Quantcast
×
 
 
04/06/2021 06:00:00

Sicilia. Il ritorno inopportuno di Razza. Le reazioni

 Ruggero Razza è rientrato all’assessorato alla Salute in Sicilia, in verità non si è mai allontanato, da dietro le quinte ma ne ha sempre curato la regia, lo affermano fonti interne al palazzo.


Il presidente Nello Musumeci lo aveva anticipato più volte, non è tardata la sua riconferma.
Torna ad occupare uno dei ruoli più importanti in Sicilia, ad amministrare e a decidere per un settore delicato. Non plaudono tutti, dall’opposizione si levano gli scudi e non c’entra nulla l’indagine a cui è sottoposto ma semmai le ragioni di opportunità politica che fanno il paio con il disastro di una sanità siciliana che non va bene nemmeno nel più piccolo ospedale di provincia. Razza e Musumeci non hanno saputo gestire la pandemia, il piano vaccini non decolla, la rete ospedaliera di cui si parla fin troppo tempo resta sulla carta, negli ospedali le attese al Pronto Soccorso sono tante, con pochi medici. E poi c’è il caso Padiglione Malattie Infettive di Marsala, su cui Razza deve dare una solerte risposta. La chiarezza e le risposte alle tante domande non sono mai arrivate, Razza ha più demeriti che meriti ma per Musumeci era importante farlo rientrare. E se l’operazione funziona e ha una sua logica da un punto di vista umano, gli amici si proteggono e difendono fino alla fine, non ha ragione di esistere in politica un atteggiamento che non risulta opportuno nemmeno per la prossima campagna elettorale.


Musumeci lancia il sasso pensando che gli ritorni un fiore e invece sarà un boomerang contro la sua ricandidatura e contro la sua rielezione. Accade quando si è scollati dal territorio e non si conoscono gli umore dei cittadini. Basta farsi un giro per gli ospedali per comprendere la rabbia dei pazienti, liste di attese lunghissime, interventi rinviati, screening saltati, visite di prevenzione mai fatte.
A Marsala, l’ospedale destinato solo al Covid vede oltre 100 persone con patologia tumorale urologica in attesa di essere operata.
Il reinserimento del delfino di Musumeci farà male a tutto il governo regionale, cosa è cambiato rispetto a tre mesi fa quando Razza diede le dimissioni?

La Sicilia non ha visto un cambio di rotta alla sanità, il piano pandemico non è aggiornato e non si è pensato di farlo nemmeno durante questa pandemia. Un governo troppo impegnato a controllare i numeri per evitare la zona rossa, ma si è evitato che la gente morisse di Covid? Si eviterà che la gente muoia di altre patologie?
Il ritorno di Razza non era opportuno perché la sua politica è stata fallimentare da quando si è insediato fino ad oggi.


Musumeci afferma che indagini giudiziarie e attività politiche devono essere separate, non la pensava allo stesso modo quando in Aula ha tuonato contro Luca Sammartino augurandogli che di lui si occupassero ben altri palazzi, il senso di giustizialismo ha prevalso quella volta nel governatore, che oggi si riscopre garantista per convenienza politica.
Il bilancio di questa sanità targata Razza è decisamente negativo, sono in tutta la Sicilia oltre 50 mila gli interventi mai effettuati.

Dichiarazione fredda e tranciante quella del presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone: "Musumeci e Razza hanno commesso un grave errore, cosi' espongono la sanita' siciliana, in piena vaccinazione e in un momento molto delicato, a fibrillazioni e polemiche dannose per i siciliani. Le sue dimissioni erano state assolutamente opportune in attesa della necessaria chiarezza, oggi non si capisce perche' se le sia rimangiate. Razza ha sbagliato a tornare al suo posto e Musumeci ha sbagliato a chiederglielo". Cosi' in un una nota il coordinatore regionale e presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone, a proposito della scelta del presidente della Regione siciliana di rinominare Razza assessore regionale alla Sanita' dopo che si era dimesso dall'incarico nel marzo scorso perche' indagato nell'ambito di una inchiesta su presunti dati legati ai casi covid falsati”.

E dal mondo politico regionale le critiche arrivate all’assessore sono tante, Claudio Fava de i Cento Passi parla di prepotenza da parte di Musumeci: “C'erano e ci sono molteplici motivi di opportunità che avrebbero dovuto suggerire di non procedere a decidere il ritorno di Ruggero Razza alla guida dell'Assessorato alla salute. Ma su queste evidenti ragioni ha prevalso la volontà di piegare l'interesse della Sicilia alle esigenze politiche del presidente della regione.Il tutto dopo aver lasciato, nei mesi più caldi della campagna vaccinale, l'assessorato e la macchina regionale senza una guida."

Affondo anche da parte dei deputati regionali del M5S: “La rinomina di Razza? Indecente: l'ennesimo atto di egoismo di Musumeci che mette in primo piano i propri interessi e quelli della sua ricandidatura davanti a quelli della salute pubblica e dei siciliani. Questo suo atto di arroganza conferma, ove c'è ne fosse bisogno,  che quando il presidente si muove fa solo danni. Ci verrebbe da dire, meglio quando è in catalessi, come al solito".

Per il senatore Maurizio Santangelo si tratta di una riconferma assolutamente inopportuna: "È chiaro che la  giustizia farà il proprio corso ma le intercettazioni telefoniche hanno  lasciato tutti a dir poco sconvolti. Pensare che nella fase più acuta  della pandemia possa essere stata messa a rischio la salute dei  siciliani, che siano stati inviati dati non aderenti alla realtà mette a  repentaglio la credibilità dell'intera Regione. Razza si era  giustamente dimesso, richiamarlo a ricoprire quel ruolo, con le  inefficienze che peraltro vediamo sul fronte della campagna vaccinale, è  una scelta del tutto incomprensibile. A meno che non si tratti di  qualche operazione di facciata che forse servirà a Musumeci ma non certo  ai siciliani”.

Coglie con favore la riconferma di Razza il Movimento VIA: “ll ritorno in giunta dell’avvocato Ruggero Razza, all’assessorato alla Salute, è di buon auspicio per la sanità siciliana, che deve avere una guida certa ed autorevole.
Razza, che ha mostrato fin da subito il suo attaccamento alle istituzioni con un alto senso di responsabilità verso le stesse,  gode della fiducia dei siciliani e anche degli alleati politici. La pandemia è stata affrontata con pragmatismo e con linee certe, seppure la difficoltà del momento ha reso i percorsi ancora più critici. Siamo certi che l’assessore chiarirà la sua posizione risultando estraneo ai fatti, la sua caratura morale lo rendono un politico onesto. Il lavoro che adesso lo attende è delicato e capillare, con un piano vaccini che deve decollare per mettere a riparo dal Covid tutti i siciliani, Razza saprà assolvere al compito affidatogli".

“La sanità siciliana- dice il senatore Nino Papania- da sempre lavorava in emergenza, con Razza  la strada intrapresa è stata differente. Programmazione e competenza hanno avuto la meglio, serve oggi la capacità di assumere scelte che tutelino i cittadini siciliani e Razza  ne ha la capacità”.

Questo il parere del Pd di Marsala: "Ci siamo sempre detti che con la salute dei cittadini non si scherza, e che la salute non può essere interesse oggetto di consenso elettorale. Eppure il Presidente della Regione, non ha fatto altro che venir meno a questo importante principio di umanità, riconfermando assessore alla Sanità Ruggero Razza, dimessosi a seguito di una vicenda giudiziaria di cui vergognarsi, soprattutto per l’inettitudine a gestire l’emergenza sanitaria da Covid 19. Noi cittadini non meritiamo di essere amministrati da un Governo Regionale che crede di potersi fare beffa delle persone. Sappiamo che è assolutamente necessaria competenza, onestà, capacità, e tanto senso di responsabilità per poter gestire ed amministrare una comunità. Il Governo Regionale più e più volte ha dimostrato di non avere le competenze ed il Partito Democratico ne ha sempre denunciato la mala gestio soprattutto relativamente alla sanità, dove vi sono state innumerevoli bugie che ne hanno svelato il clamoroso fallimento.
La salute dei cittadini non può assolutamente ridursi ad annunci, proclami, aspettative senza nulla di fatto. L’ospedale di Marsala con le passarelle dei politici di destra conniventi con l’incapacità operativa sul fronte emergenza è prova provata di bugie su bugie, ed ancora il Governatore Nello Musumeci si permette di riproporre un assessore alla sanità non più credibile. Siamo proprio indignati di dover assistere al totale sfacelo ed alla totale insensibilità di un Governo Regionale di destra che va alla cieca non considerando i danni irreparabili che stanno vivendo i cittadini".