La banda delle rapine in villa e dell'assalto ai bancomat. Ecco come agivano
Emergono nuovi particolari dall'operazione dei Carabinieri che questa mattina ha portato all'arresto di cinque persone ritenute responsabili di aver costituito un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine con sequestri di persona e furti in danno di bancomat.
L’operazione scaturisce dall’indagine avviata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Trapani, d’intesa con il NORM della Compagnia di Alcamo, per far fronte alla serie di furti di bancomat e rapine in villa, anche cruente con sequestro di persona delle vittime e uso di sostanze narcotizzanti, che avevano destato un rilevante allarme sociale nel trapanese.
Gli investigatori dell’Arma, mediante l’esame del modus operandi dei reati predatori perpetrati in Provincia, avvalendosi di intercettazioni ambientali e telefoniche, e analizzando in maniera certosina numerosi tabulati telefonici hanno scoperto che la banda si era resa responsabile di 4 furti (di cui 2 consumati) in danno di altrettanti sportelli ATM e di 3 efferate rapine in abitazione con sequestro di persona (di cui una tentata), avvenute a Custonaci, Erice Casa Santa e in Contrada Rilievo.
Si è stimato che la banda, nei colpi messi a segno, si sia appropriata complessivamente di denaro e beni per un milione e mezzo di euro, entrando illecitamente in possesso anche di una pistola calibro 38.
Dall’ascolto delle intercettazioni, i Carabinieri hanno appreso come il gruppo, stabilmente organizzato, fosse dedito alla programmazione a lungo termine dei delitti da compiere: i colpi erano studiati nei minimi particolari effettuando numerosi sopralluoghi, pedinamenti delle vittime, nonché l’utilizzo di modernissime apparecchiature elettroniche (posizionando telecamere sugli obiettivi designati, strumenti di captazione ambientale e finanche GPS sui veicoli delle vittime). Per asportare il contenuto dei bancomat di uffici postali e banche praticavano dei fori sulle pareti di edifici adiacenti e tagliavano l’ATM con un FLEX.
Oltre ai colpi eseguiti o sfumati per inconvenienti tecnici, i componenti dell’organizzazione criminale discutevano giornalmente di nuovi obiettivi e di come compiere le loro azioni delittuose.
I gravi, precisi e concordanti indizi raccolti dai Carabinieri, pienamente condivisi dalla competente Autorità Giudiziaria, hanno permesso l’odierna operazione che si è conclusa con l’arresto di 4 persone (3 in carcere e 1 ai domiciliari), l’applicazione dell’obbligo di dimora a carico di un ulteriore componente della banda, nonché l’esecuzione di decreti di perquisizione a carico di altri due indagati.
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