Voragine a Selinunte, si apre un grosso tubo e la fogna finisce in mare. Il video
A Marinella di Selinunte il depuratore tiene. E’ ancora lì, sul costone. Però, ad una trentina di metri è franata mezza strada, si è aperta una voragine che ha fatto staccare un grosso tubo e la fogna ha cominciato a scaricare in mare.
E’ quello che è successo dopo il nubifragio di giovedì scorso. Per più di venti metri, come si vede dal servizio video che riportiamo, non c’è più la strada. Sono rimaste soltanto le palificazioni costruite in passato per sostenerla e quel grande tubo in pvc che, da quello che ci dicono dal comune, porta i liquami di alcuni alberghi verso il depuratore. Un tubo aperto in due: da una parte i reflui delle strutture ormai in bassa stagione, dall’altra il flusso potente proveniente dal depuratore stesso.
Ma non è l’unico punto. C’è un'altra frana meno estesa che, per un breve tratto, ha comportato la sparizione di buona parte del riempimento che sosteneva la strada sterrata che collega la borgata con la riserva del Belice. E da lì, parte un altro fiumiciattolo di liquami che si riversa in mare.
“La società Ecotecnica ha fatto sapere - ci dice l’assessore ai servizi ambientali, Stefano Mistretta – che il ciclo depurativo fortunatamente ha tenuto e funziona ancora”.
L’efficienza della depurazione però, al momento sembra una cosa secondaria, visti gli sversamenti in punti lontani dall’impianto.
Anche se la perdita di acque nere avviene anche sotto il depuratore, tra la sabbia e gli scogli in riva al mare. Perdita della quale ci siamo occupati in passato e che sarebbe stata provocata, aveva assicurato sempre la Ecotecnica, da uno smottamento del terreno. Problema risolto recentemente attraverso un intervento di ricollegamento di un collettore all’ultimo pozzetto che porta i reflui depurati (?) al pennello a mare.
Oggi però in quel punto, oltre al ripresentarsi della situazione originaria, c’è una specie di piccola cascata di liquami, che scende dal costone, parzialmente coperta dalla vegetazione.
Certo, sembra davvero arrivato il momento di dismettere il depuratore di Selinunte, trasformandolo in una stazione di sollevamento che spinga tutto all’impianto di Castelvetrano, dopo un opportuno ampliamento.
Intanto però l’inquinamento del mare continua senza sosta, richiedendo un intervento urgente. Il cui costo però non sarebbe alla portata di un comune in dissesto finanziario come quello di Castelvetrano. Ecco perché, ci dice sempre l’assessore Mistretta, “Ci siamo già attivati per chiedere che la Regione Siciliana possa farsene carico. Non possiamo certo aspettare i tempi per la realizzazione del nuovo depuratore. Adesso serve riallacciare quel tubo. Ma per farlo c’è bisogno del sostegno di un adeguato terrapieno, o di strutture ad hoc. Si tratta di un intervento assolutamente necessario”.
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