Si apre la settimana che ci porterà a Ferragosto, e le notizie meteo non sono buone: in Sicilia è previsto, infatti, un gran caldo, con punte di 45 gradi (qualcuno dice anche 49). Tutto ciò comporterà disagi enormi, interruzioni della corrente elettrica (come sta avvenendo a Marsala in questi giorni) e un'alta probabilità di nuovi devastanti incendi. E' per questo che l'allerta è massima.
Il gran caldo in arrivo con punte di 45 gradi martedì 10 agosto e mercoledì 11 nelle località interne della Sicilia, potrebbe favorire gli incendi e dunque è fondamentale tenere comportamenti corretti e segnalare immediatamente ogni piccolo focolaio. L’appello arriva dal capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio: «Abbiamo alle spalle giornate impegnative e drammatiche sul fronte della lotta agli incendi — dice — le temperature che ci attendono nei prossimi giorni ci impongono la massima attenzione» e per questo «è fondamentale evitare ogni comportamento che possa generare incendi e segnalare tempestivamente anche roghi di piccola entità».
«Servirà la massima attenzione e la collaborazione di tutte le istituzioni e dei cittadini ai quali «chiediamo la massima collaborazione e cautela» evitando ogni comportamento che possa generare incendi e segnalando tempestivamente anche roghi di piccola entità».
Arriva Lucifero, l’anticiclone africano
Il responsabile dell’intensa ondata di caldo è l’anticiclone africano chiamato, non a caso, Lucifero. Almeno fino a Ferragosto non si intravedono segnali di cambiamento: il caldo in progressivo aumento inizia già domani con i termometri che saliranno grado dopo grado fino a raggiungere punte davvero esagerate. Su alcuni tratti della Sicilia si salirà addirittura fino a valori di 47/48°C.
L'allerta incendi in Sicilia
Le prime avvisaglie di quel che potrebbe accadere si sono registrate ieri, con i Canadair e gli elicotteri della flotta aerea dello Stato che sono dovuti intervenire per spegnere 28 incendi: fiamme in Sicilia, dalle Madonie ai Nebrodi fino al palermitano.
In provincia di Trapani i danni degli incendi delle ultime settimane sono già tanti e venerdì c'è stata anche una partecipata manifestazione di protesta ad Erice, particolarmente colpita dai roghi.
L’appello di Curcio punta dunque ad evitare che una situazione già complessa si trasformi in tragedia. Un ruolo decisivo lo hanno proprio le Regioni e questo il capo della Protezione civile lo ha ricordato più volte, l’ultima una settimana fa a proposito dei roghi in Sicilia: «Le responsabilità nell’ambito di ciò che si fa contro gli incendi boschivi sono chiare. Le norme prevedono che la lotta attiva sia di competenza delle Regioni. E lotta attiva non è solo spegnimento, ma anche sorveglianza, avvistamento». Proprio per sollecitare i territori a non farsi trovare impreparati, a maggio il presidente del Consiglio ha inviato alle Regioni, come ogni anno, le Raccomandazioni per un più efficiente contrasto agli incendi, nelle quali si insisteva sulla necessità di un «impegno crescente sul piano delle attività di previsione, prevenzione, pianificazione e lotta attiva». In particolare, per quanto riguarda la prevenzione, le amministrazioni avrebbero dovuto rafforzare le attività di ricognizione, sorveglianza, avvistamento e allarme mentre per quanto riguarda la pianificazione è fondamentale avere piani aggiornati. Ma molte di queste indicazioni sono rimaste lettera morta. Gli incendi per autocombustione, ha detto qualche giorno fa il capo dei vigili del fuoco Guido Parisi, «sono molto rari: a scatenare le fiamme sono purtroppo l’incuria nella quale versano le aree boschive, i comportamenti dei cittadini che lasciano rifiuti senza curarsi delle conseguenze, la scarsità di manutenzione»