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23/09/2021 06:00:00

Vino. Alti e bassi per le aziende trapanesi. Fatturato, costi, utili. Tutti i numeri

 Quasi tutte le aziende vinicole del ‘trapanese’ (alcune in realtà appartengono a grosse aziende con sede fuori rgeione, quasi delle multinazionali), chiudono con utili il 2020, con eccezione di Duca di Salaparuta (-3,33 milioni di euro), e Sibiliana Vini (-566,7 mila €).

LE MIGLIORI PER FATTURATO – In testa svettano: ‘Barone Montalto’ di Santa Ninfa (1,92 milioni di €), la marsalese ‘Donnafugata’ (+1,45 milioni di €), e ancora la lilibetana ‘Cantine Pellegrino’ (1,04 milioni di €), cioè le principali aziende con valori di utili superiori al milione di euro.

L’ANALISI – Come riporta lo studio di Sebastiano Torcivia (Coordinatore Master Masv -Manager delle aziende del settore vitivinicolo, università Palermo, Dipartimento Seas): “Quest’anno, l’analisi delle performance delle aziende vitivinicole ‘grandi’ siciliane - cioè quelle che con classificazione condivisa, da anni, hanno un volume imbottigliato/confezionato oltre il milione di pezzi (base litri 0,75), presenta un interesse elevato, con i valori investiti dalla pandemia, risentendo di cambiamenti straordinari, soprattutto sulle vendite nel canale on trade e sull’attivazione di alternativi canali di distribuzione”. Gli elementi utili sulle condotte gestionali sono emersi dai dati delle aziende più ‘grandi’, tutte società di capitale, tramite dati ufficiali camerali o forniti dalle aziende stesse.

LE VARIAZIONI – Spulciando “l’analisi dei valori significativi del 2020 – scrive l’esperto – in particolare, le variazioni nel fatturato e nel risultato d’esercizio, ci si attendeva una riduzione del fatturato nel canale on trade: e la stragrande maggioranza hanno subito riduzioni: dal -48,38% di Orestiadi, al -20,79% di ‘Firriato Distribuzione’ ”. Alcune aziende hanno avuto un incremento, tra queste: Coop. Colomba Bianca (19,59%), un colosso con 2.480 soci conferitori, una superficie vitata di circa 7500 di ettari – quasi il 10% dell'intera superficie vitata della Sicilia - compresi tra le province di Trapani, Palermo, Agrigento, Caltanissetta, per un totale di sei Cantine di vinificazione ed una di imbottigliamento.
“Sul piano metodologico – spiega Torcivia – i dati si riferiscono alle aziende che vendono al cliente e non già all’azienda produttrice (Firriato Distribuzione e non Firriato srl, Cantine Paolini srl e non Cooperativa Paolini, Sibiliana Vini e non Cantine Europa, ecc.); le aziende sono molto diversificate nella forma giuridica: quali società capitali, cooperative semplici, agricole e ciò determina profonde differenze sulla tassazione fiscale, ordinaria o agevolata. Le aziende possono far parte di gruppi, sottoposte a direzione e coordinamento, quali Duca di Salaparuta Marsala, Orestiadi (Gibellina), Cantine Paolini (Marsala), Barone Montalto (Santa Ninfa), Sibiliana Vini (Pertrosino)”. Diversificata è anche la tipologia giuridica delle aziende: alcune fanno parte di gruppi, ci sono cooperative, società semplici ed anche società autonome.

I COSTI DEL PERSONALE – Aziende con funzione distributiva, in presenza di altre aziende di gruppo o aventi medesima compagine societaria (es. Firriato Distribuzione) che si occupano della produzione, presentano valori sensibilmente inferiori del costo del personale, rispetto ad altre aziende integrate nella filiera.

LE CONCLUSIONI – “Quali conclusioni – termina lo studioso Sebastiano Torcivia – possiamo trarre dai valori del 2020? Riduzione fatturato del 20% - 30%, con brillanti valori limitanti tale perdita (Donnafugata -6,65%); azienda che ha adottato politiche commerciali e della forza vendita molto aggressive, con incentivi e supporto alla vendita, intensificazione periodica pagamento provvigioni, potenziamento del digitale dell’e-commerce, accordi con le principali piattaforme di vendita, del canale enoteca (+30%), nell’ambito di incontri continui, elementi tutti che hanno consentito la mitigazione della perdita di fatturato. Mantenimento di redditività d’esercizio positiva, per quasi tutte le aziende del settore (ad eccezione di Duca di Salaparuta, per ragioni fiscali di appartenenza al gruppo Illva); adozione di differente utilizzo delle risorse umane e loro contabilizzazione, per la diversa forma giuridica e/o eventuale appartenenza ad un gruppo aziendale; buona capacità di resistenza degli effetti della pandemia, da parte della quasi totalità delle aziende ‘grandi’, con una solida ripresa – nei primi mesi del 2021 – del fatturato”.

Alessandro Accardo Palumbo
www.facebook.com/AlessandroAccardoPalumbo



Agroalimentare | 2024-04-18 06:00:00
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