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13/11/2021 09:16:00

In arrivo zone rosse e stretta sul green pass. "Va dato solo agli immunizzati"

 Covid in Italia, il governo prepara una stretta sui green pass e la zona rossa per i focolai: sono le mosse per evitare che la quarta ondata porti al lockdown (come sta già accadendo in molti Paesi d'Europa) a causa dei no - vax, che stanno pregiudicando la loro salute, quella di chi gli sta accanto, e la sicurezza di tutti.

 Intensificare la campagna vaccinale rimane l’obiettivo primario senza escludere, qualora la situazione dovesse peggiorare nelle prossime settimane, una modifica alla norma sul green pass. Il problema riguarda infatti l’attendibilità dei test rapidi e dunque la possibilità che un «falso negativo» consenta alle persone di continuare a circolare e dunque a diffondere il virus. Il primo ad esprimere dubbi è stato Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, e ieri anche l’epidemiologo Donato Greco, membro del Cts, ha definito i tamponi antigenici l’«anello debole della catena» quindi «prima o poi si dovrà pensare di abolirli. Il tampone non protegge l’individuo che può infettarsi in qualunque momento».

Circa le chiusure, il sistema ritenuto più sicuro per decidere è quello basato sui tre indicatori — nuovi contagi settimanali su 100mila abitanti, tasso di occupazione nelle terapie intensive e nelle aree mediche — che consente di prendere misure più restrittive a livello locale. 

Proprio per evitare un ritorno al passato governatori e sindaci sono pronti a isolare i nuovi focolai con le restrizioni severe previste dalle zone rosse.

BASSETTI. Serve il super green pass. Ne è convinto il professor Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. "Per andare al cinema, teatro, stadio, palestra, bisogna essere vaccinato o guarito. Le altre attività si possono prendere con un green pass normale: prendere un aereo, un treno, andare a lavorare. Sono convinto che questo spingerebbe moltissimo la vaccinazione, per recuperare quel 4-5% che ci manca per arrivare ad un'immunità di sicurezza. Mentre austriaci e tedeschi hanno introdotto" il super green pass, "noi aspettiamo. Cosa aspettiamo, vedere gli ospedali pieni?", dice intervenendo a Tagadà, su La7.

Il Viminale ha emanato una nuova direttiva relativa alle manifestazioni. Nelle ultime settimane, nei centri storici delle città sono andati in scena regolarmente cortei no green pass. "Le manifestazioni senza nessun tipo di controllo, senza mascherina o distanziamento non sono il massimo in un momento di alta circolazione del virus", dice ancora. Il problema è manifestare in sicurezza: un concerto viene organizzato con il green pass, se si vuole fare una manifestazione si seguono le stesse regole", aggiunge. "Guardate Trieste... la situazione è peggio rispetto a quella di marzo 2020 se si pensa agli ospedali. E' un dato talmente evidente, per non considerarlo bisogna proprio non volerlo vedere".