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10/04/2022 07:29:00

Mafia, Ermes 2: la Cassazione rivede la sentenza. Ecco cosa cambia

 La Corte di Cassazione ha annullato, in alcune parti, la sentenza con cui, il 17 luglio 2020, la Corte d’appello di Palermo confermò, con alcune modeste riduzioni di pena per alcuni imputati, la sentenza con cui, l’8 marzo 2018, il gup di Palermo Maria Cristina Sala condannò undici delle 13 persone coinvolte nell’operazione antimafia “Ermes 2”.

Nella parte annullata dalla Suprema Corte, per alcuni capi d’imputazione c’è stato il rinvio in appello, per altri, invece, annullamento senza rinvio.

L’indagine, condotta dalla polizia, il 20 dicembre 2016, sfociò nell’arresto, a Mazara, di Epifanio Agate, 48 anni, figlio del defunto boss mafioso Mariano Agate, fedelissimo dei “corleonesi” in provincia di Trapani, dei fratelli Carlo Antonio e Giuseppe Loretta, di 55 e 42 anni, e di Angelo Castelli, di 77. Solo ai due fratelli Loretta è stata contestata l’associazione mafiosa, mentre ad Epifanio Agate l’estorsione aggravata dal metodo mafioso e attribuzione fittizia ad altri di quote delle società “My Land” e “Fishmar” per evitarne la confisca da parte dello Stato. Agate, però, fu assolto dal gup Sala dall’accusa di estorsione e condannato per l’intestazione fittizia (tre anni e 8 mesi di carcere). Sempre in primo grado, le pene più severe furono per i fratelli Loretta, condannati sia per associazione mafiosa che per attribuzione fittizia ad altri di quote di società (“Mestra” e “Medioambiente”). Carlo Antonio Loretta fu condannato a 14 anni di carcere, mentre il fratello Giuseppe a 7 anni e 8 mesi. Pene “limate” di alcuni mesi in appello. Due anni di reclusione, poi, furono inflitti dal gup ad Angelo Castelli, accusato di favoreggiamento a Cosa Nostra. Per intestazione fittizia, due anni anche per Grazia Maria Vassallo e Vita Anna Pellegrino, mogli di Giuseppe e Carlo Antonio Loretta, un anno e 8 mesi per Rachele Francaviglia, moglie di Epifanio Agate, un anno e mezzo al castelvetranese Filippo Siragusa, giornalista, un anno e 4 mesi a Nicolò Passalacqua, un anno e 2 mesi alla russa Nataliya Ostashko, dieci mesi e 20 giorni per Francesco Mangiaracina, marito di Nataliya Ostashko e cognato dell’ex capomafia mazarese, poi pentitosi, Vincenzo Sinacori. Per Passalacqua e Francaviglia pena sospesa. Adesso, a seguito della pronuncia della Cassazione, diverse pene saranno ridotte. E la riduzione dovrà riguardare anche quelle inflitte per mafia, in quanto è stata accolta la richiesta difensiva di applicazione della normativa antecedente alla riforma del 2015. Anche per le mogli vi è stato parziale annullamento. A difendere gli imputati sono stati gli avvocati Luigi Pipitone, Walter Marino, Ninni Reina, Paolo Paladino e Alfredo Gaito. Nel dettaglio, annullata senza rinvio la sentenza nei confronti di Loretta Carlo Antonio e Giuseppe, Siracusa Filippo, in relazione al capo d) limitatamente all’acquisto del ramo di azienda della società Recycling Srl e dell’autocarro “perché il fatto non sussiste”; nonché nei confronti di Agate, Passalacqua e Francaviglia limitatamente alla condanna alla refusione delle spese legali nei confronti del Centro S.P.L.T.; annullamento con rinvio per Loretta Carlo Antonio e Giuseppe, Vassallo Grazia Maria, Pellegrino Vita Anna, Siragusa Filippo, limitatamente al trattamento sanzionatorio, annullamento con rinvio due condotte contenute nel capo c) (intestazione fittizia Mestra, limitatamente alla acquisizione del ramo d'azienda di Loretta Francesca e al subappalto dell'Ospedale) per il quale Giuseppe e Carlo avevano avuto un aumento in continuazione di un anno, che quindi dovrà essere ridotto di 2/3, e di due condotte contenute nel capo d) (acquisizione ramo d'azienda Recycling e acquisizione autocarro Iveco) per il quale Giuseppe e Carlo Loretta avevano avuto un aumento in continuazione di mesi 6, che quindi dovrà essere di ridotto di 2/3. Per quanto concerne le mogli, condannate per il solo per intestazione fittizia, anche per loro vi è stato annullamento del relativo capo con riguardo a due condotte, e pertanto la condanna dovrà essere ridotta e, a questo punto, il reato potrebbe anche essere dichiarato prescritto. Risultati che sono stati accolti con “soddisfazione” dagli avvocati difensori.

Qui un commento dell'associazione antiracket Libero Futuro:

L’associazione antiracket LiberoFUTURO Castelvetrano saluta con piacere la decisione della Corte di Cassazione che ha accolto il ricorso presentato dall’Avv. Melchiorre Palermo coadiuvato dall'Avv. dell’associazione Giuseppe Accardo per conto di Francesco Mangiaracina e di Nataliya Ostashko. I giudici della Suprema Corte hanno deciso che si dovrà celebrare nuovamente il processo di appello.
Questi due imprenditori mazaresi sono stati assistiti dalla nostra associazione sin dal momento della denuncia ma nonostante questa loro scelta coraggiosa la Corte di Appello di Palermo li condannò ritenendoli comunque responsabili del reato di intestazione fittizia dei beni.
Naturalmente i nostri assistiti, in questi anni, si sono trovati nella difficile posizione di chi, pur avendo collaborato con gli inquirenti, non ha avuto lo Stato al loro fianco a sostenerli.
Oggi, finalmente, grazie anche all’impegno ed alla professionalità del nostro avvocato, si intravede una luce in fondo al tunnel che ci rende ottimisti.