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25/10/2021 06:00:00

Acqua di fogna da tubi "misteriosi" nel porto di Selinunte

 L’acqua di fogna torna in mare. L’inquinamento questa volta non riguarda la spiaggetta sotto il depuratore, ma il porto nel centro di Marinella di Selinunte.

Reflui fognari che, da due diversi punti della banchina in rifacimento, vanno a finire nello specchio d’acqua del porticciolo.

E’ quanto avvenuto ieri mattina, come raccontano inequivocabilmente le immagini che pubblichiamo. Ma questi misteriosi sversamenti si erano già verificati in pieno agosto scorso, quando Ennio Brillo, Presidente dello Yachting Club, aveva chiesto l’intervento a chi di competenza per “il fetore di fogna insopportabile e i liquami riversati”.

Una situazione che, proprio nel periodo di Ferragosto, denunciava Brillo, non rappresentava certo un buon biglietto da visita.

I tecnici del comune intervennero estemporaneamente mettendo un tappo di legno in quel tubo di scarico, ed ipotizzando che all’origine dell’inquinamento poteva esserci un’utenza privata.

 

Ieri i liquami hanno ripreso a fuoriuscire, come si è detto, da due punti: oltre al tubo, vengono fuori anche da un’insenatura del terreno stesso, a pochi metri di distanza.

Certo, non si possono al momento avere certezze. Anche perché la zona è un cantiere regionale, per i lavori di ripristino della banchina crollata nel 2018.

Un crollo causato soprattutto da alcuni lavori fatti nel 2010, che avevano comportato il taglio della rete elettrosaldata posta in precedenza, sotto la pavimentazione.

 

Ma perché furono fatti quei lavori?

Il motivo è spiegato in una relazione tecnica del comune, in cui si dice che “è stata realizzata una condotta fognaria atta a canalizzare sia i reflui nei servizi igienici annessi ai locali prospicienti alla banchina del porto sia a convogliare ed allontanare le acque bianche di drenaggio dei muri contro terra a monte della banchina, eliminandone quindi lo sversamento direttamente nel porto”.

Questa condotta, hanno spiegato ancora i tecnici comunali, ha canalizzato tutte le tubazioni di drenaggio, convogliando il liquido all’interno di una vasca di raccolta. E da lì, “tramite una adeguata elettropompa scarica nella stazione di sollevamento reflui acque nere di Piazza Empedocle”.

 

Oggi però dall’ufficio tecnico non arrivano ancora spiegazioni, né su quel tubo di scarico, né sui reflui che spuntano dal terreno a pochi metri di distanza.

L’impressione però è che potrebbero avere a che fare con gli odori nauseabondi del porto, che si verificano ad ondate, anche in totale assenza di vento.

Pure su questo fenomeno, presente praticamente da decenni, nessuna risposta. Sì, perché l’ingegnere che se ne occupava è ormai in pensione, Tizio oggi si occupa di cose differenti, Caio è lì solo da qualche mese…

Sono argomenti di cui tanti preferiscono non parlare. Non in piena stagione estiva, perché se no i turisti scappano. Non nelle altre stagioni, che tanto non interessa a nessuno.

 

Egidio Morici