Resta l’incognita Cinque Stelle, l’apertura del Pd è stata chiara non solo per le città chiamate al voto, come Roma e Bologna o Napoli, ma anche per appuntamenti più corposi come le elezioni regionali.


In Sicilia si dovrebbe votare subito dopo le elezioni amministrative di Palermo, un dato a cui si dovrà guardare con attenzione e che condizionerà le elezioni regionali.