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25/01/2022 06:00:00

Verso il Quirinale. Prima fumata nera. Draghi sente i leader 

 Come previsto. Primo giorno, prima fumata nera nella corsa al Quirinale. 

La prima votazione per eleggere il Presidente della Repubblica, dopo un iter reso lungo ed estenuante a causa delle norme anti-Covid, è finita con una valanga di schede bianche. 

I partiti non hanno ancora trovato l'intesa. Ma i dialoghi si fanno più fitti, con i leader che incontrano Mario Draghi per capire se e come portarlo al Colle. Il giorno decisivo, si prevede, potrà essere giovedì, quando il quorum si abbasserà. 

 

 

La prima votazione
Al termine dello spoglio nell'Aula di Montecitorio, le schede bianche sono state 672, 49 quelle nulle.
I voti dispersi sono stati pari a 88. In tutto i presenti e i votanti sono stati 976 rispetto ai 1008 previsti. Il quorum necessario a eleggere il Capo dello Stato non è dunque stato raggiunto. 36 voti sono invece andati a Paolo Maddalena, il candidato degli ex M5s, mentre 16 a Sergio Mattarella. Tra gli altri, 7 grandi elettori hanno scelto Berlusconi, 9 Cartabia, 6 Bossi. Due voti per Amato, Casellati, Conte, Giorgetti.

Le schede bianche sono state 672. Casualmente, 672 è lo stesso numero richiesto per raggiungere il quorum nei primi tre scrutini. Gli unici ad avere indicato un candidato ieri sono stati +Europa e Azione: il ministro Marta Cartabia, che ha ottenuto 9 voti. Il magistrato Paolo Maddalena ha ottenuto 36 voti, Sergio Mattarella 16 voti, Roberto Cassinelli 7, Antonio Tasso 6, Silvio Berlusconi e Guido De Martini 6, Ettore Rosato, Marco Cappato e Umberto Bossi 5, Bruno Vespa 4 come Craxi e Landucci. Oggi alle 15 la seconda votazione.

 

L’ex presidente della Camera Laura Boldrini, che fece lo spoglio per il Quirinale per ben due volte nella stessa legislatura, ha detto che la cosa più difficile è quando «qualcuno vuole fare lo spiritoso e scrive nomi improbabili. Molti scrissero sulla scheda “bianca”, e c’era una cagnolina di nome Bianca, di una mia collaboratrice, che ogni volta che io dicevo “bianca”, riferendomi alle schede, drizzava le orecchie...».

Scrive Il Foglio: Alle 15 arriva l’ordine di scuderia ai grillini. Su WhatsApp. «Bisogna votare scheda bianca». Segue precisazione: «Significa non mettere nessun nome». Non si sa mai, nel partito di Bonafede e Toninelli.

Prima di dare il via alla seduta comune per l’elezione del nuovo capo dello Stato, il presidente della Camera, Roberto Fico, affiancato dall’omologa del Senato Elisabetta Casellati, ha ricordato il deputato di Forza Italia, Vincenzo Fasano, morto domenica. I grandi elettori per la seduta di ieri erano quindi 1.008; oggi torneranno ad essere 1009, perché a Fasano subentrerà Maria Rosa Sessa, prima dei non eletti nello stesso seggio, che sarà proclamata deputata stamattina con una brevissima seduta ad hoc.

 Ancora nessun accordo

Non c'è accordo tra le forze politiche che almeno oggi hanno avviato un dialogo, come conferma una nota congiunta Lega-Pd al termine dell'incontro tra Salvini e Letta. La giornata è ruotata sul nome di Mario Draghi ma in serata nel centrodestra persistono le difficoltà su un suo trasferimento al Quirinale. Attivissimo è proprio Matteo Salvini che sta incontrando i leader dei partiti senza soluzione di continuità. C'è il massimo riserbo sui risultati di questi colloqui ma tutti danno per scontato che bisognerà arrivare almeno alla quarta votazione - quando il quorum scenderà alla maggioranza assoluta - per immaginare un esito positivo.

 

 

Draghi sente i leader
Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha avuto in giornata una telefonata con Enrico Letta, ha visto anche Matteo Salvini e sentito Conte. La partita non è, a questo punto, soltanto sul Colle. Ma capire chi andrà a Palazzo Chigi se Draghi dovesse salire sulla più alta carica del Paese. Il nome che si fa è quello di Elisabetta Belloni, per sostituire Draghi in caso di sua elezione. Una ipotesi che porterebbe il Paese ad una fase transitoria, però, e verso elezioni anticipate.  Solo Giorgia Meloni ha fatto sapere di non avere avuto e di non avere in programma confronti diretti con il capo del governo. Insomma, è ancora tutto aperto, ma gli incontri trasversali tra i leader dei principali partiti potrebbero portare ad un'uscita dal tunnel dell'indecisione. 

 

 

Da Alberto Angela ad Amadeus
Durante lo spoglio, effettuato dal presidente della Camera Roberto Fico, emerge che la stragrande maggioranza delle schede è bianca. E spunta anche qualche voto-burla. Sulle schede sono comparsi i nomi di Amadeus, Bruno Vespa, Claudio Lotito, Alberto Angela, Alfonso Signorini, Giuseppe Cruciani e Mauro Corona.

 

Il "grazie" a Mattarella dai sindaci Siciliani
“Ho espresso la mia gratitudine e la mia ammirazione e desidero esprimere al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in questi giorni a Palermo, gratitudine e ammirazione a nome della città e di tutti i Comuni siciliani. Il Presidente Mattarella ha dedicato al nostro paese il suo straordinario impegno, la sua tensione etica e la sua sensibilità politica in rigorosa coerenza alla Carta Costituzionale. Nella vita e nella storia di italiane e italiani è stato ed è esempio di buona politica e al tempo stesso un modello di testimonianza di fede e di valori, di laicità e di imparzialità. La città di Palermo e tutti i Comuni siciliani sono grati a Sergio Mattarella per la sua attenzione ai nostri territori e ai loro bisogni, alle loro esigenze, ai loro meriti e alle loro eccellenze”, lo ha detto il presidente di ANCI Sicilia, Leoluca Orlando.