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03/04/2022 06:00:00

Marsala. Il Comune non controlla. Ecco l’accesso “abusivo” al parco archeologico

Dopo tanto tempo tornano le prime domeniche del mese gratis ai musei e parchi archeologici. Ma per il parco archeologico di Marsala è domenica tutto l’anno.

Non perchè la Regione, da cui dipende il Museo Lilibeo e il Parco archeologico, ha deciso così. Ma perchè il Comune di Marsala non controlla gli accessi. E chiunque potrebbe accedere, abusivamente e gratis, al parco archeologico. Come?
Ve lo facciamo vedere nel video in basso.


Alcuni mesi fa è stato aperto, dopo tanti anni, il viale Piave, che attraversa il parco archeologico, e collega piazza della Vittoria al lungomare. “La passeggiata dei marsalesi”, è anche quella del viale centrale, la plateia aelia, anche questa è stata finalmente aperta.

Il tutto grazie ad una convenzione stipulata la scorsa estate tra l'amministrazione comunale guidata da Massimom Grillo, l'assessore regionale Samonà e la direttrice del Museo Archeologico Lilibeo.

 

Secondo la convenzione il Museo concede l'apertura del viale centrale e di viale Piave, il Comune dovrebbe provvedere alla manutenzione del verde delle due passeggiate.
In più, sempre secondo la convenzione, addetti del Comune dovrebbero controllare gli accessi e impedire che qualcuno si addentrasse nel parco. Si può solo passeggiare, raggiungere il lungomare da Porta Nuova e viceversa, e ammirare (se non invasa dalle erbacce) la plateia aelia del viale centrale. Ecco cosa dice:

 

Ma è così? C'è qualcuno che controlla? Non proprio.

Abbiamo fatto una passeggiata per viale Piave. Una lunga strada che taglia in due il parco, appunto.


Nelle due estremità, accanto ai cancelli, ci sono due casette di legno, quelle comprate ai tempi di Giulia Adamo.
Lì dovrebbero starci dei dipendenti comunali a controllare. Ma quasi sempre non c’è nessuno. A metà tragitto troviamo delle scale che portano al parco archeologico. C’erano dei nastri bianchi e rossi, e un cartello “vietato l’accesso”. Ma sono praticamente volati via (o qualcuno li ha tolti). Riusciamo a salire, nessuno ci dice nulla, il personale del Comune è chissà dove. Entriamo nel parco senza che nessuno ci fermi, da questo ingresso laterale, teoricamente interdetto.
Usciamo da un’altra scaletta, in legno, messa malissimo, fradicia. Torniamo indietro, nessuno, ancora, ci dice nulla. Nessuno c’è a controllare chi entra e chi esce.
Diversa cosa invece nel viale centrale, quello che costeggia la plateia aelia. Lì solitamente c’è qualcuno, ma se per sbaglio facciamo una deviazione dal percorso consentito e ci addentriamo nel parco, nessuno dice nulla. Anche perchè non c’è la biglietteria in quell’ingresso. E per visitare il parco bisognerebbe fare il biglietto unico al Baglio Anselmi per visitare Museo e parco.

 

 

  

Insomma, questo accesso abusivo, consentito di fatto dal Comune che non controlla, potrebbe prefigurare un danno erariale. 

C’è da dire che il parco non si presenta proprio bene. Anche la recinzione esterna è messa davvero male, e in alcuni punti sul lungomare è praticamente spalancata.
Al suo interno il parco ha bisogno di una consistente manutenzione. Erbacce, pannelli sbiaditi, staccionate fradicie. Le passeggiate sono di competenza del comune per la manutenzione del verde, tutto il resto è della Regione che fa arrivare i soldi col contagocce. Qualche tempo fa un grosso ramo è rimasto pericolante sulla Plateia aelia in attesa che qualcuno del Comune scongiurasse il crollo in testa a qualche passante. Nessuno si è visto, il ramo è caduto da solo, per fortuna mentre tutto era chiuso. 


“C’è un progetto di manutenzione del parco, dalla recinzione agli edifici, ma ci vorrà ancora qualche mese”, ci dice la direttrice Anna Maria Parrinello. Mentre si aspetta che la Regione mandi qualcuno a curare il verde che ha ingoiato i reperti. Ma anche per questo si rischia di non farcela per l’estate. “Noi non abbiamo autonomia di bilancio, dipendiamo dalla Regione. Ma alcuni mesi fa sono riuscita a fare sistemare la tettoia pericolante dei magazzini nella corte del museo”, aggiunge Parrinello. “Noi non abbiamo giardinieri, i dipendenti del Museo sono tutti custodi”. E il rammarico della direttrice è che da parte del Comune e della cittadinanza c’è poco interesse per un parco che è patrimonio di tutti, e per un Museo che rappresenta la storia di questa città. Nonostante le difficoltà economiche si riesce, spesso, ad organizzare degli eventi culturali proprio all’interno del Museo in cui sono custodite la nave punica e la nave romana. L’ultimo evento qualche giorno fa. Una giornata di studio rivolta agli studenti delle Scuole Superiori nell’ambito dell’ottava edizione della manifestazione nazionale “Arte e(‘) Scienza. Un giorno al Museo: Archeologia e Archeometria si incontrano”. Oggi, dicevamo, tornano le domeniche gratis al Museo, in tutta Italia. La prima domenica del mese si possono visitare gratuitamente i musei e i parchi archeologici. Un modo per riscoprire le nostre bellezze, i nostri patrimoni. A Marsala però nessuno vuole tutelarli.