Sherpa e scoiattoli
Sherpa. Nome degli indigeni appartenenti a uno dei tanti gruppi etnici della popolazione nepalese, stanziato alle pendici dell’Everest -ma originario delle province orientali del Tibet- la cui occupazione principale, una volta limitata alla pastorizia e all’agricoltura, è diventata, in seguito alle sempre più frequenti spedizioni alpinistiche nel territorio himalaiano, quella di portatori, di guide, e talvolta anche di organizzatori dell’accampamento.
Nel gergo politico e giornalistico, lo sherpa è funzionario cui sono affidati compiti organizzativi e complessi, ad esempio negli incontri delle potenze e della diplomazia internazionale vengono da loro preparati. Sono anche collaboratori dei capi politici. Con ilarità è rivolto a chi svolge compiti pesanti e per lo più ingrati. Nei giorni della stesura di Romanzo Quirinale e durante le tre votazioni a maggioranza qualificata sono stati decisamente al centro della vicenda, con il compito di sondare le intenzioni sia degli avversari che degli alleati, nonostante gli incontri tra segretari e comandanti politici il loro lavoro è incessante.
Uno si è stagliato al di sopra di tutti fin quando la candidatura di Berlusconi non è tramontata ed è V. Sgarbi, impegnato nella cosiddetta operazione scoiattolo. Questa elezione ci ha regalato una nuova figura metaforica: lo sherpa in cerca degli scoiattoli che aiutassero il Caimano a raggiungere la vetta del Quirinale.
Il sindaco di Sutri è stato collaborato su una strada parallela da Rotondi. Hanno un ruolo più importante quando i leader si guardano in cagnesco. Come previsto le prime tre votazioni,quelle a maggioranza qualificata, hanno partorito una valanga di schede bianche e il loro impegno è stato maggiormente richiesto.
A livello locale le fattezze sono ravvisabili nei candidati al consiglio comunale, il loro dovere é portare voti al concorrente sindaco, dovendo schivare l'ignominia del voto disgiunto. A Marsala quello per antonomasia è Sturiano, mister mille preferenze, ed essendo quello più forte e quasi sempre nella coalizione vincente diventa presidente del consiglio comunale. A Capo Lilibeo nella ultime elezioni in ordine di preferenze lo sono stati, I. Gerardi E.Milazzo -poi vicepresidente dell'assise- O. Alagna che ha scelto di fare l'assessore G. Di Pietra e Ferrantelli. Nell'opposizione è stata L.Licari subito dopo Sturiano in quanto a consenso,ma la lista non ha raggiunto la soglia di sbarramento del 5%.
È approdato a sala delle Lapidi con il numero più elevato di voti per i perdenti N. Fici. È indiscutibile la rilevanza di queste persone, lo è ancora di più se sono liberi nelle loro scelte gli Sherpa.
Vittorio Alfieri
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