Il flop degli aiuti alle famiglie. I soldi stanziati per aiutare le famiglie siciliane bisognose per una buona parte rimangono nei cassetti.
Su cento milioni stanziati dall'assessorato alla Famiglia, guidato dall'assessore Antonio Scavone, solo 60 milioni sono stati trasferiti dai Comuni alle famiglie indigenti, trasformandosi in buoni spesa che vanno da un minimo di 300 a un massimo di 800 euro, in base al numero delle persone che compongono il nucleo familiare.
A dicembre scorso, per la prima tranche di 30 milioni stanziati a giugno 2020, su 390 Comuni solo 182 sono riusciti a concretizzare gli aiuti distribuendoli a 27100 famiglie. A gennaio 2021 sono stati stanziati altri 30 milioni e nei giorni scorsi il report di questo secondo stanziamento dice che solo 126 comuni hanno usufruito di 10milioni di euro e gli altri 20 milioni sono, in pratica, bloccati senza che nessuno li ha chiesti. Il meccanismo, molto complesso, per assegnarli, deve essere svolto dai comuni che devono rendicontarli e molti non sono riusciti a farlo.
Per questo solo un terzo dei sindaci (126 su 390) ha chiesto la seconda tranche. Il resto ha preferito rinunciare. Rimangono dunque 40 milioni dell'ultima tranche e 20 milioni della seconda ancora da assegnare. L'assessore Scavone ci vuole riprovare cambiando qualcosa, assegnando i fondi, magari per il pagamento degli affitti e delle utenze, piuttosto che per i buoni pasto.
L'assessore alla Famiglia sottolinea che bisogna aiutare i comuni a rendicontare e che bisogna farlo presto. Il termine ultimo è fissato a dicembre. Se non si rendiconta si perdono i fondi e bisognerà restituirli a Bruxelles.