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22/12/2021 06:00:00

Il leader dei no vax in Sicilia, i finti vaccini venduti, e il suo impegno con la Lega di Salvini ... 

 Una cosa è certa, se certi soggetti utilizzassero il loro ingegno per fregare il coronavirus, e non per fregare le regole e la sicurezza, forse, non saremmo a questo punto. Ci riferiamo alle due persone arrestate ieri dalla polizia  a Palermo: l' infermiera Anna Maria Lo Brano, che per cento euro faceva finta di fare il vaccino, e il "leader" dei no - vax, Filippo Accetta,  che organizzava la compravendita di finte vaccinazioni per quattrocento euro.  Roba da fare impallidire il dentista no - vax di Biella, che qualche giorno fa era salito agli onori della cronaca per aver tentato di farsi fare il vaccino in un braccio finto.

All'inizio di agosto, Filippo Accetta, era a una cena con Matteo Salvini, organizzata dai sostenitori siciliani della Lega. Una cena al ristorante "Taco Loco" di Palermo promossa dal deputato regionale Vincenzo Figuccia, segretario provinciale del partito, al quale il leader No Vax era molto legato.

Il suo forte era Facebook. È qui che Filippo Accetta ha costruito la sua base di follower, arrivando a oltre 45 mila seguaci.Da qualche mese aveva cominciato a pubblicare video anche su TikTok. Tra balletti, urla di richiamo per la vendita dei cannoli e qualche sketch di fine comicità c’è un video invecchiato parecchio male. Si vede Accetta seduto su una sedia che con un flacone di un prodotto Johnson & Johnson finge di essersi fatto il vaccino: «Ah, anche Filippo Accetta si è vaccinato. Mi vaccino pure io poi dicono che sono Non vax. Se non ci credete, vedete. Johnson. Mi sono vaccinato ora. Ho la febbre».

 

Gli agenti della Digos sono risaliti ai tre grazie a intercettazioni telefoniche ed ambientali e riprese video nel centro di vaccinazione, che hanno permesso di accertare che l’infermiera avrebbe effettuato altre otto false vaccinazioni, tra cui un’altra infermiera che operava presso la Fiera del Mediterraneo e un poliziotto della questura di Palermo. Sono stati infine sequestrati i dati informatici inseriti nella “Piattaforma nazionale digitai green certificate” del Ministero della Salute – con conseguente sospensione e blocco della loro operatività dei Green Pass di tutti i soggetti che hanno effettuato i falsi vaccini. Complessivamente sono quindi undici i green pass bloccati in questa prima fase d’indagine.

Gli agenti della Digos di Palermo che hanno condotto l’indagine, da mesi seguivano i No Vax protagonisti delle manifestazioni contro il vaccino. Filippo Accetta era uno dei più accaniti tanto da avere partecipato anche alla manifestazione a Roma conclusa con l’assalto alla sede della Cgil. “Non mollate, bisogna resistere – aveva scritto lunedì in un post – a giorni ne sentiremo delle belle, la verità è vicina credetemi, la gente come noi non molla“. Così quando i poliziotti lo hanno visto dirigersi verso l’hub della Fiera per vaccinarsi si sono insospettiti. Sia Accetta che l’amico Giuseppe Tomasino sono stati “vaccinati” dalla stessa infermiera, Anna Maria Lo Brano. Non poteva essere una coincidenza e infatti, grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza e alle intercettazioni si è scoperto che la siringa era vuota.

“Una storia sconcertante”, commenta Renato Costa, commissario Covid a Palermo. E continua: “Noi pur di avere un vaccino in più, siamo andati nei bar, nelle pizzerie, nei dormitori. Immaginare che qualcuno del sistema sanitario possa fare una cosa come questa, tradendo tre volte. Tradendo la propria identità, la propria missione, tradendo la società: è una cosa sconvolgente. Per fortuna è finita e io ringrazio le forze dell’ordine”. Il commissario però vuole lanciare un monito: “Se c’è un dato positivo almeno che dietro questa vicenda non c’è una vera ideologia no vax, c’è una volgare storia di soldi. Abbiamo già dato mandato ai nostri legali di valutare la costituzione di parte civile in un eventuale processo”. “A maggiore chiarezza – prosegue Costa – non solo non sono indagati medici e responsabili della Fiera del Mediterraneo, ma fin dall’inizio delle indagini io, il referente dell’hub vaccinale Rosario Iacobucci e altri membri dello staff abbiamo fornito agli investigatori tutto il supporto possibile. Era innanzitutto nostro interesse che fossero individuati i responsabili, per mettere fine a un raggiro che, per quanto episodico, è tanto più odioso perché si svolge tra le mura di un hub vaccinale, un luogo dove le persone cercano protezione dal virus”. “In questa vicenda io e, mi sento di dire, tutti i lavoratori della Fiera del Mediterraneo ci sentiamo traditi e danneggiati, perché le accuse ai tre indagati, qualora confermate, remerebbero contro tutto ciò per cui ci spendiamo quotidianamente, passando intere giornate in questo hub: convincere, rassicurare, sensibilizzare al vaccino, che è il solo modo per uscire dalla pandemia”, conclude il commissario Costa.