Quantcast
×
 
 
14/05/2021 07:00:00

Insulti ai giornalisti di Marsala: indagati l'eurodeputato Corrao e altre nove persone

Offendere i giornalisti sui social quando non garba quello che dicono non può essere consentito impunemente. Adesso, lo sanno anche l’eurodeputato del M5S (da poco fuoriuscito dal partito) Ignazio Corrao e altre nove persone, attivisti o simpatizzanti del movimento pentastellato, che si ritrovano indagati dalla Procura di Marsala per diffamazione in danno del direttore responsabile e di una collaboratrice delle nostre testate: RMC101 e Tp24.it.

Per l’eurodeputato e gli altri, il sostituto procuratore Giuliana Rana ha firmato l’avviso conclusione indagini preliminari, atto cui potrà seguire o la richiesta di rinvio a giudizio o di archiviazione.

Ai nove indagati, tra i quali Corrao, si contestano frasi offensive pubblicate su facebook nel febbraio 2018 relative ad affermazioni ironiche pronunciate dal nostro direttore responsabile, Giacomo Di Girolamo, e da Rossana Titone sulla testimone di giustizia Piera Aiello, all’epoca candidata alla Camera dei deputati (poi eletta) nel collegio di Marsala durante una trasmissione di “RMC101”, mentre ad un altro, Franco Rapisarda, 60 anni, di Marsala, attivista del M5S, altre frasi, sempre su Fb, relative ad articoli pubblicati su Tp24 sempre su vicende del movimento grillino (uno su un consigliere del M5S che durante una seduta a Palazzo VII Aprile seguiva una partita di calcio con il suo pc e un altro sui rimborsi del senatore Santangelo).

Nel primo gruppo, gli indagati, oltre all’eurodeputato alcamese, figurano i nomi di Lisa Faraci, 44 anni, di Caltanissetta, Fabio Ferrara, di 40, di Castelvetrano, Tatiana Pergolini, di 49, di Roma, Vincenzo Antonio Pandico, di 58 anni, di Liveri (Na), Tiziana Maniscalco, di 44, di Marsala, Laura Daccò, di 55, di Casate (Mi), Tonino Landini, di 59, di Senigallia (An), e Clara Giovannini, di 66, nata a Roma e residente a Sondrio.

A Corrao, in particolare, si contestano le frasi “un esempio squallido di giornalismo locale… con che tipo di fango si deve avere a che fare”, definendo, inoltre, i due giornalisti “sciacalli”. Offensive e volgari le frasi di diversi altri indagati.

“Devono capire che insultare non è sempre gratis, e che l'odio ha un costo” commenta il nostro direttore Giacomo Di Girolamo.