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16/01/2022 06:00:00

 Scala dei Turchi: le indagini, l'opera di un attentatore seriale, i volontari di Mareamico

 Un affronto, uno sgarbo alle istituzioni, un gesto contro il sistema e le Forze dell’ordine. Sarebbero questi i motivi che hanno portato i due autori ad imbrattare la marna bianca di Scala dei Turchi con la polvere rossa. Un attacco ad uno dei luoghi naturali più belli al mondo che potrebbe, a breve, diventare Patrimonio dell’Unesco e che ha indignato un po’ tutti anche oltre i confini del Bel Paese.

Gli autori sono due Favaresi, Domenico Quaranta di 49 anni e Francesco Geraci di 47. Entrambi hanno già precedenti. Entrambi sono stati denunciati per deturpamento di bellezze naturali.

Chi è Domenico Quaranta, "l'imbianchino convertito all'Islam"  - E' un attentatore seriale che già nel 2002 è stato  condannato a 16 anni di carcere per gli attentati terroristici alla Metropolitana di Milano (piazzò due ordigni nei sotterranei della metro) e quello alla Valle dei Templi. Quaranta, pluripregiudicato ha cercato di far saltare in aria la casa circondariale di Agrigento con una bombola di gas, ma a suo carico c’è anche un atto vandalico alla Casa di Pirandello e quello analogo a Scala dei Turchi ma alla marna di Punta Bianca. A casa dell'imbianchino sono stati ritrovati dei guanti sporchi di ossido di ferro, sostanza cui è stata imbrattata la marna di Scala dei Turchi.

Le indagini – Per riuscire ad individuare i responsabili dell’imbrattamento a Scala dei Turchi, il comando dell’Arma dei carabinieri di Agrigento ha visionato le immagini di 50 telecamere diverse. Ciò ha permesso di seguire i due Favaresi, ricostruendo i loro movimenti, dall’uscita del paese a bordo del furgone Ford Transit di Geraci - anche se lui nega di aver imbrattato la marna – con le tappe intermedie fatte a Villaseta e Porto Empedocle, dove sono stati visti caricare i sacchi di ossido ferro, la sostanza utilizzata per verniciare di rosso la marna bianca. Al procuratore Patronaggio e al sostituto Chiara Bisso, spetterà costruire l’impianto accusatorio grazie anche ad ulteriori indagini anche telefoniche. E lo stesso procuratore con una nota fa un quadro della vicenda e della personalità di Quaranta che è sottoposto a misura di prevenzione e attualmente sottoposto a divieto di avvicinamento ad Agrigento disposto dalla questura. Riguardo alle motivazioni del gesto, per ora si ipotizza un atteggiamento di contestazione nei confronti del sistema e delle Forze dell’ordine che, Quaranta, esplicita con i sui post sui suoi canali social.

Proclami e i post deliranti sui social – Il 31 dicembre aveva fatto un video su tik tok in cui se la prendeva con il pubblico ministero: “Non hai niente… che minchia mandi gli sbirri, mi sequestri il telefono… non hai niente contro di me, fammi un processo, io sono pulito…”. Domenico Quaranta che in passato, quando fece gli attentati a Milano e alla Valle dei Templi tra il 2001 e il 2002 lanciava proclami contro l’occidente da convertito all’Islam; oggi lo fa contro le istituzioni, i giudici e le forze dell’ordine. Ma più che fanatismo quelli di Quaranta sono post di uno squilibrato. In una delle sue ultime “performance” si beve una bottiglia di whisky in pochi secondi e invoca Gesù a cui chiede di distruggere il Covid.

L'impegno di cittadini e associazioni ambientaliste come Mareamico - Tanti cittadini e volontari si sono dati da fare per riportare Scala dei Turchi al suo splendore. Tra le tante associazioni che operano in Sicilia, nell’agrigentino c'è l’associazione ambientalista Mareamico che da anni vigila sulle coste e denuncia ciò che accade di illecito. Già nell’agosto e settembre 2020 aveva denunciato gli atti vandalici avvenuti sulla spiaggia di Punta Bianca ad opera dello stesso Quaranta. “Hanno utilizzato lo stesso intonaco rosso dice Claudio Lombardo – presidente di Mareamico -, ma quello che è avvenuto a Scala dei Turchi, è qualcosa di straordinario, con giovani e anziani che si sono dati da fare per salvare un bene che appartiene a tutti”.

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