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08/09/2022 17:40:00

Street art a Pantelleria. Due opere per chi scappa dalle guerre di Cristina Donati Meyer

 Le due opere di arte pubblica, a favore di un’accoglienza umana e civile nei confronti di chi fugge da guerre e sconvolgimenti climatici, sono state affisse a Pantelleria.

Le opere, realizzate dall’artista e attivista milanese, Cristina Donati Meyer che si trova sull’isola, si intitolano “Gli invisibili” e “Stop war, not people” sono state affisse una sul lungomare Paolo Borsellino di fianco al Castello e la seconda in strada Perimetrale al n°43 zona Arenella. La prima rappresenta un gruppo di turisti-viaggiatori ben vestiti che si fanno dei selfie e, alle loro spalle, in bianco e nero, il popolo che attraversa la rotta balcanica o il Mediterraneo per sfuggire a guerre, torture e sconvolgimenti climatici. Questi ultimi sono invisibili, carne da macello per i trafficanti, materia elettorale e di odio per i politicanti xenofobi nostrani e oggetti da rapinare e torturare per i libici, foraggiati dal governo italiano.

La seconda, rappresenta una mamma in cammino, con la figlioletta in spalla e un cartello con la scritta “Stop war, not people!”. Il significato è lampante: pensino seriamente i governi a fermare le guerre e i cambiamenti climatici, causa di migrazioni bibliche, anziché tamponarne a valle gli effetti, costringendo centinaia di migliaia di disperati a percorrere rotte suicide o pericolose per salvarsi la vita.

“Pantelleria, come Lampedusa (Comuni che andrebbero sostenuti economicamente e non con blitz elettoralistici), è oggetto in queste settimane, di sbarchi di disperati che scappano da guerre e carestie. Un Paese di 60 milioni di abitanti e 7° potenza economica mondiale, davvero fatica ad accogliere in maniera civile e umana, alcune decine di migliaia di disgraziati? In piena campagna elettorale i migranti, argomento sempre verde per la destra e la Lega, ridiventano oggetto di odio per raccattare qualche briciolo di consenso. La Germania, nel pieno della crisi siriana, ha accolto un milione di profughi dal Medioriente (laureati e professionisti), e ne ha fatto una risorsa economica per il Paese, mentre in Italia i nostri politici, che ragionano con un arco ottico temporale di 3 – 6 mesi, blaterano di invasione e blocchi navali!”, afferma l’artivista Donati Meyer.