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21/05/2022 06:00:00

Un nuovo progetto per il porto di Marsala. Tempi, fondi, strategie: ecco le ultime novità

Dopo un anno e mezzo perso ad aspettare l’amministrazione Grillo, la Regione Siciliana ha preso in mano il dossier porto di Marsala e adesso si avvia alla progettazione dei lavori di messa in sicurezza.

Ciò che Grillo non ha fatto in un anno e mezzo la Regione lo ha fatto in tre mesi, e così si prepara ad emanare l'avviso per la gara per la nuova progettazione da 1,2 milioni di eurodei lavori di messa in sicurezza del porto di Marsala.
Il Sindaco di Marsala, Massimo Grillo, aveva chiesto alla Regione i fondi per fare la gara per la progettazione del porto. Aveva ottenuto i fondi, non era stato capace di utilizzarli, e pertanto ha dovuto poi rinunciare. La Regione ha allora richiamato a se la progettazione e sta procedendo.
E adesso, dall'Assessorato regionale alle Infrastrutture sta per essere pubblicato il bando per la progettazione da oltre 1 milione di euro dei lavori di messa in sicurezza del porto di Marsala (qui potete leggere tutti gli articoli sul porto di Marsala)

Soddisfatto l'assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano,  che si è speso molto per incardinare l'iter del nuovo porto. Una prima dichiarazione l'ha rilasciata il deputato regionale Stefano Pellegrino: "Per Marsala, un risultato straordinario che abbiamo ottenuto grazie al lavoro in sinergia con le istituzioni regionali per una grande svolta infrastrutturale. Pertanto, ringrazio il Governo Musumeci e, in particolare, l’Assessore Marco Falcone, perché dalle parole siamo passati ai fatti, invertendo una incondivisibile tendenza storica. Sono decenni, infatti, che la promessa di una grande area portuale a Marsala restava tale, astratta, sulla carta. Rilanciando l'area portuale locale ne beneficerà l'economia e il turismo di tutto il territorio trapanese".


Come si svolgeranno le cose, la gara per la progettazione, e poi tutta la road map?
La stazione appaltante, cioè la Regione, tramite il Genio Civile di Trapani, ha predisposto un documento con le indicazioni della stazione appaltante, appunto, per la progettazione.
Si ipotizza un intervento per 60 milioni di euro per i lavori al Porto di Marsala che prevedono, appunto, un primo step di 1,2 milioni già stanziati per affidare il Progetto di fattibilità tecnica ed economica (il Pfte) del quale, appunto, si sta redigendo il bando. Dalla Regione assicurano che il bando verrà pubblicato quanto prima. E si ipotizza un cronoprogramma.

 

 

 

Cronoprogramma
I tempi, visto che è un’opera molto complessa (e speriamo priva di ulteriori colpi di scena) rischiano di dilatarsi. Ma un cronoprogramma, da prendere con le pinze, è stato abbozzato. I tempi fanno sapere dalla Regione possono essere “certi” per le procedure di competenza della Regione, ma ci sono visti e pareri che potrebbero dilatarsi.
Si parla di 120 giorni per la gara del servizio di progettazione, 120 per consegnare il progetto fino ad arrivare arrivare a una previsione di 36 mesi per la conclusione dei lavori.
Si intende, però, che si tratta di un’opera complessa, e soprattutto in questa vicenda aspettiamoci tempi molto lunghi.

 


In che condizioni si trova il porto?
I funzionari regionali in questi mesi hanno fatto un sopralluogo al porto. E non è un bello spettacolo. Da una sommaria ricognizione sotto l’aspetto manutentivo e strutturale hanno rilevato “che il primo tratto del Molo di Ponente versa in buone condizioni statico-strutturali, essendo stati eseguiti in anni recenti interventi di rifacimento del muro, bisogna comunque intervenire nell'ultimo tratto di 170 mt. che si presenta alquanto ammalorato per azione del mare, dove sarà necessario anche effettuare il rifiorimento dei massi paraflutti, così come eseguito nei tratti oggetto dei sopradetti interventi”.
Il secondo tratto, la Diga Foranea, presenta ampi squarci nel muro paraflutti e “situazioni di sprofondamento del corpo strutturale ed in particolare cedimenti della pavimentazione in basole di pietra calcarea; anche il Fabbricato di alloggio del fanale rosso e il fabbricato del faro a luce bianca versano in situazione di grave degrado strutturale e manutentivo”.

 


La parte del molo di Levante già esistente si trova “in buone condizioni strutturali riguardo al primo tratto corrispondente alla banchina di attracco delle imbarcazioni da diporto, mentre versa in condizioni di degrado, anche sotto l’aspetto strutturale, il tratto finale fino alla lanterna a luce rossa”.
I tecnici fanno presente che la Banchina Curvilinea, che da anni versava per un ampio tratto in stato di degrado e cedimenti strutturali, “è stata oggetto di interventi di ripristino da parte della Regione Sicilia, i cui lavori di consolidamento sono stati ultimati nel 2021, in attesa di essere collaudata e consegnata all’Autorità marittima”.
E’ stato esaminato anche il fondale. E non ci sono belle notizie: “Inoltre si precisa che i Rilievi batimetrici effettuati dal Nucleo Sommozzatori della Guardia Costiera di Messina antecedentemente hanno evidenziato una ulteriore riduzione del fondale, dovuta sia al fenomeno di deposito di foglie morte di posidonia che dall’insabbiamento dei fondali causato presumibilmente dalle correnti marine. Tali problematiche, hanno una tendenza a degenerare nel tempo e rischiano di compromettere le operazioni portuali fino ad un totale blocco del traffico”. Insomma, se non si interviene subito il porto rischia di bloccarsi per quel poco di traffico che ha. Il tutto deve tenere in considerazione il Piano regolatore del porto approvato negli anni passati in funzione del progetto Myr che sovvertiva l'attuale posizionamento delle imbarcazioni. 


La strategia
Qual è, allora, la strategia della regione. “La progettazione avrà lo scopo di studiare una nuova configurazione infrastrutturale e di risolvere le criticità legate ai volumi di traffico leggero e pesante circolanti nell'area portuale, tali da soddisfare la futura domanda di
traffico generata da una previsione di incremento dei traffici stessi; dovrà altresì prevedere l’intervento di dragaggio dello specchio d’acqua portuale”.


Le nuove infrastrutture portuali permetteranno inoltre “la riorganizzazione funzionale e operativa del porto, favorendo la sicurezza della navigazione in particolar modo grazie alla delocalizzazione delle attività a rischio rilevante”.

Per una visione d’insieme si propone di seguito la mappa delle aree funzionali e destinazioni d’uso delineate dal nuovo Piano Regolatore Portuale.


“Il porto di Marsala, è oggi caratterizzato da un traffico ridotto rispetto al suo potenziale a causa delle condizioni precarie in cui si trova ormai da anni”, sottolinea la relazione della Regione.


Condizioni precarie che non possono più restare tali.