È morto Totò Miceli, figura storica della marineria trapanese. A ricordarlo con post pubblicato sul suo profilo Facebook, il giornalista Ninni Ravazza.
"È morto Totò Miceli, il carissimo “Piripicchio” dei tempi pionieristici della subacquea trapanese. Fu uno dei primi sommozzatori professionisti in città, arrivato subito dopo Sigfrido Vitagliano e i fratelli D’Ascoli. Forse è stato il migliore di tutti. Fortissimo, veloce, con un senso del mare straordinario, si trattasse di sparare una cernia o smontare un motore diesel, geniale in tutte le sue attività. Negli anni ‘70 era “Totò l’orologiaio” perché il pomeriggio dopo la pesca nel suo sgabuzzino di via degli Argentieri aggiustava tutti i tipi di orologio, dal più economico al mitico Rolex che pochissimi sub trapanesi avevano; successivamente alla pesca accoppiò i lavori subacquei per i quali creò una ditta specializzata, e infine diede vita a uno degli orgogli della nautica cittadina, il cantiere nautico che porta il suo nome e che vede i figli suoi eredi. Era geniale, Totò, non c’era cosa che non sapesse fare, a mare e a terra. Dalla sua prima barca “professionale”, la Nuova Lina, sono passate intere generazioni di sub (e pure io per qualche tempo), una sorta di diving ante litteram dove c’era spazio per tutti … straordinaria la sua lunghissima collaborazione con due fortissimi subacquei trapanesi: Olaf Madonia e Mimmo Pandolfini (quest’ultimo prematuramente scomparso nei mesi scorsi), un trio che non aveva pari nella pesca. Con un altro grande sommozzatore trapanese, Gaspare Virgilio, Totò ha condiviso pescate da sogno anche in Libia, dove negli anni ‘70 i due collaboravano nelle ricche tonnare di proprietà siciliana. Con lui scompare un grande protagonista della subacquea, un geniale sommozzatore e uomo di affari, un amico di tutti, una parte – e che parte! - della Trapani marinara, quella bella, vivace, portatrice di cultura materiale, generosa. Ne sentiremo la mancanza".